Il “Becco” è... aperto. È una vista spettacolare quella che si gode dalla nuova passerella a sbalzo inaugurata in località Culmine di Paglio a Dossena, in Valle Brembana (provincia di Bergamo). Sedici metri di lunghezza che si protendono verso il vuoto: l’opera – il nome ne richiama immediatamente la particolare forma – sorge infatti a strapiombo su una falesia verticale alta 150 metri, a un’altitudine di 1.170 m.s.l.m., regalando una vista amplissima sulla sottostante Val Parina e, di fronte, l’imponente sagoma del monte Ortighera.
Dopo la riapertura delle ex miniere e del ponte tibetano, che ha portato quasi 40 mila visitatori e dà occupazione a 40 operatori, Dossena mette così un nuovo tassello lungo il percorso della valorizzazione di un territorio tutto da (ri)scoprire, in chiave turistica ma anche storica, culturale e naturalistica.
Il “Becco” si trova a circa due chilometri dal centro abitato ed è stato realizzato in un’area che in passato, era parte del cantiere minerario dove si estraeva fluorite (attività chiusa nel 1982). L’obiettivo era quindi di valorizzare una zona che fino a oggi era di fatto abbandonata, senza però danneggiare l’ambiente circostante.
Nell'area si trova anche il parco avventura speleologico (aperto da circa un anno), già meta per numerosi turisti. Non solo, la Val Parina su cui il “Becco” si affaccia, dal 2020 è inserita nel circuito delle “Aree Wilderness”, che si caratterizzano per il mantenimento di uno stato morfologico e paesaggistico ancora selvaggio.
Culmine di Paglio (Bg), la nuova passerella "il Becco"
 
“C’è grande soddisfazione per questo risultato, che si colloca nel più ampio progetto di sviluppo sostenibile del nostro territorio, con ricadute positive importanti su tutto il territorio della valle - spiega il sindaco di Dossena Fabio Bonzi -. Negli ultimi anni a Dossena abbiamo portato avanti un progetto complessivo di rilancio che passa dal recupero delle miniere, con il parco minerario, poi il ponte tibetano, apprezzatissimo, e ora il Becco. Sono opere che richiamano visitatori, ma permettono di aggiungere un ulteriore tassello alla valorizzazione del nostro territorio non solo in chiave turistica, bensì anche naturalistica e storico-culturale. Non ultimo, questo progetto complessivo crea lavoro: si pone quindi a difesa di un territorio e dei suoi abitanti, contro lo spopolamento delle nostre valli”.
L’opera è costata complessivamente 240.000 euro, di cui 150.000 finanziati grazie all’ Accordo di programma siglato con Regione Lombardia e per la parte restante con fondi comunali. I lavori avevano avuto inizio nel mese di ottobre 2022 e sono terminati ufficialmente a settembre 2023.