La Regione Toscana sta puntando molto sulla riscoperta dei luoghi etruschi sul suo territorio. Già nel 2020 è nato il "prodotto turistico omogeneo" Toscana Terra Etrusca, con capofila il Comune di Chiusi (certificato dal Touring con la Bandiera Arancione): si tratta di un progetto in cui 34 Comuni che condividono la presenza di siti legati agli Etruschi sul loro territorio si sono associati tramite una convenzione per realizzare insieme un'offerta turistica di qualità. Ne sono nati materiali informativi, proposte di itinerari, pacchetti turistici e ora una guida, "Toscana Etrusca", pubblicata da Giorgio Mondadori.

Ma quali sono i luoghi dove ancora si può toccare con mano il passaggio degli Etruschi sul territorio toscano? Facciamo qui un breve excursus, invitandovi ad approfondire sui siti e sui materiali preparati dalla Regione (e naturalmente sulle nostre guide).

1. CHIUSI, SARTEANO E DINTORNI - provincia di Siena
Nel triangolo fra Chiusi, Chianciano e Sarteano, al confine con l'Umbria, gli Etruschi si stabilirono con molte comunità. È la terra del leggendario re Porsenna, protagonista delle battaglie contro Roma: il lucumone - ovvero il magistrato supremo delle città etrusche - attaccò la capitale con coraggio, riuscendo a dominarla per un lungo periodo intorno al 500 a.C. Uno dei luoghi più affascinanti per ripercorrere la storia è appunto il Labirinto di Porsenna, una serie di cunicoli e gallerie sotterranee che conducono a una vasta cisterna: vi si accede dal Museo della Cattedrale di Chiusi. Altrettanto importanti sono le necropoli nei dintorni del borgo: quella di Poggio Gaiella e quella di Poggio Renzo, che ha restituito le maggiori testimonianze monumentali (bellissima la Tomba della Scimmia, per esempio). Da non perdere le visite ai musei, che conservano alcuni bellissimi reperti etruschi: il Museo Nazionale Etrusco a Chiusi e il Museo Civico Archeologico a Sarteano, con la replica della straordinaria tomba della Quadriga Infernale (l'originale è visibile su prenotazione): mostri, demoni, la quadriga trainata da leoni e grifoni... un incredibile capolavoro etrusco. Come Chiusi, anche Sarteano è Bandiera Arancione Touring.


Tomba della Quadriga Infernale, Sarteano

2. ROSELLE E VETULONIA - provincia di Grosseto
Appena a nord di Grosseto si trova Roselle, un'area archeologica che racconta la storia di una città prima etrusca e poi romana, collegata al mare con un canale navigabile che sfociava a Castiglione della Pescaia. Da visitare in particolare - per ripercorrere l'epoca etrusca - la Casa dell'Impluvium e la Necropoli del Serpaio; si può apprezzare una visione d'insieme del sito al MAAM -Museo archeologico e d'arte della Maremma, a Grosseto, dove si ammirano oggetti, modellini, tombe. Poco lontano, ecco Vetulonia, tra le più importanti aree archeologiche della Toscana, scoperta dall’archeologo Isidoro Falchi a fine Ottocento. Qui stupiscono i 30 metri delle Mura dell'arce, incredibilmente possenti e poderose, mentre appena fuori dal borgo ecco i resti della bella Domus di Medea. Anche in questo caso corredi, oggetti, gioielli (stupendi) rinvenuti nelle domus sono conservati nel Museo civico locale, intitolato a Isidoro Falchi. 


Roselle

3. PITIGLIANO, SOVANA E DINTORNI - provincia di Grosseto
La Maremma grossetana regala anche altri capolavori etruschi, diversi da quelli che si possono trovare in qualsiasi altra area della regione (ma anche d'Italia). Si tratta delle "Vie cave", corridoi a cielo aperto scavati nella tenera pietra tufacea fin dai tempi degli eutrschi, realizzati sia per la difesa contro le invasioni nemiche, sia per collegare paesi e corsi d'acqua. Percorrerli è davvero un'esperienza suggestiva, anche perché le pareti di tufo possono essere alte 20 metri larghe 2. Tra le Vie cave più belle, la Via Cava di Santa Maria delle Grazie e la Via di Frateneuti che portano a Pitigliano (Bandiera Arancione Touring); e la Via Cava di San Sebastiano, che porta alla cosiddetta Tomba di Ildebranda, un vero e proprio mausoleo intagliato nel tufo (siamo vicino a Sovana; la necropoli comprende anche altre tombe monumentali). La Via Cava di San Rocco porta invece a Sorano, spettacolarmente abbarbicato a una rupe tufacea, altra Bandiera Arancione Touring.


 
4. BARATTI E POPULONIA - provincia di Livorno
È un parco archeologico in continua evoluzione, quello di Baratti e Populonia. In evoluzione perché le scoperte si susseguono e i racconti si evolvono, come quello relativo al recente rinvenimento del Mosaico dei Neri. La città di Populonia fu importante e ricchissima in epoca etrusca, in particolare per la lavorazione dei metalli che provenivano dall'isola d'Elba: del tempo rimangono i resti dell'Acropoli e la Necropoli di San Cerbone, nella quale si trovano la famosa Tomba dei Carri e la Tomba a edicola del bronzetto dell'offerente. Il sito è meraviglioso anche soltanto per il panorama sulla costa, sul Tirreno e sulle isole dell'arcipelago. Da visitare, come sempre, anche le istituzioni museali: il Museo Archeologico del territorio di Populonia, a Piombino (stupenda l'anfora d'argento ritrovata in mare), e il Museo etrusco di Populonia, nell'ex frantoio del castello di Populonia. 


