Un viaggio lungo oltre un secolo, tra binari e trasformazioni sociali, innovazioni tecnologiche e grandi sfide del Paese: è questo il racconto al centro della mostra Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro, promossa e organizzata da VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia e dal Gruppo FS Italiane, nella Sala Zanardelli del Vittoriano e nel Giardino grande di Palazzo Venezia a Roma.

La mostra, aperta fino all'11 gennaio, racconta lo stretto rapporto tra storia dell’unità nazionale e storia delle ferrovie. “Ma più di ogni altra riforma amministrativa, la realizzazione delle ferrovie contribuirà a consolidare la conquista dell’indipendenza nazionale” disse Camillo Benso, conte di Cavour già negli anni Quaranta dell’Ottocento. I binari hanno reso concreta la geografia politica italiana, collegando territori divisi da se­coli, favorito scambi economici e culturali, ridotto distanze, creato opportunità di lavoro e di mobilità sociale. I treni e le stazioni hanno anche contribuito a plasmare una nuova identità collettiva, fatta di viaggi, incontri, pendolarismi, emigrazioni, ritorni. In questo processo ormai ultrasecolare, le ferrovie sono state fonte d’ispirazione per letterati e arti­sti, diventando metafora potente della modernità, della velocità e del progresso, talvolta anche delle loro innegabili contraddizioni.

1905-1944 - Milano Centrale 1931
1985-2025 - Frecciarossa 1000 di nuova generazione

LA STRUTTURA DELLA MOSTRA

La storia delle ferrovie italiane si articola in quattro sezioni cronologiche, una sezione immersiva e infine una sezione didattico-dimostrativa.

  • La prima sezione, dal 1861 al 1904, racconta la difficile trasformazione delle prime reti regionali in un sistema effettivamente nazionale.
  • La seconda sezione, dal 1905 al 1944, affronta l’età della gestione statale, con la fondazione di FS, delle innovazioni tecniche, dell’uso politico e militare della ferrovia, fino al regime fascista e alla Seconda guerra mondiale.
  • La terza sezione, dal 1945 al 1984, vede al centro la ricostruzione postbellica, il boom economico e il ruolo dei treni nelle grandi migrazioni interne e nel pendolarismo quotidiano.
  • La quarta sezione, dal 1985 a oggi, verte sull’Alta Velocità, la digitalizzazione e le sfide della sostenibilità, aprendo uno sguardo al futuro.
  • La sezione immersiva, posta sempre nella Sala Zanardelli, consente attraverso la più avanzata tecnologia digitale di fruire del racconto anche in termini emotivi e multisensoriali.
  • La sezione didattico-dimostrativa si trova nel Giardino grande di Palazzo Venezia: due monumentali riproduzioni in scala permettono di apprezzare le qualità estetiche del Settebello e dell’Arlecchino, icone del design italiano del dopoguerra.

“Come direttrice e curatrice" ha dichiarato la direttrice del VIVE Edith Gabrielli "ho voluto un progetto interdisciplinare che, partendo da un rigoroso impianto storico, restituisse la complessità del tema attraverso la forza significante delle nuove tecnologie e delle arti, sia visuali che letterarie. A questo servono in mostra i quadri e le sculture di De Nittis, Boccioni, de Chirico, Mattiacci, Kounellis, Paolini e Padroni, le fotografie di Berengo Gardin, Battaglia e Jodice, i film e i video di Visconti, Fellini e Cage, o le installazioni con testi poetici e letterari di Carducci, Pirandello e Starnone. La mostra è un viaggio nel tempo per riscoprire, in modo nuovo e appassionante, l’identità stessa del Paese. Sono lieta di averla realizzata in sinergia con una grande impresa pubblica come
Ferrovie dello Stato Italiane, che celebra i suoi 120 anni di vita al servizio della collettività”.

PIPPO RIZZO, Treno notturno in corsa, 1926
Angelo Morbelli, La stazione centrale di Milano, 1887

L’iniziativa si inserisce nelle celebrazioni per i 120 anni dalla fondazione delle Ferrovie dello Stato, avvenuta nel 1905. Per tutta la durata dell’esposizione il team didattico del VIVE propone un ricco programma di attività rivolte a bambini, famiglie, utenti con esigenze specifiche, scuole di ogni ordine e grado.

INFORMAZIONI

  • Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro. Vittoriano, Roma, fino al 7 dicembre
  • Dalle ore 9.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle 18.45
  • Biglietti acquistabili qui