I vigneti del Piceno - foto Consorzio di Tutela Vini Piceni
CITTÀ E BORGHI
Per scoprire il Piceno si deve partire dal suo capolouogo. Nato alla confluenza di due corsi d’acqua, il Castellano e il Tronto, Ascoli Piceno è famosa per le due piazze straordinarie: Piazza del Popolo e Piazza Arringo. Ma il tratto distintivo della città, prima ancora che le sue architetture, è il biancore che emana dai suoi monumenti, realizzati in gran parte in travertino. Oltre alle numerose chiese, ai musei e alle gallerie d’arte, non dimenticate di visitare il Caffè Meletti (uno dei Caffè Storici d’Italia, in stile Liberty) in Piazza del Popolo e il ponte sul Tronto, di epoca augustea, con arco a tutto sesto, uno dei più grandi per ampiezza di luce (oltre 22 metri). Poco lontano dalla città sorgono i musei della cartiera papale, negli affascinanti edifici di quello che fu, fin dal Medioevo, l’opificio della cartiera, che utilizzava la forza motrice delle acque del torrente per le proprie macchine.
Ascoli Piceno - foto Shutterstock
Lungo la costa del Piceno, ecco San Benedetto del Tronto, che si presenta con uno scenario vivace che coniuga cultura e buona cucina. Sabbia fine, fondali bassi e un lungomare costellato da migliaia di palme ne fanno la sua ricchezza, ma sono molti anche i punti di interesse culturale, come il Museo del Mare e il Museo delle Anfore. Poco a nord, ecco Cupra Marittima: anche qui, spiagge rinomate ma anche musei come il Museo Malacologico e il Museo Archeologico del territorio. La parte alta del paese risale al medioveo, quella bassa, il borgo marinaro, all'Ottocento.
E poi, ci sono i tantissimi borghi dell'entroterra. Citiamo innanzitutto i due Comuni del Piceno certificati dal Touring con la Bandiera Arancione. Acquaviva Picena è un piccolo centro collinare in cui si respira un’atmosfera antica: racchiuso attorno ai resti della fortezza dei Duchi di Acquaviva, ha mantenuto inalterate la sua eleganza e la sua bellezza. Oltre alla Fortezza, vi incanteranno anche la chiesa di San Rocco (del XIII secolo), il Palazzo Municipale e la chiesa di San Lorenzo degli Agostiniani, che ospita alcuni dipinti di Carlo Crivelli. Il secondo è Ripatransone: cinto da mura di origine medievale, questo piccolo borgo arroccato sulla collina ospita edifici di pregio, tra cui il teatro Mercantini e la chiesa di Santa Maria. Andate alla scoperta delle suggestive decorazioni delle abitazioni private e, se non soffrite di claustrofobia, cercate il vicolo più stretto d’Italia: solo 43 cm! Tra gli altri borghi della provincia di Ascoli Piceno meritevoli di una visita citiamo anche Offida, tra i centri meglio conservati di tutta la regione, e Monteprandone, da cui si code un magnifico panorama sulla valle del Tronto; nella vicina provincia di Fermo suggeriamo invece le Bandiere Arancioni di Amandola e Monterubbiano.
Acquaviva Picena - foto Shutterstock
IL VINO
Il prodotto di punta della fertile campagna del Piceno è senz'altro il vino. Il Consorzio di Tutela Vini Piceni – compreso tra le province di Ascoli Piceno e Fermo – è nato nel 2002, con l’obiettivo di valorizzare la produzione enologica del Piceno. Ad oggi, la realtà del Consorzio è composta da 44 soci, tra aziende agricole e cantinebe può vantare un vino DOCG, l’Offida, il DOCG più diffuso delle Marche, nelle tipologie Pecorino, Passerina e Rosso, e tre vini DOP, cioè il Rosso Piceno (anche nella tipologia Superiore), il rosso maggiormente prodotto nella regione, il Falerio (anche nella tipologia Pecorino) ed il Terre di Offida nelle versioni Passerina Spumante e Passito. Dal territorio del Consorzio proviene oltre il 50% dell’intera produzione vitivinicola regionale.
