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*Aggiornamento del 7 maggio 2024: l'amministrazione di Santa Caterina ha sospeso i lavori
In questi giorni le associazioni di protezione ambientale CAI Lombardia, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano e WWF Italia hanno inviato una diffida al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla Regione Lombardia, al Parco Nazionale dello Stelvio, al Comune di Valfurva, a quello di Bormio e alla Provincia di Sondrio con la richiesta urgente di sospensione dei lavori in corso nei pressi del Lago Bianco al Passo Gavia (So) finalizzati a potenziare l’impianto di innevamento artificiale della pista di fondo “Valtellina” nel Comune di Valfurva.
Le associazioni osservano che gli interventi stanno provocando pesanti impatti sul lago e sulla torbiera antistante. Ad aggravio, l’area interessata dai lavori si trova all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, della Zona di protezione Speciale IT2040044 “Parco Nazionale dello Stelvio” e della Riserva Naturale Statale “Tresero-Dosso del Vallon”: quest’ultima è stata istituita come misura di compensazione a seguito di una condanna della Corte di Giustizia Europea (C-304/05) nei confronti dell’Italia per aver impattato significativamente sulla ZPS “Parco Nazionale dello Stelvio” durante i lavori per i campionati mondiali di sci alpino del 2005.
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Lo studio di incidenza che avrebbe dovuto valutare approfonditamente i possibili danni provocati dagli interventi al Lago Bianco, oltre a essere datato (2016), non contiene – nemmeno nelle integrazioni del 2018 – alcuna analisi dei possibili effetti dei lavori previsti sugli habitat di interesse comunitario presenti nel sito Natura 2000: l’analisi risulta dunque carente, inadeguata e non conforme alle linee guida per la valutazione di incidenza né a quelle europee del 2000 e del 2018 né a quelle nazionali del 2019.
Inoltre il sito Sivic (Sistema informativo per la valutazione d'incidenza ambientale) della Regione Lombardia è fuori servizio da giorni, minando la trasparenza del procedimento e il diritto dell’accesso al pubblico imposte dalle stesse linee guida.
Per tutte queste motivazioni, le associazioni di protezione ambientale sopra citate, rilevando che i lavori in corso infrangono la normativa europea a tutela di Rete Natura 2000, con grave rischio di danno erariale relativo alle eventuali compromissioni ambientali, hanno diffidato le amministrazioni competenti a provvedere con urgenza all’immediata interruzione dei lavori e al ripristino dei luoghi laddove compromessi.