Enrosadira. Una parola dolce come il suono che si avverte nel pronunciarla, lieve come un grazie mentre si scarta un regalo prezioso. Enrosadira è la forma ladina per esprimere qualcosa che si colora di rosa, un significato che ha trovato la sua massima espressione nelle sfumature di rossi, gialli, viola e rosa che accendono le Dolomiti all’alba e al tramonto. Il regalo si può ricevere a 3244 metri, nel cuore della conca ampezzana, approfittando dell'offerta della Cortina-Tofana-Freccia del Cielo, il sistema di cabinovie che collegano Cortina d’Ampezzo a Cima Tofana, toccando le stazioni intermedie del Col Druscié e di Ra Valles.
In funivia dal Col Drusciè alla Tofana di Mezzo / foto Fabrizio Milanesi
Delle Dolomiti si sa molto, di glaciazioni e formazioni minerarie, di spedizioni e conquiste. Poche volte si ha la percezione distinta della loro folgorante bellezza, della moltitudine di forme, pieghe, creste da cui lo sguardo non riesce a distogliersi. Mai come in una giornata tersa e tiepida, in cui la luce dell’alba le illumina come un farebbe un faro guidato da una scenografia. Dalla Tofana di Mezzo si accendono la Croda da Lago, i Lastoi de Formin, l’Antelao, il Sorapis, il Cristallo, le Cinque Torri. Poi bastano pochi passi sulle passerelle di legno che mettono in sicurezza i sentieri che coronano il rifugio e da un'altra angolazione appare la mole poderosa e ferita della Marmolada e il gruppo di Sella. Sono le 7, l’enrosadira scolora e dopo una colazione nel bar Cima Tofana, si può scendere di quota, ma non ancora a valle.
L'enrosadira sulle Dolomiti ampezzane dalla Tofana di Mezzo / foto Fabrizio Milanesi
Il primo mattino del Col Drusciè non è infatti quello affollato della stagione dello sci, e nemmeno quello stellato delle stelle ammirate e studiate dal suo storico osservatorio, ma quello silenzioso e fresco che rende la conca ampezzana ancora più bella da ammirare. Da qui il consiglio è prendersela con molta calma e percorrere il sentiero (segnalato dal Cai con il n. 140) che attraversa la Val Drusciè. Era la passeggiata quotidiana adorata da Indro Montanelli, a cui il sentiero è dedicato.
Il sentiero Montanelli / foto Fabrizio Milanesi
Dopo una sosta al lago Ghedina (1457 metri) si scende dolcemente a valle sui pratoni in fiore e ad accogliere è Cortina, splendida, anche in un’estate in cui si stanno facendo i conti con le contraddizioni che animano una corsa ad ostacoli come quella che porterà alle Olimpiadi del 2026.
L'Osservatorio del Col Drusciè / foto Pompanin
Tra le vetrine griffate di Corso Italia come ai banconi dei pub o aspettando un impianto di risalita, si discute dell’impatto del grande evento sulla già soffocante viabilità della statale 51 d’Alemagna, si dibatte su quanto manca da fare e di cosa è stato fatto e soprattutto ci si scontra sulla fantomatica nuova pista da bob che i locali non sembrano troppo gradire. La speranza, condivisa, è che si colga un’occasione per modernizzare i servizi senza deprimere un territorio conteso dal business edilizio e difeso dal buon senso conservatore dei residenti come dalle Regole d’Ampezzo, che dal lontano 600 tutelano boschi e pascoli locali delegandone la cura alle proprietà delle storiche famiglie ampezzane.
Cortina d'Ampezzo / foto Shutterstock
CORTINA, IL PRESENTE (E IL FUTURO) PASSA PER L’E-BIKE
In tutti questi dubbi la certezza è che a Cortina non hanno atteso il grande evento per innovare. Anche qui, dove il vintage (e i ricordi degli anni del boom e dei ruggenti ‘80) è un’istituzione, un nuovo modo di fare turismo si è consolidato grazie alle possibilità di esplorare il territorio in e-bike, il mezzo che sta rivoluzionando il modo di vivere i territori e in particolare, la montagna. Ci hanno creduto più di tutti gli impiantisti riuniti sotto il new brand Cortina Skiworld, che nel 2022 ha inaugurato la formula del Biglietto Cortina vertical Pass, un ticket-passpartout da uno o tre giorni a scelta nella stagione, che permette di utilizzare tutte le cabinovie, seggiovie e funivie che accettano i ciclisti.
