Il Musée de la Romanité e l'Arena di Nîmes - foto Stephane Ramillon/Ville de Nîmes
UN PROGETTO AUDACE
Ora, Nîmes ha un passato romano significativo. Di storie da raccontare ne ha parecchie. La colonia fiorì in epoca imperiale: era così importante che si poteva fregiare dell'appellativo di Augusto, ovvero si chiamava Colonia Augusta Nemausus – dove Nemausus era il dio locale, venerato dal popolo gallo che si lasciò colonizzare dai romani senza opporre alcuna resistenza. La città sorgeva sulla Via Domitia, direttrice di commerci verso la Spagna; nei primi secoli dopo Cristo ci si viveva bene, a giudicare dai grandiosi monumenti che oggi ci sono pervenuti, l'Arena e la Maison Carrée tra tutti, ma anche il tempio di Diana. La famiglia di Antonino Pio (imperatore dal 138 al 161) veniva proprio da Nîmes. In breve, ci voleva un museo degno di questo nome per raccontare perché la città era così rilevante e come si viveva a quei tempi.
Musee de la Romanité, photo S. Ramillon, Ville de Nîmes
5000 OGGETTI, 65 POSTAZIONI INTERATTIVE
L'entrata, per esempio, è da far girare la testa. Vetro, acciaio, un intreccio di scale e forme che si inseguono lasciano a bocca aperta e per un attimo confusi. Poi basta seguire le precise indicazioni e la mappa consegnata all'ingresso perché tutto si sbrogli. E ci si immerge con estrema facilità nella storia della città, prima quella preromana, poi l'epoca d'oro di Roma: perché ogni cosa è ben calibrata, i reperti e gli oggetti alternati alle modellini, ai video, alle ricostruzioni reali e virtuali. In totale sono 5000 gli oggetti mostrati al pubblico e 65 le postazioni interattive: il rischio noia è assente, così come il rischio “museo solo per esperti”. C'è un livello di apprendimento e di fruizione per ogni età, pure per i più piccoli (vediamo i ragazzini correre tra una sala e l'altra, indaffarati a cercare le soluzioni dei quiz pubblicati su un libretto-gioco realizzato per loro).
Il Musée de la Romanité a Nîmes - foto Stefano Brambilla
E così via, lungo tutto il percorso museale, tra oggetti da toccare (quante volte la fisicità tattile viene dimenticata, in un museo) e capolavori da ammirare. Urne, vasi, frontoni, plastici dei monumenti più famosi. La famosa moneta con il coccodrillo e la palma, simbolo della città. Ci si specchia pure in un totem dove la propria immagine viene “rivestita” di costumi e pettinature romane. Immaginatevi i bambini.
Il mosaico di Penteo nel Musée de la Romanité di Nîmes - foto Stefano Brambilla
LE STELE PRENDONO VITA
Naturalmente c'è chi storce il naso: “a Nîmes interattività e spettacolarizzazione prendono il posto di autorevolezza e rigore storico”, abbiamo sentito commentare. Ma non ci pare che sia un rischio concreto. L'oggetto reale, il collegamento con la storia sono sempre il punto di partenza, non vengono mai trascurati a vantaggio del “wow” a ogni costo. Piuttosto, si permette a tutti di avvicinarsi a un mondo troppo spesso ostico.
E in particolare, noi al primo posto mettiamo una modalità di fruizione che non avevamo mai visto prima. Nel museo c'è una bella collezione di stele onorarie, funerarie, religiose. Oggetti su cui difficilmente ci si soffermerebbe più di qualche secondo: d'altronde, sono “soltanto” pietre verticali su cui sono state incise delle parole (solitamente di gloria o di ricordo). Ebbene, su queste stele a Nîmes vengono proiettati dei video che raccontano le storie dei personaggi cui sono dedicate le stele stesse. La loro professione, le loro gesta, i momenti del commiato: è come se le pietre prendessero vita e raccontassero per chi sono state create. Le parole diventano immagini in movimento, colori, suggestioni. Confessiamo una certa emozione.
La sezione del Musée de la Romanité di Nîmes dedicata alle stele - foto Stefano Brambilla
La terrazza sul tetto del Musée de la Romanité a Nîmes - foto Stefano Brambilla
Musée de la Romanité, 16 boulevard des Arènes, Nîmes.
- Per chi vuole approfondire, la nostra Guida Verde Provenza Costa Azzurra, che comprende anche Nîmes, da acquistare nei Punti Touring o, scontata, sul nostro store online.
Altri articoli dedicati alla regione:
- Che cosa vedere in Provenza: le dieci mete da non perdere
- Itinerario in Provenza e Costa Azzurra, in cerca di arte contemporanea
- Una vacanza in camper da sogno, dalle Alpi alla Provenza fino al più grande canyon d’Europa
- Provenza e Camargue: dieci esperienze da non perdere, anche in bicicletta
- Camper in Costa Azzurra: un itinerario da fare anche d'inverno