
Albano Laziale, adagiata sul fianco sud-occidentale dei Colli Albani (400 m. s.l.m.) ed esposta verso il soleggiato litorale tirrenico, sorge in un contesto storico e paesaggistico unico ed evocativo, a circa 30 km da Roma, lungo il tracciato della via Appia.
Erede della mitica Alba Longa, ospitò nelle sue campagne splendide ville romane (fra tutte, quella di Pompeo) ed è il luogo dove l’imperatore romano Settimio Severo fece costruire i Castra Albana, l’accampamento militare dove venne alloggiata la fedele Legione Seconda Partica.


La bella collezione archeologica del Museo Civico “M. Antonacci”, ospitato nella ottocentesca Villa Ferrajoli, illustra e documenta storia e forme di insediamento del territorio, dalla preistoria all’epoca tardo-antica. Ai legionari e al loro accampamento stabile è invece interamente dedicato il Museo della Seconda Legione Partica. Lungo la via Appia (coincidente con il tracciato di via Matteotti) sono dislocate tombe monumentali (spiccano quelle tradizionalmente attribuite a Pompeo Magno e agli Orazi e Curiazi) e le catacombe di S. Senatore.


Albano è anche il luogo dove nel medioevo venne impiantata la fortezza dei Savelli, a cavallo e a controllo della via Appia. Divenuta poi zona di villeggiatura di importanti famiglie nobiliari romane, che vi costruirono importanti residenze (Villa Altieri, Villa Doria, Villa Corsini, Villa Venosa-Boncompagni, Palazzo Lercari, Palazzo Doria - Pamphili), è stata luogo di visita e di periodici soggiorni dei viaggiatori del Grand Tour, il viaggio formativo di nobili e borghesi dell’Europa settentrionale nel XVIII e XIX secolo (che hanno lasciato splendide vedute e descrizioni, contribuendo alla fama dei luoghi).
Una città, dunque, che deve fare i conti con questo passato, evocativo e pluristratificato. Molti dunque gli edifici monumentali visitabili che scandiscono questa storia millenaria: l’anfiteatro, le mura e le porte dei Castra Albana, il cisternone ipogeo, le monumentali tombe “di Pompeo” e “degli Orazi e Curiazi”, la chiesa medievale di S. Maria o della rotonda (ricavata in un ninfeo di età romana), la chiesa di S. Pietro (costruita tra le rovine delle monumentali terme romane costruite da Caracalla, e oggi inglobate nel quartiere di Cellomaio), la cattedrale di S. Pancrazio (sovrapposta a una chiesa costruita da Costantino).



Nel parco comunale di villa Doria (porzione della celebre proprietà, il cui palazzo è andato distrutto nell’ultima guerra) si conservano le rovine di una imponente villa romana, tradizionalmente attribuita a Pompeo Magno. Da non dimenticare anche Palazzo Savelli, oggi sede del Comune, le chiese e il Convento di S. Paolo (testimoni del potente passato medievale della città), Palazzo Lercari, sede del Museo Diocesano.


INFORMAZIONI
- Mail museo@comune.albanolaziale.rm.it; tel. 06.93295-443/444/442
- Siti web www.museocivicoalbanolaziale.it; www.museumgrandtour.com; www.comune.albanolaziale.rm.it