La recente visita del premier montenegrino Milo Djukanovic a Milano è stata l’occasione per andare alla scoperta di questo piccolo e giovane stato dei Balcani (13.812 kmq, poco più del Trentino-Alto Adige) con un milione e mezzo di abitanti, indipendente dalla Serbia dal 2006 ed entrato nella Nato nel 2017. La capitale è Podgorica, la moneta ufficiale è l’euro.
 
LA STORIA IN PILLOLE
Nel VII secolo d.C., Illiri, Greci e Romani si insediano nella baia di Kotor (Cattaro in italiano), perché le baie protette dall’insenatura offrono la possibilità di costruire porti facilmente difendibili. Il principale insediamento è la romana Risano, oggi Risan. Qui sono tutt’ora conservati i resti di una villa patrizia romana del III secolo, dai bellissimi pavimenti a mosaico.
Il pavimento a mosaico della villa romana di Rivan (foto Thinkstock).
Sotto l’imperatore Giustiniano, il Montenegro entra nell’orbita d’influenza politica di Bisanzio e dell’Impero Romano d’Oriente. Quando gli Ottomani conquistano Bisanzio e successivamente i Balcani, per resistere il Montenegro si allea con la Serenissima Repubblica di Venezia, ma l’ingombrante alleato diventa man mano più forte finché, nel XV secolo, il re montenegrino Stefan Crnojevic si sottomette al Doge. Il legame storico con Venezia è tutt’ora visibile: la città vecchia di Budva, le fortezze alle bocche di Kotor son costruiti secondo i criteri e gli stili architettonici della Serenissima. Nel 2017 le tre fortificazioni di Herceg Novi, Kotor e Ulcinj entrano a far parte del sito Unesco transnazionale “Opere veneziane di difesa tra il 16esimo e il17esimo secolo”, di cui fanno parte anche le mura di Bergamo e Palmanova in Italia e quattro storiche località croate.
La città vecchia di Budva, nella baia di Kotor/Cattaro (foto Thinkstock).
L’ultimo re del Montenegro, Nicola Petrovic-Njegos, regnò dal 1830, all’età di 18 anni, fino al 1918, quando fu costretto a fuggire dall’invasione austriaca allo scoppio della I Guerra Mondiale. Era chiamato “il suocero d’ Europa” perché cinque delle sue sei figlie sposarono principi e reali del Vecchio Continente. Tra loro la principessa Elena, che sposò re Vittorio Emanuele III.
Nel 2017 il Montenegro ha attirato circa due milioni di visitatori; dall’Italia, appena 40mila. Perciò andiamo a scoprire i luoghi più belli (ma quasi sconosciuti al pubblico italiano) del Montenegro, oggi.
La spiaggia di Bar Kraljicina.
LE DUE CAPITALI
Podgorica, l’ex Titograd, che sorge in pianura non lontano dal confine con l’Albania, è l’attuale capitale del Montenegro. Con quasi 200mila abitanti è anche la città più popolata. Di origine romana (l’antica Doclea deve il suo nome all’imperatore Diocleziano), deve alla dominazione turca l’antica Torre dell'Orologio, che domina il centro storico. Splendida, anche se di recente costrizione (è stata ultimata nel 1994), la cattedrale della Risurrezione di Cristo, in stile bizantino. Da vedere in città anche due ponti: quello in pietra sul Ribnica e il moderno Ponte del Millennio sul fiume Morača.
Fondata nel XV secolo, Cetinje era la capitale del Regno del Montenegro. Il suo centro storico vanta ancora oggi i suoi superbi edifici – il palazzo di re Nicola, palazzo Biljarda, palazzo Azzurro… Il museo nazionale di Cetinje conserva l’icona della Vergine Filermosa,  il ritratto che – secondo la tradizione – l’evangelista Luca fece della Madonna. Fu l’Ordine dei cavalieri ospitalieri, i futuri cavalieri di Malta, a portarla in Europa dalla Terrasanta, conservandola fino al XVIII secolo e infine donandola allo zar Paolo I. L’icona resto per quasi tre secoli a San Pietroburgo, poi allo scoppio della Rivoluzione russa fu donata alla casa reale serba, che la portò in Montenegro.
Veduta panoramica della baia di Kotor/Cattaro.
LA PENISOLA CHE DIVENNE HOTEL DI LUSSO
