La Giunta comunale di Valfurva, Comune lombardo dell’Alta Valtellina e nota località sciistica, ha deciso con una delibera del 26 aprile scorso di interrompere i lavori che avrebbero permesso l’utilizzo delle acque del lago Bianco, per alimentare impianti di innevamento artificiale sulle piste del comprensorio locale (qui la nostra notizia in merito). Il Lago Bianco è uno specchio d’acqua alpino che si trova a 2.607 m d’altitudine, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.

Il provvedimento del Comune è stato accolto con favore dall’Osservatorio delle Associazioni sul Parco Nazionale dello Stelvio che ora chiede di discutere subito con la direzione del Settore lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio di quali possano essere gli interventi di bonifica, restauro, ripristino e rinaturalizzazione necessari.

“Siamo disponibili, sin da subito a sopralluoghi e incontri tecnici per restituire alla sua naturalità l’Area Parco dello Stelvio– si legge nel documento dell’Osservatorio firmato da CAI, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, WWF Italia -. La tutela dei valori naturalistici costituisce una delle ricchezze del territorio”.

Il cantiere aperto al lago Bianco
Il cantiere aperto al Lago Bianco

La lettera dell’Osservatorio fa seguito a due diffide (del 29 settembre 2023 e del 15 aprile 2024), e a una richiesta di accesso agli atti (del 15 aprile 2024) e soprattutto a una denuncia alla Commissione Europea. Azioni che traducono una richiesta di “un cambio di passo” dopo che con due “nulla osta”, nel 2017 e nel 2018, il direttore Alessandro Meinardi del Parco Nazionale dello Stelvio lombardo aveva dato il suo assenso ai lavori relativi al potenziamento dell’impianto per l’innevamento artificiale e di “emungimento” delle acque del lago Bianco. Nel luglio 2020 il Comune di Bormio aveva infine autorizzato con una delibera l’interramento dei tubi che avrebbero permesso la captazione delle acque del Lago Bianco.

“Il PNS Settore lombardo non ha svolto negli anni passati un ruolo attivo nella difesa dei beni tutelati dalle normative nazionali e comunitarie e ora si apre una nuova stagione in cui ci deve essere un concorso collettivo in difesa dei beni comuni” dichiara l’Osservatorio.