LA ZONA, UN VIAGGIO POST-ATOMICO
di Pierpaolo Mittica
2° Premio Fotografia
C'è una nuova attività di tendenza tra i giovani ucraini: alcuni di loro, infatti, hanno recentemente iniziato a entrare illegalmente nella Zona di Esclusione di Chernobyl - al centro della quale si trova il famigerato Reattore 4 che esplose nel 1986, rendendo l'area una delle più contaminate di tutto il mondo - per giocare a giochi di sopravvivenza. Questi ragazzi sono per lo più trentenni (o anche più giovani) e rappresentano la generazione post Chernobyl. Sono chiamati "Stalker", un nome che deriva direttamente dal film "Stalker" di Andrei Tarkovski, un cult movie sovietico del 1979, e da un videogioco survival-horror uscito nel 2007 e ambientato proprio nella Zona, intitolato S.T.A.L.K.E.R.
(Il testo è di Pierpaolo Mittica)
1 - Jimmy mentre cammina nella città fantasma di Pripyat. Il viaggio degli stalkers è di pura sopravvivenza. 60 chilometri a piedi in mezzo ai boschi e soprattutto di notte per evitare la polizia, tra radiazioni e animali selvatici, per arrivare alla meta finale: la città fantasma di Pripyat, la mecca degli stalkers, dove si sono organizzati occupando degli appartamenti e arredandoli con quello che hanno trovato. Lungo il cammino invece si fermano a dormire nei villaggi abbandonati. Mangiano cibo in scatola che si sono portati negli zaini e bevono l’acqua raccogliendola nei fiumi e nei seminterrati allagati dei palazzi. Acqua sporca e contaminata.
3 - Sasha dorme sul tetto di un edificio nella città fantasma di Pripyat. La centrale nucleare di Chernobyl e il famigerato reattore 4 sono alla sua destra, a soli tre chilometri di distanza.
4 - Jimmy accoglie gli amici invitati a una festa improvvisata nel suo appartamento occupato di Pripyat. A Pripyat gli stalkers hanno occupato diversi appartamenti arredandoli con quello che hanno trovato. Si fermano di solito pochi giorni, ma alcuni rimangono anche una o due settimane. Passano le giornate esplorando i luoghi e gli edifici abbandonati, leggendo le vecchie riviste sovietiche o i libri trovati in giro, nascondendosi e scappando dalle guardie e vivendo come ultimi sopravvissuti sulla terra. La sera organizzano veri e propri festini, spesso a base di vodka e marijuana, negli appartamenti o sui tetti dei palazzi, ubriacandosi e guardando il calar del sole sulla città fantasma di Pripyat e sulla centrale nucleare di Chernobyl, assaporando il gusto della libertà, il silenzio, la fine del mondo, lontano dai pregiudizi.