Quando si parla di Giotto da Bondone , le prime opere che vengono citate sono la rappresentazione della vita di San Francesco nella basilica di Assisi, gli affreschi nella Cappella degli Scrovegni a Padova o il Crocefisso nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze. In effetti, chi vuole conoscere Giotto “deve” recarsi in questi luoghi e certo non ne resterà deluso.
Fino al 10 gennaio 2016 però, gli appassionati potranno ammirare i capolavori del maestro toscano anche a Milano. Palazzo Reale ospita infatti dal 2 settembre la mostar evento Giotto, l'Italia (
biglietto ridotto per i soci del Touring Club), un percorso espositivo che riunisce polittici e pale d'altare provenienti da tutta Italia, e mai esposti prima a Milano (
leggi qui la scheda della mostra ).
Ma chi è Giotto di Bondone?
Probabilmente tutti conoscono Giotto, artista simbolo della tradizione artistica medioevale, vero innovatore della pittura italiana grazie a geniali intuizioni come l’introduzione della prospettiva tra i suoi contemporanei. Doti che hanno conferito alle sue opere un realismo e un legame con il dato naturale sconosciuto all'epoca. Fu il primo a rappresentare nelle sue opere la borghesia medievale , una classe sociale che cominciava ad emergere, così da favorire un'identificazione tra l'opera e il fruitore che si riconosceva nei personaggi rappresentati. Maestro indiscusso e riconosciuto già in vita , abbiamo provato a spiegare alcuni tratti della sua persona, della sua vita e della sua arte in 10 sintetici (s)punti.
LE OPERE E LA VITA DI GIOTTO IN 10 PUNTI (E UNA CITAZIONE)
1. Giotto (1267 circa – 1337) è considerato uno dei più grandi pittori italiani, ma a lui sono state attribuite anche importanti opere architettoniche come il Campanile del Duomo a Firenze (foto 4 in gallery).
2. La leggenda racconta che Giotto per dimostrare a papa benedetto XI la sua abilità, disegnò con un solo tratto di mano una circonferenza perfetta , senza l’aiuto di compassi o altri mezzi.
3. Un’altra leggenda racconta che, mentre Giotto da giovane era a bottega da Cimabue, un giorno disegnò una mosca . Il maestro, tradito dal realismo dell’opera, provò in ogni modo a scacciare l’insetto. Accortosi che era un’opera del discepolo, considerò terminato l’apprendistato di Giotto.
4. Non è storicamente provato che Cimabue fosse maestro di Giotto.
5. Giotto fu tra i primi a introdurre la prospettiva nell’arte medievale. La sua prospettiva è detta “a spina di pesce”, perché le linee di fuga non convergono su di un unico punto, ma su vari punti disposti lungo un’asse.
6. L’uso della prospettiva permette alle opere di Giotto di superare la bidimensionalità dell’arte bizantina e ottenere così un maggiore realismo nella composizione delle figure.
7. Uno dei suoi più noti capolavori è il Crocifisso di Santa Maria Novella a Firenze (foto 1 in gallery) e il ciclo di affreschi nella Cappella degli Scrovegni a Padova (foto 6 in gallery).
8. Nella Cappella degli Scrovegni è anche ritratto il primo bacio dell'arte italiana : è quello tra Gioacchino ed Anna, nella scena dell'Incontro alla Porta d'oro.
9. Alcuni studiosi sostengono che uno dei più noti affreschi di Giotto, il “ Ciclo delle storie di San Francesco ”, nella Basilica di Assisi, non sia del tutto opera dell’artista toscano.
10. A Giotto è stato intitolato un cratere sulla superficie di Mercurio e un asteroide : il “7367 Giotto”.
- “... Credette Cimabue nella pintura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, si che la fama di colui è scura.” ( Dante Alighieri , Divina Commedia, Purgatorio, XI, 94-96)
DA 0 A 10: Quanti di questi (s)punti conoscevate?