Il Montenegro possiede quasi 300 km di costa: si va da altissime scogliere a picco sul mare alla foce del fune Bojana, con lunghe spiagge di sabbia; dalle placide acque della baia di Kotor, cinta dalle montagne, fino alla penisola di Sveti Stefan, villaggio di pescatori riconvertito durante il regime di Tito in un albergo diffuso extralusso che ha ospitato, negli anni, celebrità internazionali come Sophia Loren, Orson Welles, Elisabeth Taylor.
La penisola di Sveti Stefan, oggi un hotel diffuso di lusso.
Fiore all’occhiello della costa montenegrina, la baia di Kotor è un susseguirsi di piccoli centri di origine veneziana. Svetta su tutti Kotor, per la cinta muraria che si aggrappa al pendio della montagna che la sovrasta. Il centro storico di Budva, un labirinto di vicoli all’interno delle mura, porta anch’esso chiari i segni della dominazione veneziana, così come la cittadella fortificata di Herceg Novi. A largo di Perast sorge una piccola isola artificiale, dove si trova la chiesa barocca di Nostra Signora delle Rocce.
La città di Kotor, sulla baia omonima (foto Thinkstock).
La baia è spesso tappa delle crociere nel mare Adriatico: nel 2016 vi hanno attraccato 480 navi e oltre mezzo milione di turisti. Ma è soprattutto il turismo nautico cui guarda il Montenegro, con attracchi per yacht e navi private in continuo aumento. Con questo obiettivo sono nati i mega progetti di Portonovi, Porto Montenegro e Luštiča Bay, investimenti per quasi un miliardo e mezzo di euro che prevedono hotel 5 stelle, nuove marine pensate soprattutto per i super yacht e, nel caso di Luštiča Bay, un’intera cittadina sorta dal nulla e accanto un campo da golf a 18 buche, il primo del Paese. La costa del Montenegro vuole sempre più proporsi come “destinazione turistica di prestigio per il futuro”, con il sogno di diventare fra 3 anni la Porto Cervo, o se preferite la Montecarlo, del Mediterraneo orientale. Sperando che non sacrifichi troppo la sua anima al business turistico.
La nuova marina di Porto Montenegro.
IL CANYON PIU’ PROFONDO D’EUROPA
Il Montenegro è ancora più caratteristico all’interno, in quelle regioni aspre e montuose cui deve il nome. Le vette più alte sono il Bobotov kuk, nella catena del Durmitor (catena che dà anche il nome a un vasto Parco nazionale), e il Maja Rzit, nel gruppo del Prokletije: entrambe toccano quota 2.522 metri. Il canyon più profondo d’Europa, circa 1.300 metri, si trova qui, nel Parco nazionale del Durmitor, ed è scavato dal fiume Tara. È metà di appassionati di rafting da tutta Europa ed è Patrimonio mondiale dell'Unesco.
Il canyon creato dal fiume Tara, nel Parco nazionale del Durmitor (foto Thinkstock).
UNA NAZIONE VERDE
Nell’interno si trovano cinque laghi: il più ampio è quello di Skadar, in italiano Scutari: 370 kmq, quanto il nostro Lago di Garda. Molto suggestiva e molto fotografata è la “piramide verde” e l’ansa formata dal fiume Rijeka Crnojevica (nella foto sotto). Il secondo lago, Šasko, è appena 3,6 kmq. Per proteggerli, sono stati istituiti cinque parchi nazionali. Il più grande ovviamente è quello del lago Skadar, che occupa 40mila ettari; il secondo quello di Durmitor, 33.400 ettari. Il parco di Lovcen conserva insediamenti rurali e villaggi in pietra di epoca medievale.

Oggi il Montenegro è lo Stato più verde d’Europa: boschi e foreste ricoprono il 45% del territorio e la superficie totale dei parchi nazionali è, in rapporto alla superficie del Paese, la maggiore d’Europa (7,7%).

La piramide verde presso il lago di Scutari (foto Thinkstock).
IL MONASTERO E LA FUNICOLARE
Fra i luoghi da visitare non può mancare Ostrog, un monastero ortodosso edificato contro una parete di roccia verticale sulla rupe di Ostroška Greda (nella foto sotto). Fondato nel XVII secolo e ricostruito negli anni venti del Novecento, è dedicato a San Basilio ed è uno dei più visitati dei Balcani.
Per finire, in Montenegro è in costruzione la funicolare più lunga del mondo, che unirà Cetinje con la baia di Kotor, il parco nazionale di Lovcen e il mausoleo di Njegoš. La lunghezza totale sarà di 15 km e il viaggio durerà 40 minuti, salendo da Kotor, sul livello del mare, fino a 1.500 metri di altitudine.