Lo zen è una scuola buddhista originaria della Cina, introdotto in Giappone dai monaci già nel XII secolo. Dalla religione, la sua influenza si è rapidamente allargata ad altre aree della cultura nipponica, come le arti (anche quelle marziali).
Anche il concetto estetico di wabi-sabi pone in esso le sue radici, riconoscendo che: nulla è eterno, ogni cosa è imperfetta e ogni cosa è incompleta. Il wabi-sabi enfatizza il piacere dato dalla semplicità, dall’asimmetria, dalla sobrietà e insegna ad apprezzare la bellezza delle cose semplici, degli oggetti su cui si vedono i segni dell’usura.
Vivere l’esperienza di un monastero zen è uno dei modi meno frequenti ma anche più emozionati di visitare il Giappone. Un’esperienza unica è quella dello shukubo, il pernottamento nella foresteria di un tempio. Qui la cultura dell’ospitalità giapponese è declinata in una chiave priva di fronzoli dove le stanze sono ridotte all’essenziale (un futon, un tavolino, un bollitore per il tè) e bagni e docce sono quasi sempre in comune. Si tratta di soluzioni in cui semplicità e sobrietà la fanno da padrone, che però, in cambio, offrono la possibilità di partecipare al rituale del fuoco mattutino (all’alba) e di consumare pasti preparati seguendo i precetti della shojin ryori, la cucina dei monaci buddhisti, completamente vegetariana. Oppure, ancora, di partecipare a sessioni di meditazione di gruppo o di mettersi alla prova con la calligrafia trascrivendo i sutra sotto la supervisione dei monaci. 
Kyoto, Nara e Kamakura sono tre dei principali centri Zen giapponesi, ma siti di grande rilevanza sono presenti su tutto il territorio nazionale. 
A Kyoto, antica capitale, si trova il Nanzen-ji, uno dei più importanti templi zen di tutto il Paese; completamente immerso nella natura, la sua esplorazione richiede una giornata. Assieme a esso i Kyoto Gozan, ovvero i Cinque Grandi Templi Zen di Kyoto hanno dato un grande contributo alle arti, in particolare alla cerimonia del tè (sado), alla calligrafia, alla pittura, alla letteratura, all’architettura, alle arti marziali e ai giardini. Un altro sito di enorme rilevanza è il Ryoan-ji, patrimonio Unesco celebre soprattutto per il giardino, esempio perfetto di karensansui, ovvero di giardino secco. 
Raggiungibile in meno di un’ora da Tokyo, Kamakura è una località che attira un gran numero di visitatori per i suoi innumerevoli templi e per le sue spiagge. La città ospita anche due importantissimi templi zen: il Jufuku-ji, risalente all'inizio del XII secolo e supervisionato all’epoca dal monaco Eisai, fondatore della scuola Rinzai del Buddhismo Zen in Giappone, e lo Engaku-ji, edificato nel 1282 per commemorare coloro che diedero la vita combattendo contro le invasioni mongole del 1274 e del 1281. Qui, la domenica mattina, è possibile unirsi a sessioni di meditazione di gruppo tenute dai monaci. 
Chi preferisce visitare luoghi di culto fuori dai tradizionali itinerari turistici troverà ciò che cerca nella prefettura di Fukui: qui sorge il complesso templare dello Eiheiji, sede anche di un importante monastero pronto ad accogliere anche pellegrini stranieri. Qui la contemplazione è facilitata dalla quiete silenziosa della natura: lo Eiheiji è incastonato in una foresta di cedri secolari. 

Tra le località in cui è possibile fare questa esperienza ci sono poi le tre montagne sacre di Dewa Sanzan.
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Infine, per chi volesse provare l’esperienza dello shukubo senza dover raggiungere il Giappone, sull’Appennino Tosco Emiliano, a Berceto (Pr), si trova l’eremo di montagna zen Sanbo-Ji, fondato nel 1996 dai monaci del Centro Zen Milano L20 Il Cerchio. Sanbo-ji  è luogo di formazione monastica zen e meditazione aperto a tutti, durante l’intero arco dell’anno.