In Iran, nella provincia sud orientale del Sistan, si trova un sito archeologico risalente all’Età del Bronzo e tutelato dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del sito di Shahr-i Sukhta, in arabo la "Città Bruciata”, ed è attribuibile alla Cultura Jiroft. L’insediamento si è sviluppato infatti intorno al 3200 a.C ed è stato un importante centro di traffico e smistamento merci, soprattutto pietre semipreziose come alabastro, turchese, lapislazzuli.
La città scomparve improvvisamente intorno al 1800 a.C. per ragioni non ancora chiarite, con ogni probabilità legate a cambiamenti climatici e a risorse idriche venute improvvisamente a mancare.

Il sito di Shahr-i Sokhta, che sorge tra il deserto di Lut e le alture del Baluchistan, si estende su circa 200 ettari e rappresenta uno dei centri più ambiti dagli archeologi per due ragioni. La prima è che il sito è perfettamente conservato per la presenza di concrezioni saline che hanno sigillato reperti e strutture del sottosuolo; la seconda perché il sito è spesso associato, dalla letteratura archeologica, alla leggendaria città di Aratta, citata nei poemi sumerici come un luogo lontano e difficile da raggiungere, favolosamente ricco, pieno di oro e pietre preziose e dimora di divinità.

In attesa di conferme sull’identificazione del sito, i rinvenimenti effettuati negli ultimi 23 anni hanno confermato l’eccezionalità di Shahr-i Sokhta che sorge a cavallo tra le quattro grandi civiltà fluviali dell’Asia Medio Orientale e Centrale: quella sumerica, a; quella di Jiroft, culla di una nuova e dimenticata civiltà fino al 2003; quella numerica, quella dell’Asia Centrale; e quella dei grandi insediamenti di Harappa e Mohenjo-daro.

C’è un legame forte fra l’Italia e questo luogo. La scoperta Shahr-e Sukhta si deve infatti, nel 1967, all'archeologo ed esploratore italiano Maurizio Tosi. Dal 2016 sono impegnati in una Missione archeologica italo-iraniana quattro Laboratori del Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento: Topografia antica e fotogrammetria, Antropologia fisica,  Paleobotanica e paleoecologia, Archeozoologia.