Lo abbiamo sperimentato con grande soddisfazione e su percorsi che si adattano a tutti, dai single track ai sentieri più pianeggianti. Il consiglio è affittare un e-bike (sempre che non si abbia ovviamente il proprio) da uno dei noleggiatori in valle, che offrono mezzi adatti e guide ad hoc che consentono di scegliere un itinerario adeguato ed evitare di finire, nel peggiore dei casi, gambe all’aria! Faticavamo a crederlo, ma in una mattinata si ha davvero la possibilità di pedalare in scioltezza godendosi scorci e panorami unici al mondo. La nostra bici l’abbiamo trovata in un vero e proprio hub per cicloturisti ai piedi della Funivia Faloria, punto di partenza di uno degli itinerari più spettacolari di tutto l'arco alpino. Si pedala quasi sempre in discesa, ammirando panorami unici e compiendo quasi interamente il giro della conca ampezzana.
L'arrivo della funivia Faloria / foto Fabrizio Milanesi
Partendo dal centro di Cortina, si sale con la funivia Faloria fino in cima al monte. Da 2120 metri, e da una diversa angolatura rispetto alla cima Tofana, la conca d'Ampezzo e il circo dolomitico che la abbraccia sono una vista magnetica, non vorresti mai scendere. Ma l'itinerario è ricco di spunti, e scorci unici. Vale la pena salire in sella e affrontare con calma piste e sentieri che portano al passo Tre Croci. Qui la bici si appende ai ganci della seggiovia che sale fino a Son Forca ai piedi del Cristallo, una terrazza da cui ammirare un panorama unico sul Sorapiss, sulle Tofane e sulla Croda da Lago, con una vista ravvicinata del Cristallino. La discesa è tra i pratoni che saranno piste invernali e su un sentiero facile facile che consente soste rilassanti e rigeneranti. Una volta a valle ci si distende pedalando in sicurezza sulla ciclabile che in meno di mezz'ora riporta a Cortina. Se invece ci si vuole concedere un pranzo tra tagliatelle ai finferli, casunzie di rape rosse la sceltà e il ristorante rifugio Ospitale, locanda storica dell'Ampezzano che resiste da ben otto secoli ed è la più antica d'Europa attualmente aperta.
Ai piedi del Cristallo / foto Fabrizio Milanesi
ADRENALINA & GRAVITY, BRIVIDI IN ALTA QUOTA
Per molti, ma non per tutti è invece il nuovo
Cortina Bike Park Dolomiti, che si sviluppa nella zona di
Socrepes e in
Tofana ed è raggiungibile con gli impianti di risalita che consentono trasporto bici. Anche in questo caso la possibilità di sperimentare una discesa da brivido è facilitata da un eccellente servizio di
noleggio Mtb (di alta gamma come sono le Evil Insurgent) e di guide mountain bike di “Ride in Cortina”.
In poco meno di un quarto d’ora si viene imbragati dalla testa ai piedi con casco integrale, gomitiere, ginocchiere e tutore per la colonna vertebrale e in meno di mezz’ora, grazie alla nuova seggiovia a sei posti Tofana express, ci si trova alla partenza della Tofanina, il trail più lungo del Bike Park e uno dei più lunghi d’Italia (6 km di lunghezza, 560 metri di dislivello). Un’ora di puro divertimento (senza la guida ci avremmo messo il doppio!) tra sponde, accelerate, paraboliche che ti fanno sfilare a tutta velocità tra boschi di larici abeti e sui pratoni di montagna. Se siete appassionati delle due ruote e volete provare molte emozioni, è consigliatissimo. Anche questo è godersi Cortina in bicicletta.
Cortina Bike Park Dolomiti, la pista Tofanina / foto Sebastiano Lacedelli
DORMIRE, LA NOSTRA SCELTA
Consigliamo il B&B HOTEL Passo Tre Croci, Cortina (SR48), tre stelle alle pendici del Monte Cristallo; a soli 9 minuti dal Lago di Misurina, 20 minuti dalle Tre Cime di Lavaredo e 13 minuti dal centro di Cortina d'Ampezzo. Le camere ai piani più alti dell'albergo offrono una vista mozzafiato sulle Dolomiti e la Valle d'Ampezzo.
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Cortina d'Ampezzo, lago Ghedina / foto Fabrizio Milanesi