Avete sempre sognato di arrivare a Pechino in treno e non trovate informazioni? Nessun problema: Seat61 spiega per filo e per segno come fare, quante volte dovete cambiare, dove comprare i biglietti (fisicamente, a quale sportello), quali sono le alternative, quanto costano i biglietti e vi mostra anche come sono i vagoni su cui probabilmente viaggerete. State per andare in Vietnam e vi alletta l’idea di muovervi in treno ma dal portale delle ferrovie vietnamite non si capisce nulla e la vostra guida è del 2009? Bene, Seat 61 segnala i treni più usati dai viaggiatori, vi spiega come comprare i biglietti e vi racconta come si mangia nel vagone ristorante.
Non che Smith abbia percorso tutti questi chilometri, intendiamoci. Però negli anni è diventato un riferimento per cui decine di viaggiatori che amano muoversi via terra gli mandano immagini, commenti, suggerimenti che lui paziente raccoglie e inserisce in Seat61.
Il suo lavoro è talmente ben fatto che guida passo passo all’acquisto dei biglietti, spiega come risparmiare dove possibile, consiglia il tipo di sistemazione migliore per ogni tratta e segnala anche a quale agenzia sia meglio rivolgersi o su quale sito si possono comprare, ammesso che sia possibile. Perché Seat61 parla di tutti i Paesi che abbiano anche solo una cinquantina chilometri di strade ferrate, come Panama, o poco più di un treno al giorno, come nel Gabon. Seat61 è qualcosa di più che un orario ferroviario globale. Per quello fino allo scorso anno si poteva ancora acquistare il glorioso Thomas Cook European Rail Timetable, pubblicato per la prima volta nel 1873. È un sito che permette di sognare viaggi d’altri tempi senza staccare i piedi da terra. Solo seguendo i binari per vie tortuose e spesso sconosciute.
Certo, viene da chiedersi: perché lo fa? A chi glielo ha chiesto Mark spiega che viaggiare in treno è di gran lunga meno stressante e più comodo che prendere un aereo. Quel che trova (o forse meglio, trovava) stressante era reperire tutte le informazioni per organizzare al meglio il viaggio. Per cui ha iniziato a collezionarle quando ancora internet non era così diffuso e le ha messe a disposizione di tutti. Adesso il sito è cresciuto e per Smith è diventato un lavoro.
Resta da capire perché Seat61. Lo spiega direttamente Smith sul suo sito. "Quando prendevo l’Eurostar e volevo trattarmi bene viaggiando in prima classe sceglievo sempre il posto 61 nelle carrozze 7, 8, 11 o 12. Mi permetteva di essere accanto al finestrino e di avere qualcuno davanti, oltre a un comodo tavolino dove appoggiare un bevanda e un libro. E da allora è diventata abitudine".