“Grande cosa è certamente alla immensa moltitudine delle stelle fisse che fino a oggi si potevano scorgere con la facoltà naturale, aggiungerne e far manifeste all'occhio umano altre innumeri, prima non mai vedute e che il numero delle antiche e note superano più di dieci volte”. (Galileo Galilei, Sidereus Nuncius – marzo 1610)
Certo Galileo non avrebbe aspettato le notti delle stelle cadenti per alzare gli occhi al cielo. Anche noi senza sottrarci al fascino della notte di San Lorenzo vogliamo darvi qualche dritta per scrutare stelle e pianeti da luoghi affascinanti come solo sanno esserlo gli osservatori astronomici lontani dalle luci cittadine, magari in montagna, dove anche l'aria rarefatta da' il suo contributo allo spettacolo celeste.
Stelle, galassie, nebulose, pianeti, quasar si possono ammirare da un osservatorio in tre modalità (prendendo a riferimento la luminosità di Sirio): a occhio nudo (fino alla magnitudine 6; appoggiando l’occhio alla lente del telescopio (fino alla magnitudine 12); oppure con una macchina fotografica digitale o una videocamera appoggiata all’oculare del telescopio (fino a magnitudine 17), cioè 6.300mila volte meno brillanti di Sirio.
L'Helix Nebula, una delle nebulose più vicine alla terra
1. DOLOMITI - OSSERVATORIO DEL COL DRUSCIÈ
Si tratta di un osservatorio ai piedi del massiccio delle Tofane, 1780 m di quota. Sotto una cupola di 5 m, trova posto un telescopio Newton-Cassegrain di 50 cm di diametro, al tempo il più grande d’Italia gestito da astrofili e tutt’oggi tra i maggiori strumenti amatoriali.
La costruzione avvenne nel 1975 con il contributo di un gruppo di astrofili che avevano fondato nel
1972 l’Associazione Astronomica Cortina. La storia però nasconde un aneddoto curioso. Uno dei maggiori sostenitori del progetto fu
Helmut Ullrich, il tecnico elettronico austriaco che
inventò niente di meno che il Modem.
Alla sua memoria è dedicato il centro che oggi è visitatissimo da ricercatori e appassionati, studenti e curiosi che intuiscono
il valore aggiunto di una posizione in altura in un contesto dove le luci e l’inquinamento lasciano spazio alla volta celeste.
Per conoscere il calendario degli eventi al Col Druscié e ammirare
il cielo delle Dolomiti. Vai al sito di riferimento è
cittastelle.it.
2. VENETO, ASIAGO E CIMA EKAR
Sono i due osservatori in montagna che fanno parte dell’Osservatorio Astronomico di Padova, anch’esso sotto il cappello dell’Inaf. L'attività principale dell'istituto è la ricerca scientifica nei vari campi dell'astrofisica, inclusa la
progettazione e lo sviluppo di tecnologie innovative per strumentazione astronomica d’avanguardia.
Ma tantissime sono le occasioni per avvicinare le stazioni grazie a progetti di didattica e divulgazione dell’astronomia. Soprattutto ad Asiago non si contano le iniziative aperte al pubblico,
le notti in località Pennar si svolgono in una sala multimediale da cui osservare la volta ripresa con il telescopio Schmidt installato a Cima Ekar.
In dotazione della sala ci sono:
un telescopio Celestron C-11 (279 mm, lunghezza focale 2800 mm, f/10) e un
rifrattore Vixen (102 mm, lunghezza focale 1000 mm, f/10). La sala multimediale è accessibile ai portatori di handicap.
Info: www.oapd.inaf.it.
3. TRENTINO ALTO ADIGE, ROVERETO
Spot buio e perfetto per l'osservazione degli astri. Sul Monte Zugna, a 1620 metri di quota e circa 40 minuti di auto dal centro città, in zona non contaminata da inquinamento luminoso, è attivo dal 1997 l'Osservatorio Astronomico. L'Osservatorio dispone di una cupola di quattro metri di diametro nella quale si trovano tre telescopi: il principale, con uno specchio primario di 50 cm di diametro dedicato soprattutto alla ricerca e all'osservazione di oggetti deboli; un rifrattore del diametro di 18 cm adatto in particolare all'osservazione della Luna e dei pianeti.
4. VALLE D'AOSTA, LIGNAN-NUS
L’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Planetario di Lignan sorgono in un comprensorio di piccole frazioni chiamato Saint-Barthélemy, nel Comune di Nus, a oltre 1.600 metri di altitudine e a circa 16 km a nord dal borgo di Nus. Entrambi sono gestiti dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS. Il centro è attivissimo sia nella ricerca che nella divulgazione, oltre al supporto a tesi di laurea e dottorati di ricerca. Da segnalare le conferenze che permettono di avvicinare le scolaresche a temi specifici di astronomia, astrofisica e astrobiologia (la disciplina scientifica che studia la possibilità di vita altrove nel cosmo).