Populonia

5. VOLTERRA - provincia di Pisa
Un'altra potente città stato etrusca, una tra le più antiche, fu Volterra, che dall'alto della sua collina controllava un'ampia zona dell'entroterra pisano. Di quell'epoca stupisce innanzitutto la Porta dell'Arco, che si apre sul lato meridionale della cinta muraria, risalente intorno al 450 a.C.; nella sua chiave di volta sono poste tre teste che alcuni hanno identificato come dei protettori, altri come scalpi dei nemici. Da visitare poi l'Acropoli, dove sono stati rivenuti edifici di culto; le necropoli dei dintorni, soprattutto nell'area del Portone, che conserva resti di tombe camera; e soprattutto il Museo etrusco Guarnacci, che custodisce una delle collezioni di antichità etrusche più importanti al mondo. Il suo simbolo è il bronzetto votivo filiforme chiamato dallo scrittore D’Annunzio “L’Ombra della sera”, ma altrettanto memorabile è l'Urna degli Sposi, capolavoro di scultura etrusca che raffigura marito e moglie in un intimo colloquio.


Porta dell'Arco, Volterra

6. FIESOLE, CARMIGNANO E DINTORNI - province di Firenze e Prato
Anche a Fiesole sono numerosi i ricordi della comunità etrusca, che si installò sulle alture della città. A testimoniarlo, le ciclopiche mura etrusche, ancora parzialmente visibili, integrate nell'architettura romana; e poi, il tempio etrusco romano e due tombe rettangolari sulla via del Bargellino, una delle quali ancora ben visibile. Nel Museo Archeologico sono contenuti vari reperti, tra cui la Stele di Travignoli e la scultura della cosiddetta Lupa di Fiesole, secondo le ultime ipotesi prodotto di un'officina etrusca del bronzo. Non lontano, a Quinto Fiorentino, ecco la Tomba a tumulo della Montagnola, l’antica città di Gonfienti e il Parco archeologico di Carmignano, oltre al Museo Archeologico di Artimino, che ospita corredi funebri rinvenuti nelle necropoli fra i quali spiccano buccheri e sculture.

7. FIRENZE 
In questo breve excursus bisogna citare anche Firenze: perché nel suo Museo archeologico sono conservate alcune delle più grandi meraviglie etrusche. In primis La Chimera, proveniente da Arezzo, un bronzo già conosciuto da Cosimo I de' Medici, al tempo Granduca di Toscana: raffigura un leone, dalla cui schiena spunta una testa di capra e al posto della coda un serpente nell'atto di mordere. Un vero capolavoro. Ma anche il sarcofago delle Amazzoni dove si trovano tracce di pittura e l'incredibile Cratere François, scoperto da Alessandro François nel 1845 vicino a Chiusi: si tratta di una produzione attica, capolavoro della ceramografia arcaica, che però venne ritrovata in una tomba etrusca. 


La Chimera, Museo Archeologico di Firenze

8. CORTONA - provincia di Arezzo
A Cortona, bella cittadina dell'Aretino, ha sede il MAEC - Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona, uno dei più importanti musei archeologici della Toscana. Molti gli oggetti da ammirare: in particolare il lampadario etrusco, databile IV secolo a.C., che presenta decorazioni complesse, iscrizioni e al centro la testa di Gorgone - forse un ammonimento per chi guarda a non avvicinarsi troppo agli dei? Ma anche la Tavola di Cortona, il terzo testo etrusco per lunghezza, e che fa riferimento a un passaggio di proprietà. Fuori Cortona, invece, si trovano i Tumuli del Sodo e di Camucia, grandi tombe gentilizie che contenevano ricchi corredi, conservati sempre nel Museo. 


Necropoli di Cortona

9. BIBBIENA E CASTIGLION FIORENTINO - provincia di Arezzo
Altri due musei che conservano interessanti reperti etruschi si trovano in provincia di Arezzo. Il primo è il Museo Archeologico del Casentino a Bibbiena, che conserva le piccole e particolarissime statuette votive in bronzo ritrovate nel cosiddetto "lago degli idoli", situato alle pendici del Monte Falterona. Si stima che le statuette rinvenute nel sito - figure umane, parti del corpo, animali - fossero oltre 14mila, molte delle quali sono state poi disperse in giro per il mondo; proabilmente erano offerte dai fedeli agli dei. Al Museo Civico Archeologico di Castiglion Fiorentino, un altro borgo Bandiera Arancione del Touring, si ammirano invece numerosi buccheri e bronzi.  

10. SAN CASCIANO DEI BAGNI - provincia di Siena
Finiamo il nostro tour della Toscana etrusca a San Casciano dei Bagni, di nuovo in provincia di Siena, di nuovo un borgo Bandiera Arancione certificato dal Touring, per raccontare una delle più straordinarie campagne di scavo degli ultimi anni. Si tratta gli scavi del “Santuario Ritrovato” al Bagno Grande, nella frazione di Palazzone, più volte segnalata già durante l’Ottocento per numerosi rinvenimenti, in particolare di epoca etrusca. Gli archeologi sono impegnati dal 2020 in uno scavo che ha già fatto parlare di sé con il ritrovamento di una grande vasca, oggetti votivi, altari dedicati agli dei, un bassorilievo con l’immagine di un grande toro e uno splendido putto in bronzo, capolavoro di età ellenistica. L'amminsitrazione sta pensando a un museo. Siamo sicuri che se ne parlerà ancora in futuro.