C'è un riconoscimento che ogni anno la Commissione Europea assegna alle città che sono riuscite a raggiungere importanti obiettivi per quanto riguarda la salvaguardia ambientale e lo sviluppo economico sostenibile. Si chiama European Green Capital, Capitale verde europea, ed è poco conosciuto in Italia, forse perché nessuna città del nostro Paese è mai riuscito a vincerlo.

Dopo 15 anni, in realtà (il Premio è nato nel 2010), anche le città italiane dovrebbero ormai averne, di esempi virtuosi e di modelli a cui ispirarsi. Anche Paesi come Spagna o Portogallo, che non sono proprio i primi che vengono in mente quando si pensa a una "città verde", hanno ormai quattro capitali verdi europee all'attivo (considerando che è già stata annunciata la vincitrice 2026, Guimarães, in Portogallo). Per essere prese in considerazione dall'Unione Europea, bisogna rispettare un discreto numero di parametri e candidarsi - c'è da dire che nel 2022 e nel 2024 ci sono andate vicino rispettivamente Torino e Cagliari, battute poi in ultima istanza da Grenoble e Valencia.

Innanzitutto la città deve avere almeno 100.000 abitanti e appartenere all'UE, a uno Stato candidato o a uno Stato che ha accordi con l'UE: in pratica tutta Europa, a parte qualche Stato dell'est. Poi deve dimostrare capacità di raggiungere obiettivi notevoli in fatto di tutela ambientale e impegno a raggiungere obiettivi permanenti per migliorare l'ambiente e incentivare lo sviluppo sostenibile. Deve infine essere un modello per altre città che vogliono intraprendere pratiche ambientali. Le aree su cui le città vengono valutate sono 7 e comprendono molti indicatori, tra cui l'adattamento ai cambiamenti climatici, la mobilità urbana sostenibile, la gestione sostenibile del suolo, la crescita degli spazi verdi, la qualità dell'aria e delle acque, la raccolta differenziata dei rifiuti, la riduzione dell'inquinamento acustico, l'innovazione tecnologica.

L'elenco delle città vincitrici parla chiaro: non sono solo al nord, come si potrebbe ipotizzare; sono ormai distribuite in gran parte d'Europa, manca soltanto l'est.

  • 2010: Stoccolma, Svezia
  • 2011: Amburgo, Germania
  • 2012: Vitoria-Gasteiz, Spagna
  • 2013: Nantes, Francia
  • 2014: Copenaghen, Danimarca
  • 2015: Bristol, Regno Unito
  • 2016: Lubiana, Slovenia
  • 2017: Essen, Germania
  • 2018: Nimega, Paesi Bassi
  • 2019: Oslo, Norvegia
  • 2020: Lisbona, Portogallo
  • 2021: Lahti, Finlandia
  • 2022: Grenoble, Francia
  • 2023: Tallinn, Estonia
  • 2024: Valencia, Spagna
  • 2025: Vilnius, Lituania
  • 2026: Guimarães, Portogallo

Anche per il 2027 si guarderà al centro Europa, visto che le finaliste sono Debrecen (Ungheria), Heilbronn (Germania) e Klagenfurt (Austria). La vincitrice sarà annunciata a ottobre. Forse i parametri sono troppo stringenti per una città italiana? O forse il riconoscimento non interessa ai nostri Comuni? Eppure, come spiega il bando del premio, "oltre al trofeo commemorativo, la città vincitrice del titolo di Capitale verde europea riceverà un premio in denaro di 600.000 euro, destinato a sostenere azioni chiave nei sette settori indicatori della città e a organizzare eventi di sensibilizzazione con e per i cittadini. Ed essere Capitale verde europea comporta molti vantaggi anche molto tempo dopo la fine dell'anno designato come “vincitore”. I vincitori ottengono attenzione su scala europea o addirittura internazionale e creano uno spirito di ottimismo nella loro città, che attira più investitori, più sostegno nazionale e cittadini orgogliosi di farne parte".

Quest'anno la Capitale verde europea è Vilnius, in Lituania. "La giuria ha riconosciuto che Vilnius è riuscita a ridurre le emissioni attraverso varie misure" ha spiegato l'UE "come l'aumento delle fonti di energia rinnovabile e la ristrutturazione delle infrastrutture di riscaldamento, con l'obiettivo di diventare climaticamente neutrale entro il 2030. La città intreccia i suoi sforzi di sostenibilità con la felicità dei suoi residenti, collegando iniziative per l'aria pulita, l'acqua pulita, la conservazione della biodiversità, gli spazi verdi e altro ancora. L'approccio tecnologico di Vilnius al coinvolgimento e alla partecipazione dei cittadini è innovativo, utilizzando un'app che consente ai cittadini di partecipare a tutte le aree rilevanti della gestione e della pianificazione della città". Per inciso, Vilnius ha circa 600.000 abitanti, circa come Genova o Palermo.

Veduta di Vilnius - foto Shutterstock
Veduta di Vilnius - foto Shutterstock

Qualche soddisfazione in più ha dato un secondo premio, nato nel 2015 per riconoscere gli sforzi anche delle città tra i 20 e i 100.000 abitanti: si chiama European Green Leaf, ovvero Foglia verde europea, ed è assegnato anche a più di ogni città ogni anno. Ebbene, nel 2025 uno dei riconoscimenti è andato a Treviso, la prima volta in assoluto di una città italiana. "Treviso ha impressionato la giuria con il suo forte impegno a favore del cambiamento" recita la motivazione "la varietà dei suoi approcci innovativi, ma anche con l'impegno di tutti i suoi cittadini, di tutte le generazioni. Ha inoltre dimostrato notevoli capacità di superare i limiti in termini di sostenibilità, nonché ha mostrato ambizione in numerose proposte, per esempio raddoppiare il numero di alberi". Per il 2027 è finalista Siena.

Finalisti 2027 Capitale verde europea
Finalisti 2027 Capitale verde europea

Le conoscenze sono in rete, i modelli replicabili, le esperienze cui attingere ormai tantissime. Certo, ogni territorio è diverso e ci vuole tempo per ottenere risultati e diventare "un modello", come chiede l'Unione Europea. Però siamo convinti che tanti Comuni italiani di medie dimensioni possano ambire al titolo. Speriamo che per il futuro anche una delle 44 città italiane con oltre 100 000 abitanti possa raggiungere il riconoscimento. Sarà il segnale concreto che anche il Belpaese riesce a guardare al futuro in modo più sostenibile.