Info e gli eventi aperti al pubblico sono sul sito
www.oavda.it
5. TOSCANA, FIRENZE - ARCETRI
In omaggio proprio a Galileo facciamo una deroga alle altitudini, perché il pioniere delle stelle trascorse sui colli fiorentini gli ultimi anni di osservazioni astronomiche.
Oggi l’Osservatorio di Arcetri, gestito dall'Istituto Nazionale di Astrofisica, si occupa dello
studio dei raggi cosmici, della fisica solare e della formazione stellare, ma anche di ricerche nell'ambito dell'ottica e della radioastronomia. Sono previste visite guidate notturne e diurne.
Info: www.arcetri.inaf.it
6. PISTOIA - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DELLA MONTAGNA PISTOIESE
Tra l’Abetone, Pistoia e Lucca.
I telescopi si trovano a un’altitudine di 950 metri, in località Pian dei Termini, nel Comune di San Marcello Pistoiese, che ha costruito l'osservatorio insieme alla Provincia di Pistoia, il Comune di Piteglio e la Regione Toscana.
La prima cupola è una costruzione sferica di
5 metri di diametro, ruotante a 360 gradi, ed ospita il vecchio telescopio da 40 cm di diametro, mentre la seconda, di recente costruzione, ospita un nuovo telescopio da 60 centimetri. Un’occasione da segnarsi è
l’appuntamento con l’osservazione del sole.
Info: www.gamp-pt.net.
7. ABRUZZO, GRAN SASSO D'ITALIA - CAMPO IMPERATORE
Campo Imperatore è davvero una meta da non perdere. L’altopiano a 2220 metri è il cuore dell’Appennino aquilano e del massiccio del Gran Sasso d‘Italia.
L'Osservatorio Astronomico nella località di Fonte Cerreto Assergi è meta ogni anno di migliaia di visitatori che possono dividersi in visite guidate aperte a gruppi da un minimo di 10 fino ad un massimo di 25 persone per turno. I percorsi didattici differenti sono offerti al pubblico sempre compatibilmente con le attività scientifiche.
8. SICILIA - PENDICI DELL'ETNA
A 1725 metri d’altitudine, nel cuore del parco dell’Etna, si trova la sede Mario Fracastoro dell’Osservatorio Astrofisico di Catania, anch’esso sotto la gestione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Nell’area di Piano Vetore (contrada Serra la Nave) c’è un gran viavai di ricercatori italiani e stranieri e la sede viene utilizzata anche per la didattica dell'astrofisica sperimentale di livello universitario.
A fianco dell’attività di ricerca non mancano certo le occasioni per essere protagonisti di visite pubbliche illustrate dagli astronomi e se ci fossero particolari eventi astronomici vengono organizzate serate tematiche.
Se osservare la volta celeste è sempre emozionante, farlo
ai piedi di un vulcano in attività accresce il fascino dell’esperienza. Si avvicinano i telescopi, si osserva il cielo a occhio nudo e si può approfittare di spiegazioni e approfondimenti, che spesso entrano nei calendari dell’anno scolastico.
Vai al sito dedicato.
9. SICILIA - ISNELLO (PA)
La Fondazione GAL Hassin è un Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche nel cuore delle Madonie. Sotto i cieli tersi e poco illuminati di Sicilia sta crescendo un progetto davvero meritevole, un centro di ricerca astrofisica dove didattica e la divulgazione si fondono assieme. Uno dei principali obiettivi della fondazione è infatti suscitare nelle nuove generazioni l’interesse verso l’astrofisica e la scienza, insieme alla curiosità verso la conoscenza, fornendo un piccolo ma importante contributo alla costruzione del loro futuro. Tantissime le novità e gli eventi.
10. LE NOTTI DELLE STELLE CON LA LIPU- IN TUTTA ITALIA
Torna da sabato 6 agosto, fino a domenica 14, l’atteso evento nazionale “Notti delle stelle”, organizzato come ogni anno dalla Lipu per osservare lo spettacolo delle stelle cadenti nelle oasi e riserve che l’associazione gestisce in tutta Italia in collaborazione con enti pubblici. Sono otto quest’anno le oasi e riserve della Lipu che aprono al pubblico per volgere lo sguardo verso il cielo proprio nei giorni in cui la Terra taglia l'orbita di una vecchia cometa, la Swift-Tuttle, i cui frammenti, penetrando nell'atmosfera, danno luogo a scie luminose dette, appunto, stelle cadenti.
Info: www.lipu.it
Le notti delle Stelle nelle oasi Lipu