
“Il panico Brexit a noi sta portando perfino bene, e dire che la città è stata piuttosto compatta nel votare per il Remain, ovvero restare nell'Unione”. Andy Parkinson, che della promozione di Manchester ha fatto il suo lavoro nonostante non ci sia nato, spiega i motivi: “Molte imprese e investitori con sede a Londra sono stati costretti al downsizing, il ridimensionamento di spazi e dipendenti. La capitale è troppo cara e Manchester è a sole due ore di treno. Poi vuoi mettere quanto ci si diverte qui? Certo, ci sono la musica e il calcio, ma anche una scena culturale pazzesca e ci siamo attrezzati anche con la gastronomia”. Su questo ultimo punto facciamo un po' fatica a credergli ma c'è tempo un intero weekend per ricrederci. Ed è meglio andare con ordine. Ecco, dopo la nostra esperienza, che cosa vedere, fare, mangiare a Manchester.

Dal 1976 al 1992 la Factory Records di Tony Wilson produce i dischi dei Joy Division che poi diventano New Order e la rivoluzione elettronica ha inizio. Apre anche un locale entrato nel mito, The Hacienda, che dà il via al fenomeno dei rave, feste più o meno legali, infinite e con dosi consistenti di additivi chimici a dare la carica per ballare per ore. Il punto è che anche quando Factory e Hacienda chiudono rimane lo spirito e nascono decine di altri gruppi musicali che conquistano il mondo con sfrontatezza e imitatissimi tagli di capelli.

Vale la pena vedere una partita dal vivo per capire come gli inglesi vivono il calcio come esperienza religiosa (e sicura, il tempo degli hooligans per fortuna qui l'hanno risolto), ma vale allo stesso tempo la pena visitare i due stadi per capire qualcosa in più su Manchester. Per lo storico Old Trafford, ecco il sito web. Per il moderno Manchester City invece questa la pagina dedicata. Vale la pena, se proprio si è fanatici, anche la visita al National Football Museum: www.nationalfootballmuseum.com.

E ancora da non perdere il Science and Industry Museum dove si capisce la fatica degli operai che hanno reso Manchester capitale della Rivoluzione industriale mondiale. Senza contare le infinite gallerie e piccoli spazi espositivi nei quali intrufolarsi senza troppe remore. Poi a luglio (dal 4 al 21) si svolge la settima edizione del Manchester International Festival (mif.co.uk), un appuntamento biennale che coinvolge artisti, registi, performer in un calendario fittissimo di eventi in numerosi spazi cittadini. Tra i nomi di quest'anno Yoko Ono (che coinvolgerà tutti in una performance in piazza) e David Lynch che si occuperà della programmazione proprio di Home (vedi sopra).

Noterete ovunque delle api disegnate sui muri. Sono il simbolo della città reinterpretato un milione di volte. Ne troverete tante anche nel Northern Quarter, la zona con più alta densità di edifici storici, ex quartiere operaio, poi decaduto e oggi cuore della rivoluzione creativa che utilizza le pareti di mattoni rossi dei palazzi come tavolozze vergini dove prendono vita pensieri, immagini, celebrazioni... Spear Street, Warwick Street (con il celebre murale dedicato alle vittime dell'attentato del 22 maggio 2017 durante un concerto di Ariana Grande), Tariff Street, Tib Street (dove pare sia nascosto anche un Banksy originale) sono le strade da non perdere.

Decisamente più elegante ma non meno originale il Craft and Design Centre che si trova negli spazi di un ex mercato coperto in stile vittoriano. Minimal, elegante e con una bellissima scala a chiocciola perfetta per una foto da Instagram anche il Form Lifestyle Store dove trovare profumi, piccoli articoli per la casa e di design.

Dunque che cosa mangiare a Manchester? Tra gli indirizzi perfetti per pranzo Mackie Mayor, in un ex mercato della carne, dove diversi food corner propongono cucina sfiziosa, economia e di qualità (anche qui vale scatenarsi con Instagram). Chef stellato invece per il nuovissimo Restaurant Mcr che si trova in un palazzo del centro. Qui il gioco si fa particolarmente gustoso (e più caro ovviamente) e la carta dei vini è ottima. Per l'after dinner (ma volendo anche dinner perché ci si mangia) due locali con vista. Il 20 Stories si trova al ventesimo piano di un edificio nel cuore della città e dispone di una bella terrazza riscaldata. The Alchemist invece si trova sui canali e ha una bellissima vista sulla zona di Salford Quays. Da non perdere la creativa lista dei cocktail.

