Città di origine umbra, deve agli Etruschi un primo ruolo importante e probabilmente anche il nome. Dopo l’epoca di dominazione romana, ha il suo momento di maggior splendore fra l’XI e il XIII secolo: è in questo periodo che si costruiscono buona parte dei monumenti e degli edifici che la caratterizzano, come la Fontana Maggiore, il Palazzo dei Consoli e del Podestà e il Palazzo dei Priori. Passa poi sotto lo Stato Pontificio e nel 1540 è papa Paolo III Farnese a iniziare la costruzione della Rocca Paolina, che ingloba il cuore medievale della città e di cui sono visibili oggi resti di grande impatto scenografico.
I principali itinerari di visita di Perugia riguardano il centro storico entro le mura etrusche, coi monumenti già citati, la Cattedrale e gli affreschi del Perugino nel Collegio del Cambio; e i borghi settentrionali di porta S. Angelo, porta S. Antonio e Fonte Nuovo. Da non perdere anche la Galleria nazionale dell’Umbria, che conserva la maggiore raccolta di opere dell'arte umbra far gli artisti esposti, il Perugino e il Pinturicchio - ed alcune tra le più significative opere dell'arte dell'Italia centrale, dal XIII al XIX secolo.
È la località in assoluto più visitata dell’Umbria, grazie al suo cittadino più celebre, San Francesco. Eppure nonostante le migliaia e migliaia di visitatori non ha perso la sua dimensione umana e religiosa. Il fulcro è naturalmente la grandiosa basilica a lui dedicata, edificata subito dopo la morte del Santo, a partire dal 1226. La caratteristica principale, nonché l’originalità del complesso è data dal fatto che si tratta di due chiese sovrapposte, ma anche dalla duplice fila di altissimi archi, inconfondibili, del Sacro Convento che protegge il tempio verso valle. All’interno, spettacolari gli affreschi realizzati dalle scuole di Giotto, Cimabue e Simone Martini nella Chiesa Inferiore, nonché gli affreschi degli stessi Cimabue e Giotto nella Chiesa Superiore. Il terremoto del 1997 danneggiò pesantemente la Chiesa Superiore, provocando la perdita di due affreschi; ma un lungo e delicato restauro ha recuperato nel 1999 quanto perduto, perlomeno in gran parte.
Spoleto è forse la più caratteristica delle piccole capitali del Medioevo umbre. Un po’ perché lega il suo nome a un altra manifestazione di respiro internazionale, il Festival dei Due Mondi (a Spoleto e al suo festival Touring ha anche dedicato un libro, ne parliamo diffusamente qui), un po’ per la piazza che lo ospita, unica nel suo genere, lunga e triangolare, ad aprirsi sulla facciata del Duomo, capolavoro assoluto di arte romanica. Ma anche per la presenza di una Rocca, quella dell’Albornoz, che domina la città, e di un grandioso ponte, il Ponte delle Torri, dal profilo inconfondibile, lungo 230 metri e alto 76, realizzato come acquedotto intorno al XIII secolo.
In posizione spettacolare, su uno sperone di roccia tufacea che domina la vallata (e pure la autostrada A4m, che passa qui vicino), Orvieto è un altro luogo da non perdere in Umbria. Solo il colpo d’occhio della città alta è in grado di emozionare e lasciare un ricordo indelebile. Ma Orvieto ha diverse frecce nel suo arco, prima fra tutte il magnifico Duomo rinascimentale, riccamente decorato, uno degli edifici sacri più belli d’Italia, con i suoi magnifici portali e i bassorilievi che ne ornano la facciata.
La Verde Umbria è un autentico paradiso per chi ama stare all’aria aperta. Trekking e passeggiate a cavallo ai piedi dei Sibillini, canoa, rafting e canyoning in Valnerina, free climbing e arrampicata a Ferentillo sono alcune delle attività che si possono praticare in sicurezza e in contesti naturali di assoluta bellezza. Fra le aree da scoprire c’è anche quella di Monte Cucco, di cui abbiamo parlato in questo reportage.
Altro affascinante esempio di centro storico medievale arroccato su una ripida collina, Todi ha perfino la piazza principale in pendenza, quella magnifica piazza del Popolo su cui si affacciano il Palazzo del Popolo, il Palazzo del Capitano, il Duomo e la Pinacoteca. Un continuum stilistico e architettonico di grande fascino, in qualsiasi stagione.
