
«Ricordo una telefonata di Paolo che mi disse, “ho da proporti una cosa veramente strana: ti porteresti il violoncello in spalla per un paio d’ore? Ti porto a suonare in un posto che non puoi neanche immaginare” e io gli risposi “Certo, facciamolo”». Così è nato il primo concerto in montagna, la prima edizione de I Suoni delle Dolomiti. Poche decine di persone che condividevano il cammino, la salita e poi la meraviglia di ascoltare musica dal vivo in uno scenario unico al mondo come quello delle Dolomiti di Brenta. Chi parla è Mario Brunello, violoncellista, oggi direttore artistico del festival. Paolo è Paolo Manfrini, ideatore del festival, scomparso nel 2018.

Trent’anni dopo, la sua “cosa strana” è una realtà solida, affermata e unica nel panorama degli eventi musicali: oggi il festival I Suoni delle Dolomiti prevede una serie di esibizioni, soprattutto concerti ma non solo, all’aperto, fra le montagne più belle del Trentino, in punti altamente panoramici e raggiungibili solo a piedi o in funivia. Non ci sono palcoscenici, sipari, luci artificiali: ci sono prati accanto a malghe e rifugi, laghi alpini, cime ghiacciate a fare da quinta. Non ci sono amplificatori, ma c’è un cielo intero a riverberare i suoni. E tutti gli eventi sono gratuiti.


L’edizione 2025 è in programma dal 27 agosto al 4 ottobre: sedici appuntamenti, più un trekking di tre giorni in compagnia dei musicisti. Un festival che punta molto sull’inclusione e che vuole rendere concreto lo slogan “la montagna per tutti”, tanto che anche per questa edizione alcuni eventi saranno accessibili ai disabili, non solo a chi ha problemi di mobilità, ma anche ipovedenti e ipoudenti. Per celebrare i trent’anni di una manifestazione che ancora oggi è un unicum nel panorama internazionale, è stato indetto un concorso in memoria di Paolo Manfrini rivolto a gruppi musicali emergenti, invitati a proporre il loro suono delle Dolomiti, la loro interpretazione dell’evento. Il gruppo vincitore, Le Scat Noir, si esibisce il 2 settembre presso i Laghi di Bombasèl, in Val di Fiemme. Un trio di musiciste ferraresi che a partire dal jazz spaziano attraverso vari generi, spesso senza l’accompagnamento di strumenti.

I musicisti che partecipano al festival sono scelti con grande attenzione, non solo per le loro caratteristiche artistiche, ma anche per la loro disponibilità a confrontarsi con questi luoghi, che non sono per tutti. Alcuni però si innamorano di questa modalità di performance e tornano spesso: è così per Paolo Fresu, trombettista e compositore sardo che ha partecipato di frequente a I Suoni delle Dolomiti e quest’anno si esibirà a Malga Brenta Bassa, nel Parco Naturale Adamello Brenta, il 17 settembre a mezzogiorno. «Quest’anno ci alziamo tardi, – scherza Fresu – assieme all’orchestra Haydn eseguirò brani di montagna scelti da me e da Mario Brunello riarrangiati da Stefano Nanni. Fra questi ci sarà anche una canzone tradizionale sarda che ho voluto fortemente, No potho reposare». Fresu conferma quanto sia diverso esibirsi fra le montagne: «Suonare nella natura è straordinario perché esci dalla tua zona di comfort e ti trovi su un palco che ti chiede ancora di più, ed è una bella sfida. A volte si suona in condizioni difficili e questo fa sì che gli strumenti non siano perfetti, soprattutto gli ottoni, e quindi tu devi dare di più. Ma anche se non sei perfetto, la connessione che si crea con il pubblico è qualcosa di unico».

«La mia prima volta a I Suoni delle Dolomiti è stata un’alba indimenticabile, con Marco Paolini. Non ero mai stato su quelle montagne, le ho scoperte la sera prima del concerto e fu una grande emozione. Facemmo anche un reading per chi era arrivato la sera prima, perché volevamo in qualche modo ringraziarli della loro presenza».
In questa edizione c’è un solo concerto all’alba ed è quello del 4 settembre, sul Col Margherita, a oltre 2500 metri di quota. Da qui lo sguardo si allarga sulle cime dolomitiche, Patrimonio Naturale Unesco: dalle Pale di San Martino al Civetta, alla Marmolada. A salutare il sorgere del sole tre grandi musicisti, il compositore cinese Wu Wei che porta in Trentino uno strumento tradizionale cinese, lo sheng, il fisarmonicista francese Pascal Contet, che ama sperimentare nell’ambito della musica contemporanea, e il contrabbassista Alexis Baskind, compositore elettronico con base a Berlino. Un altro appuntamento di spicco è quello con Elio protagonista di una rilettura de Il Flauto Magico di Mozart. La location è molto particolare, il giardino di Villa Welsperg, dimora nobiliare del 1853 presso il lago omonimo, oggi sede del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, in Val Canali.


