Il Museo è intitolato a Libero D’Orsi (1888-1977) preside che, negli anni ’50, intraprese la riscoperta delle Ville Stabiane, già parzialmente indagate in età borbonica. Numerosi i reperti in mostra, alcuni mai esposti prima in Italia, tra affreschi, pavimenti in opus sectile, stucchi, sculture, terrecotte, vasellame da mensa, oggetti in bronzo e in ferro, in parte già ospitati nell’Antiquarium stabiano, allestito nel centro cittadino da Libero d’Orsi e chiuso al pubblico dal 1997. Ricordiamo che Stabiae è un'altra delle città sepolte dal Vesuvio nel 79 d.C., insieme a Pompei ed Ercolano.
Reggia di Quisisana, seconda metà del XVIII secolo, Castellamare di Stabia
VILLE D'OZIO E VILLE RUSTICHE
L’operazione, curata e promossa dal Parco Archeologico di Pompei con l’organizzazione di Electa, restituisce al patrimonio italiano il più antico sito reale borbonico – edificio simbolo che vanta una storia di oltre sette secoli – insieme a preziose testimonianze della vita quotidiana, in particolare quella che si svolgeva nelle ville romane d’otium (lussuose residenze finalizzate al riposo, del corpo e dello spirito, dalle attività e dagli affari) e nelle ville rustiche (simili nella concezione alle moderne fattorie), site in posizione panoramica con “vista” sul Golfo di Napoli.
Affresco parietale con figura maschile - Stabia, villa Arianna, I secolo d.C. © Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo / Parco Archeologico di Pompei
Il percorso espositivo si propone di offrire un quadro complessivo di Stabiae e dell’Ager Stabianus dall’età arcaica sino all’eruzione del 79 d.C. Le prime sale sono dedicate alla storia della Reggia di Quisisana e alle ricerche archeologiche, con particolare attenzione agli scavi borbonici e a quelli di Libero D’Orsi. Si prosegue con Stabiae preromana, illustrata da materiali votivi dal santuario in località Privati (metà IV-fine II sec. a.C.), riferibili al culto di una divinità femminile, e da corredi funerari dalla necropoli arcaicadi Via Madonna delle Grazie (dalla seconda metà del VII sec.a.C. alla fine del III sec. a.C.).
Il periodo romano, fino al 79 d.C., è invece ricostruito attraverso un criterio espositivo cronologico e topografico, con alcuni approfondimenti tematici. Il percorso di questa fase storica prende avvio dalle celebri ville costruite sul pianoro di Varano, di cui si presentano gli straordinari apparati decorativi (in particolare affreschi e sculture): da Villa San Marco alla Villa del Pastore, dal Secondo Complesso fino a Villa Arianna. Dopo la parte dedicata al pianoro di Varano, si presentano la villa del Petraro (comune di Santa Maria la Carità), importante complesso che ha restituito decorazioni in stucco provenienti da lussuosi ambienti termali, e quella di Carmiano (comune di Gragnano), cuore dell’allestimento permanente.
La villa di Carmiano è una delle circa 50 ville rustiche dell’ager Stabianus, un territorio con numerose piccole proprietà (ville rustiche con estensione tra i 400 e gli 800 mq ) adatte alla coltivazione della vite e dell’olivo. In questa sezione, un approfondimento tematico dedicato all’alimentazione introduce il visitatore all’esposizione del triclinio di Carmiano: il tema del cibo, della sua preparazione e consumazione, è illustrato da vasellame da mensa in bronzo, terracotta e vetro, da vasellame da cucina ed anfore, che offrono uno “spaccato” su un momento importante della vita quotidiana, quale era quello della convivialità.
Parete affrescata orientale, quadro centrale con Bacco e Cerere su cavallo marino Gragnano, villa di Carmiano, I secolo d.C. © Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo / Parco Archeologico di Pompei
Lo straordinario carro in bronzo di Villa Arianna, esposto per la prima volta con i suoi finimenti, è lo spunto per approfondire le conoscenze sui lavori agricoli e sulle produzioni tipiche del territorio stabiano: il ricco campionario di attrezzi restituito dalle ville - insieme ad anfore e larari da ambienti rustici - chiude il percorso di mostra con il tema delle attività produttive che rendevano prospere le ville dell’area stabiana, e vesuviana in generale.
Carro, Stabia, villa Arianna, I secolo d.C. © Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo / Parco Archeologico di Pompei
LE DICHIARAZIONI E I PROGETTI FUTURI
“Oggi è un giorno di festa, apre un nuovo Museo”: così il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. “Il nuovo Museo Archeologico di Castellammare di Stabia – ha sottolineato il Ministro - è un progetto inseguito da decenni da studiosi e appassionati che oggi finalmente si concretizza anche grazie all’accordo di valorizzazione della Reggia di Quisisana, firmato lo scorso anno tra il Comune di Castellamare e il Parco Archeologico di Pompei. Sono felice che dopo la rinascita del sito archeologico di Pompei - ha proseguito Franceschini - e i successi del sito archeologico di Ercolano anche la terza città sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C. riveda la luce nell’ex Antiquarium stabiano, così come desiderava il professore Libero D’Orsi, uomo di grande senso civico cui è intitolato questo bellissimo Museo”
Con l’apertura del Museo Archeologico di Castellamare di Stabia viene dunque restituito ai cittadini e ai turisti un nuovo spazio museale, di valore fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archeologico campano: un museo che integrerà l’offerta culturale e il circuito archeologico dell’antica Stabiae, in rete con i siti visitabili di Villa San Marco e Villa Arianna.
Villa San Marco, Castellammare di Stabia Giardino del peristilio inferiore © Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo / Parco Archeologico di Pompei
È stato, inoltre, previsto un ampliamento del percorso espositivo, all’interno del quale sarà possibile visitare, dopo molti decenni, la decorazione della rampa che collega il peristilio inferiore con quello superiore di Villa S.Marco, e che sarà ricostruita per consentire la fruizione al pubblico. Gli affreschi necessitano di un intervento di restauro e di ricomposizione, il cui progetto è stato caricato sulla piattaforma Art Bonus, in attesa di essere sostenuto da elargizioni da parte di soggetti privati che potranno beneficiare degli sgravi fiscali previsti dalla normativa e godere del merito di aver contribuito alla musealizzazione di questi noti reperti.
INFORMAZIONI
Museo Archeologico di Stabiae Libero D’Orsi
Reggia di Quisisana, Castellamare di Stabia (NA), Salita Quisisana; dal 25 settembre 2020
Orari estivi: 9-19 (ultimo ingresso 18); invernali: 9-17 (ultimo ingresso 16); chiuso il martedì.
Il biglietto di ingresso è acquistabile sul sito www.ticketone.it, unico rivenditore online autorizzato.