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Che il Giappone sia di moda è fuori di dubbio. Che sia di moda per via della sua cucina non è scritto da nessuna parte, ma è più che un sospetto: la moda globale prima del sushi e adesso lo sdoganamento del Ramen hanno portato gli abitanti di mezzo pianeta, Italia inclusa, a familiarizzare con la cucina giapponese in tutte le sue gradazioni. Del resto chiunque torna da un viaggio nell’arcipelago giapponese tra le prime esperienze che racconta sono quelle culinarie: difficile trovarsi male, difficile non essere entusiasti. Ma come fare ad orientarsi nel mare magno dei ristoranti e delle trattorie tradizionali, le izakaya, di una città sterminata come Tokyo, dove sembra che tutti, in ogni momento del giorno e della notte mangino fuori?
I giapponesi si affidano spesso alla guida Guranavi, che è la più diffusa ed autorevole e segnala locande per ogni gusto e ogni portafoglio (una cena di sushi alla tavola di un maestro può essere molto, molto cara) che per la capitale del Giappone sul suo sito ha una sezione dedicata a ogni quartiere e ogni specialità, dal sushi al ramen, dagli Yakiniku (i fumosi locali dove si grigliano gli spiedini) al Monjayaki una specie di crêpe povera simile al più noto okonomiyaki. Per venire incontro ai turisti stranieri, che mal si trovano con il giapponese, il al Tokyo Visit Bureau ideata la Tokyo Food Culture Experience Project. Un progetto nato in collaborazione con la guida Guranavi Tokyo Visit Bbureau grazie a cui i viaggiatori potranno scoprire i migliori ristoranti della città dove provare l’autentica cucina di Tokyo senza stress. Tutto grazie alle traduzioni in inglese del sito stesso e alla geolocalizzazione dei locali. Perché mangiare a Tokyo è una esperienza fantastica, ma trovare i locali può diventare un inferno. Info: gurunavi.com e gotokyo.org/it
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