L’olio di oliva ha origini molto antiche; i primi olivi risalgono, infatti, a più di 7.000 anni fa. Le prime piante sono cresciute nella zona orientale del mar Mediterraneo; ma sono stati i Greci a realizzare i primi frantoi e le prime tecniche di produzione dell’olio di oliva, imitati poi dai Romani.
In Italia l’olio fece la sua comparsa nell’VIII secolo a.C., quando i Greci colonizzarono l’Italia meridionale.
Fin da allora l’olio fu principalmente impiegato in cucina, anche se non era raro vederlo utilizzato come componente dei cosmetici e come medicamento.
L’ olio italiano è uno dei fiori all’occhiello della nostra produzione agroalimentare ed è esportato in tutto il mondo. L’Italia è il secondo produttore al mondo di olio di oliva, dietro la Spagna e davanti alla Grecia. La produzione è molto altalenante: nel 2019 furono 330mila tonnellate, quasi il doppio rispetto al 2018, che fu annus horribilis sia per il maltempo sia per la xylella, ma decisamente meno del 2010, quando superammo le 500mila tonnellate.
Puglia e Calabria che fanno la parte del leone: insieme fanno circa due terzi della produzione nazionale.
CONSUMATORI INCONSAPEVOLI
Produttori, ma anche consumatori: i dati parlano di oltre 12 litri di olio d’oliva a testa. Consumatori inconsapevoli, però: dell’olio extravergine di oliva sappiamo tutti davvero troppo poco. Per capirlo basta fare un paragone con il vino: quasi tutti i ristoranti hanno una carta dei vini, che propone le eccellenze locali e quelle nazionali; sull’olio invece quasi nessuno. Eppure esistono oltre 40 Dop sul territorio nazionale, e lo stesso olio d’oliva “pugliese” vanta 5 dop, quello toscana 4, la Sicilia ben 6. E se non li conosciamo, non sappiamo sceglierli. Così ci meravigliamo nel vedere, nei supermercati, un litro d’olio extravergine costare dai 4 ai 18 euro.
Ma l’olio è soggetto nel suo aroma, gusto e acidità, al terreno nel quale l’ulivo ha messo le sue radici. Ad esempio un olio salentino è più corposo, di colore giallo carico con riflessi verdi e dal profumo intenso, ideale da usare a crudo. Un olio ligure invece è più delicato, adatto a preparazioni più complesse.
UN FESTIVAL, MILLE DEGUSTAZIONI
Insomma, quello dell’olio d’oliva italiano è un mondo tutto da scoprire. Ma per fortuna le occasioni non mancano. Una imperdibile è Olio Officina Festival - il grande happening dedicato agli oli da olive e ai condimenti, ideato e diretto da Luigi Caricato, in programma a Milano dal 6 all’8 febbraio 2020.
Per questa 9ª edizione la manifestazione, ospitata come di consueto a Palazzo delle Stelline in corso Magenta, sarà a ingresso libero e gratuito, con la sola esclusione delle sessioni di degustazioni guidate. Degustazioni particolarmente interessanti, che spaziano dalle eccellenze italiane a quelle internazionali (con rari olii extravergini provenienti da Giappone, Argentina e Australia), con alcuni singolari abbinamenti come olio e cioccolato e olio e gelato.
Per tre giorni, incontri, conferenze sull'oleoturismo e sullo sviluppo del mercato dell'olio, laboratori di assaggio, mostre e attività correlate saranno l’occasione per approfondire la conoscenza di questa eccellenza italiana.
Per saperne di più, www.olioofficina.com