"Si tratta di una semplice ninna nanna dal lento ritmo siciliano, basato sul suono delle zampogne" spiega Gottfried Kasparek, drammaturgo e scrittore musicale di Salisburgo. Il successo è stato clamoroso fin da subito. Forse perché "non si tratta di un canto rigido e liturgico, è piuttosto un canto d’amore per un bambino appena nato" continua Kasparek. "Un canto di pace, pieno di sonora spiritualità che attraversa i confini degli uomini e anche quelli del tempo. È patrimonio di tutti coloro che nel mondo sono animati da buona volontà".
La cappella di St. Nikola a Oberndorf - foto Salzburgerland
Sono tre le regioni dell'Austria che si dividono l'onore di aver contribuito a far nascere il mito di Stille Nacht: Salisburghese, Alta Austria e Tirolo. Mohr era di Salisburgo, Gruber dell'Alta Austria; il canto fu eseguito a Oberndorf, presso Salisburgo, ma poi fu portato in tutto il mondo da famiglie tirolesi.
Ancora altri musei dedicati a Stille Nacht ad Arnsdorf e Mariapfarr. La vecchia scuola elementare di Arnsdorf ospita il museo Stille Nacht, rimodernato nel 2013: qui Gruber è vissuto dal 1807 al 1829; la Vigilia di Natale, molto suggestiva la marcia commemorativa Gruber-Mohr al chiarore delle fiaccole. L'ultimo museo è nella canonica di Mariapfarr: comprende una documentazione su Mohr, dall’albero genealogico della famiglia ai due anni trascorsi nella cittadina. Tra le attrazioni del museo c’è un grande presepe: le oltre 100 statuine risalgono al 1750 e abbellivano il presepe già ai tempi di Mohr.
- Sito web dedicato a Stille Nacht e al bicentenario (in italiano): www.stillenacht.com/it/
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