Sul margine esterno delle mura si trova invece una delle massime espressioni dell’architettura rinascimentale in Umbria, la bianca chiesa di S. Maria della Consolazione, progettata dal Bramante agli inizi del XV secolo.
Due le motivazioni imprescindibili per scoprire questo paese Bandiera Arancione Tci (riconoscimento d’eccellenza assegnato dal Touring ai piccoli borghi dell’entroterra) arroccato su una collina e stretto attorno alla piazza principale su cui si affacciano il palazzo del Comune elegantemente loggiato e diversi ristoranti. La prima è prettamente artistica: nell’ ex chiesa - oggi complesso museale - di S. Francesco gli affreschi delle Storie di Benozzo Bozzoli, realizzati nel 1452, sono uno dei massimi esempi di arte pittorica rinascimentale. Una Biblia pauperorum su tre fasce sovrapposte per raccontare visivamente la vita di San Francesco attraverso gli episodi più importanti.
L’altra motivazione è la scoperta del sagrantino, vitigno tipico di questo territorio con il quale si produce l’omonima doc, in versione secco o passito, e il Montefalco rosso, con uve di sangiovese e sagrantino.
Se Montefalco lega il suo nome a Benozzo Gozzoli, Città della Pieve - anch’essa Bandiera arancione Tci - deve la sua fama a Pietro Vannucci detto il Perugino, uno dei grandi artisti del rinascimento (anche se il soprannome Perugino era dispregiativo, glielo diedero i fiorentini per indicare che veniva da fuori). Allievo di Piero della Francesca e del Verrocchio, il Perugino ha lasciato nella sua città alcune delle sue opere più importanti, come l’Adorazione dei Magi nell’Oratorio di S. Maria dei Bianchi, o la Deposizione dalla Croce in S. Maria dei Servi. Al confine tra Umbria e Toscana, Città della Pieve risente molto dell’influsso toscano, nell’accento ma anche nella cucina locale. E a proposito di cucina, qui si coltiva fin dal Duecento lo zafferano, celebrato anche in una nostra mercato a fine ottobre.
Seminascosta e lontana da tutti, Norcia è un piccolo gioiello da (ri)scoprire, un borgo antico Bandiera Arancione Tci che dà il nome a tradizioni antiche come la norcineria, ovvero la produzione di salumi e insaccati artigianali di qualità. Il minuscolo centro storico, che si gira a piedi in pochi minuti, è racchiuso in una cinta muraria ben conservata che più altri luoghi regala l’illusione di essere tornati indietro nel tempo. In piazza San Benedetto, dedicata al famoso Santo di Norcia, da vedere la Castellina, minuscola rocca oggi spazio museale, il Palazzo comunale e la chiesa di S. Benedetto, che tuttavia presentano ancora i segni del recente terremoto.
Fra le località Bandiera arancione umbre - oltre a Montefalco, Città della Pieve e Norcia - da ricordare anche Bevagna, il paese della gaite (le botteghe artigiane storiche); Spello, di fondazione romana con la Villa dei Mosaici recentemente scoperta; Trevi, dove è nata l’Associazione Città dell’Olio; Montone, piccolo paese ricco di arte e di gastronomia; Vallo di Nera, dove ha sede la Casa dei racconti; Panicale, tra le più belle terrazze naturali dell’Umbria.
L’Umbria è densa di borghi medievali e rinascimentali, ma non mancano spettacolari esempi di arte e architettura moderni. Due in particolare.
La Scarzuola, la città ideale di Tomaso Buzzi, a Montegabbione in provincia di Terni. Attorno a un preesistente monastero (dove secondo tradizione avrebbe vissuto san Francesco d'Assisi), a partire dal 1958 Buzzi progettò ed edificò la sua Città Ideale, una gigantesca villa volutamente incompiuta, composta da sette teatri e sovrastata da una Acropoli. L’insieme architettonico è volutamente bizzarro, con sproporzioni volute, percorsi labirintici, geometrici e astronomici. Ne risulta un luogo surreale e ricco di fascino sia per i bambini sia per gli adulti.
- Per le informazioni su tutti i borghi certificati dal Touring con la Bandiera arancione, visita il sito www.bandierearancioni.it.
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