Racconta ancora Brunello: «Per un compleanno speciale abbiamo scelto un finale speciale: il 4 ottobre in Val di Fassa, un concerto dedicato all’Europa, che è al tempo stesso una realtà, un’aspirazione e un sogno che dobbiamo continuare a coltivare. I fiati della Euyo, la European Union Youth Orchestra, saranno affiancati dagli archi dell’Accademia Stauffer per un’esibizione al Rifugio Fuciade in cui sarà eseguita la Pastorale di Beethoven. E questo è uno degli spettacoli di questa edizione accessibili a tutti».
C’è infine un evento molto particolare da ricordare: i tre giorni di trekking sulle Dolomiti di Brenta, dal 12 al 14 settembre, con pernottamenti in rifugio e giornate di cammino in quota assieme alle Guide Alpine del Trentino, al direttore artistico del festival Mario Brunello e al Quartetto Prometeo, tre giorni che culmineranno nel loro concerto del 14 settembre al Rifugio Brentei. Un’esperienza impegnativa e immersiva che forse più di ogni altra racconta il legame fra la musica e le Dolomiti che è alle radici del festival.

E a proposito di trekking, Paolo Fresu ha in serbo una proposta: «Da quando ho fatto il mio primo trekking ho un’idea in testa e magari in futuro riusciremo a realizzarla: scrivere la musica in tempo reale, mentre si cammina, una musica da suonare insieme alla fine della giornata. Una scrittura collettiva che nasce salendo, una sorta di sinfonia suggerita dai profumi, dai colori e dagli odori della montagna». E in questa idea c’è tutto il senso profondo de I Suoni delle Dolomiti.

I Suoni delle Dolomiti 2025, tutte le date
Per informazioni e programmi dettagliati, isuonidelledolomiti.it
- 27 agosto, ore 12 - Dolomiti di Brenta - Pian della Nana, Malga Tassulla (2080 m) - Teophil Ensemble Wien, musicisti dei Wiener Philharmoniker - Concerto di musica classica
- 29 agosto, ore 12 - Gruppo Cornacci, Monte Agnello, località Tresca (2200 m) - Le Mystère des Voix Bulgares, coro femminile tradizionale della Bulgaria
- 30 agosto, ore 12 - Dolomiti di Brenta, Malga Spora (1855 m) - Avi Avital (mandolino), Giovanni Sollima (violoncello), Alessia Tondo
(voce), Giuseppe Copia (chitarra battente e tiorba) - Concerto di worldmusic - 2 settembre, ore 12 - Catena del Lagorai, Laghi di Bombasél (2268 m) - Le Scat Noir, gruppo vincitore del Premio Paolo Manfrini 2025, in concerto
- 4 settembre, ore 06:30 - Gruppo della Marmolada, Passo San Pellegrino, Col Margherita (2534 m) - L’Alba delle Dolomiti: Wu Wei (sheng), Alexis Baskind (contrabbasso), Pascal Contet (fisarmonica) - Concerto di musica tradizionale/jazz
- 6 settembre, ore 12 - Gruppo Viezzena-Bocche, Malga Canvere (1975 m) - Les Mécanos, musica tradizionale francese e occitana
- 9 settembre, ore 12 - Pale di San Martino, San Martino di Castrozza, Prati Col (1480 m) - Bandiera bianca. L’irresistibile ascesa della vocazione turistica. Cristo è resort - Marco Paolini (voce narrante), Alberto Ziliotto (accompagnamento alla chitarra)
- 12-14 settembre - Trekking sulle Dolomiti di Brenta con Mario Brunello e il Quartetto Prometeo (evento a pagamento)
- 14 settembre, ore 12 - Dolomiti di Brenta, Rifugio Brentei (2182 m) -Mario Brunello e il Quartetto Prometeo - Concerto di musica classica
- 17 settembre, ore 12 - Dolomiti di Brenta, Malga Brenta Bassa (1261 m) - Concerto jazz di Paolo Fresu e Orchestra Haydn diretta da Alessandro Bonato - Musica inclusiva
- 20 settembre, ore 12 - Dolomiti di Brenta, Camp Centener (2082 m) - Concerto del cantautore svedese Daniel Norgren
- 21 settembre, ore 12 - Pale di San Martino, Sagron Mis, località Giasenei (1086 m), Concerto jazz di Ana Carla Maza nell’ambito del suo Caribe World Tour - Musica inclusiva
- 23 settembre, ore 12 - Pale di San Martino, Val Canali, Villa Welsperg (1038 m) - Il Flauto Magico di WA Mozart con Elio, Scilla Cristiano, Philharmonic Oboe Quartet e i Berliner Philarmoniker - Musica inclusiva
- 27 settembre ore 12 - Gruppo del Latemar, Torri di Pisa, Località Poza de Valbona (903 m) - Quartetto Kebyart - Concerto di musica classica
- 30 settembre, ore 12 - Gruppo del Catinaccio, Pera di Fassa, Rifugio Vajolet (2243 m) - Euyo Wind Quintet - Concerto di musica classica
- 2 ottobre, ore 12 - Gruppo della Marmolada, Canazei, Rifugio Contrin (2016 m) - Quartetto Thumòs - Concerto di musica classica
- 4 ottobre, ore 12 - Gruppo della Marmolada, Passo San Pellegrino, Rifugio Fuciade (1972 m) - Euyo&Stauffer European Orchestra diretta da Jean Christophe Spinosi e archi dell’Accademia Stauffer - Concerto di musica classica - Musica inclusiva