Il Consorzio lavora per diventare protagonista del Distretto Biologico unico delle Marche, che ha l'ambizione di diventare il più grande in Italia e in Europa. "Ben l’82,3% della produzione delle aziende associate è biologica ed alcune applicano criteri biologici fin dal 1992, anche grazie al clima favorevole, che permette di effettuare pochissimi trattamenti" spiega il Presidente del Consorsio, Giorgio Savini. "E c'è di più. Qui, nelle terre Picene, c’è un’altissima percentuale di ragazzi che hanno deciso di portare avanti l’azienda di famiglia, studiando, impegnandosi, innovandosi e soprattutto, informandosi. Grazie a incentivi e bandi regionali, le nostre cantine sono alquanto giovani e quindi, orientate al futuro. E qui andiamo all’altro fattore di successo dei nostri vini: la capacità di innovarsi, adattandosi alle sempre mutevoli logiche di mercato".
A proposito di adattamento, i vini piceni sono famosi per la loro corposità e robustezza ma negli ultimi tempi i produttori hanno dovuto adattarsi ai nuovi mercati. "Con la crescente attitudine dei millennials alla frequentazione di winebar ed enoteche, il mercato ha assistito a una forte domanda di vini più “beverini”. I produttori hanno saputo destreggiarsi egregiamente per rispondere a tale domanda, senza però scendere a compromessi e perdere la propria identità. Per accogliere meglio le esigenze di mercato si è deciso di offrire un diverso metodo di vinificazione delle nostre eccellenze. Ad esempio, abbiamo confermato la proposta del Rosso Piceno DOC, generalmente d'annata, accanto al Rosso Piceno Superiore, invecchiato e più robusto. Oppure continuiamo a spumantizzare la Passerina e il Pecorino, ottenendone una versione più vivace e leggera".
Nel centro storico di Offida si trova, ospitata all’interno dell’ex-monastero di San Francesco, l’Enoteca Regionale delle Marche. È gestita dall’Associazione dei Produttori Viticoli della Provincia Picena e rappresenta un importante centro per la conoscenza del vino e del territorio, in cui si possono degustare i vini marchigiani accompagnati ai piatti tipici della cucina locale.
I vigneti del Piceno - foto Consorzio di Tutela Vini Piceni
Che cosa si può gustare nel Piceno, oltre a un ottimo vino? Innanzitutto un olio altrettanto eccellente. La cultivar più nota è senza dubbio la varietà autoctona dell’Oliva Tenera Ascolana DOP, l’ingrediente base delle olive all’ascolana. Ma nell’area picena sono presenti anche altre cultivar (Leccino, Frantoio, Moraiolo, Sargano, Raggia, Piantone di Falerone) che danno vita a olii davvero diversi tra loro: quelli prodotti nell’entroterra sono fruttati e piccanti, quelli che derivano da ulivi che crescono lungo la fascia costiera più delicati e a tratti addirittura dolci.
Il territorio dei Monti Sibillini e della loro Comunità Montana offre poi altri prodotti preziosi: l'antica Mela Rosa dei Sibillini, dalla polpa croccante, soda e dal sapore leggermente acidulo; il miele, ottimo come accompagnamento ai formaggi piceni; il tartufo, con le sue quattro varietà (il tartufo bianco pregiato, il tartufo nero pregiato, il tartufo estivo e il bianchetto o marzuolo).
LA NATURA
Gole del Garrafo, Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga - foto Shutterstock
I calanchi del Piceno - foto Consorzio di Tutela Vini Piceni
Lago di Pilato, Parco Nazionale dei Monti Sibillini - foto Shutterstock
Anche lungo la costa sono presenti alcune oasi naturali: intorno a Cupra Marittima troviamo boschi di lecci (colline San Basso) e una bella pineta di pini d'Aleppo; nel Comune di San Benedetto del Tronto ecco invece la Riserva Naturale Regionale Sentina, che conserva praterie salmastre, zone umide e territori sabbiosi altrove rari: un luogo ideale per il birdwatching, soprattutto durante il periodo migratorio.
GLI ARTISTI
Carlo Crivelli, Polittico di Sant'Emidio - Cattedrale di Ascoli Piceno - foto Wikipedia Commons
INFORMAZIONI
Consorzio di Tutela Vini Piceni, www.consorziovinipiceni.com