
Alla fine hanno scelto la via del gesto provocatorio. Quattro contadini proprietari di pascoli sulle montagne della Val Gardena non ne potevano più di tutti quei turisti che invadevano i "loro" prati, lasciando rifiuti e calpestando l'erba. Ogni giorno d'estate, giovani e meno giovani arrivavano a centinaia, se non a migliaia, per fotografare o farsi fotografare con lo sfondo delle magnifiche guglie del Seceda. Così, nel punto d'ingresso all'area troppo frequentata, hanno fatto installare un tornello, uno di quelli che si trovano nelle metropolitane o nelle stazioni. E hanno messo un cartello che diceva "Biglietto d'ingresso a 5 euro".

La polemica è subito scoppiata. Al grido "La montagna è per tutti", il Comune di Santa Cristina ha dichiarato che stava pensando alle vie legali, la Provincia di Bolzano ha emesso un comunicato dicendo che non era stata data alcuna autorizzazione in proposito, il CAI ha dichiarato che "l’accesso alla montagna deve essere libero e i sentieri, anche se passano su terreni privati, devono essere accessibili". Tutto condivisibile, naturalmente. Ma il gesto era stato fatto appunto per attirare l'attenzione - e il tornello dopo qualche ora già non funzionava più. "L'installazione" hanno dichiarato i proprietari dei terreni in uno scritto consegnato ai loro avvocati "vuole essere un segnale simbolico e un appello alle autorità responsabili. Si tratta di un grido d'allarme da parte di chi, come piccolo proprietario e gestore dei pascoli, si sente sopraffatto dagli effetti del turismo di massa e abbandonato dalle istituzioni».
Basta aprire Instagram e cercare "Seceda", in effetti, per essere travolti da migliaia di foto che ritraggono tutte la stessa vista, lo stesso panorama. Segnale inequivocabile delle migliaia di utenti che si sono recati in Val Gardena e su quel sentiero per fare quello scatto, spinti a loro volta da influencer e sedicenti tali. Il problema, comunque, non è per nulla nuovo. Già nel 2017 Google aveva scatenato le folle usando un'immagine del panorama in una conferenza, e nel 2020 si dava l'allarme per erosione provocata dai troppi turisti. Altro momento di gloria era arrivato due anni fa quando Tim Cook, CEO della Apple, aveva mostrato al mondo il panorama del Seceda per presentare la telecamera del nuovo iPhone15. «Il punto è che i turisti arrivano e si fanno i loro sentieri nei prati, derogando dal vero sentiero, nonostante ci siano delle recinzioni. Ma evidentemente è più facile incanalare le mucche che le persone, queste ultime scavalcano il filo senza problemi» ha dichiarato uno dei quattro agricoltori al quotidiano L'Adige.


Overtourism anche in montagna, quindi, come già successo al lago di Braies, sulle Tre Cime di Lavaredo e in molti altri siti per tutte le Alpi, a causa soprattutto della esposizione mediatica - in tv come sui social network. Il potere dell'immagine che viene diffuso alle masse. Non si può negare che quel panorama del Seceda, con i prati che sembrano sprofondare nell'abisso e le guglie che si stagliano contro il cielo, sia straordinario: soltanto che il territorio è fragile e la "capacità di carico", ovvero di sopportare turisti, è limitata. Troppi turisti, poi, non sono educati al rispetto della montagna; un tempo chi percorreva i sentieri era preparato e appassionato, oggi - e sempre di più dopo la pandemia - è anche chi è poco attrezzato e consapevole del contesto in cui si muove. I quattro contadini dicono di aver chiesto da tempo azioni in merito agli organi competenti, senza ricevere alcuna risposta. Forse l'azione provocatoria del tornello sarà la scintilla per mettersi attorno a un tavolo e provare a trovare soluzioni?