Che l'Italia sia il Paese con il maggior numero di siti Patrimonio dell'Umanità Unesco (61) è fatto noto ai più. Che la Germania segua da vicino, con 55 siti il terzo Paese al mondo, dopo Italia e Cina, prima di Francia e Spagna), lascia invece sorpresi molti. Eppure dalle Alpi fino al Mare del Nord sono moltissimi i tesori d'arte e architettura che l'uomo ha lasciato nei secoli, partendo dalla preistoria fino ad arrivare ai giorni nostri. In quest'articolo te ne consigliamo 12 tra i meno conosciuti, spesso fuori dalle rotte turistiche più note, ideali per programmare una vacanza alla scoperta di un patrimonio inestimabile.

Baden-Baden, la Trinkhalle © GNTB, Francesco Carovillano

1. REGENSBURG, LA VECCHIA CITTÀ

Partiamo dalla Baviera, il land tedesco più vicino all'Italia. Non lontano da Monaco è Regensburg, in italiano Ratisbona, di cui l'imperatore Massimiliano I nel 1517 affermò: "Supera qualsiasi città tedesca con i suoi vasti e straordinari edifici". Da allora quasi nulla è cambiato nel suo centro storico, che offre un'idea unica delle dimensioni e dell'atmosfera di una prospera comunità che ebbe il suo periodo d'oro tra Duecento e Cinquecento. Ancora oggi, nessuna città tedesca regge il confronto con la sua omogeneità urbanistica. Il Danubio, che scorre maestoso, ricorda i tempi in cui le floride rotte commerciali tra Oriente e Occidente passavano sulle sue acque; e le case-torri, i vicoli lastricati, le guglie gotiche del Dom sono la testimonianza di quel fiorente passato. Un vero gioiello, oggi popolato da una vivace comunità universitaria.

Regensburg © Regensburg Tourismus GmbH, Julian Elliot Photography, RTG
Regensburg © Regensburg Tourismus GmbH, Julian Elliot Photography, RTG

2. WÜRZBURG, LA RESIDENZ

È stato uno dei primi Patrimoni dell'Umanità in Germania (nel 1981), la Residenz di Würzburg, in Franconia (ovvero nell'angolo nordoccidentale della Baviera). Non c'è da stupirsi, d'altronde: la reggia-palazzo-residenza voluta dai vescovi-principi della città nel Settecento è una delle più maestose e ricche di tutta Europa. I vescovi volevano mostrare di poter rivaleggiare con le grandi corti europee, come quelle di Versailles e di Vienna; e il risultato fu stupefacente, grazie al prolifico architetto Balthasar Neumann, che aveva iniziato la propria carriera come umile artigiano di campane da chiesa e armi. Il suo Scalone d'onore lascia a bocca aperta, anche per via della volta di 600 mq su cui Giovanni Battista Tiepolo dipinse quello che si dice il più grande affresco del mondo (miracolosamente sopravvissuto alle bombe del 1943). Tiepolo si ripetè nella Kaisersaal, dove la pittura illusionistica si trasforma in stucco, in un gioco stupefacente tra arti diverse.

La Residenz di Würzburg © Romantische Straße Toristik-Arbeitsgemeinschaft GbR, Eugenio Bersani- Latitudes Travel Magazine

3. BADEN-BADEN, BAD EMS, BAD KISSINGEN: LE CITTÀ DELLE TERME

L'Unesco promuove spesso Patrimoni seriali, ovvero composti da più luoghi (anche in Paesi diversi) accomunati da una caratteristica comune. È il caso del progetto "The Great Spa Towns of Europe", che dal 2021 raggruppa undici città termali rappresentative di questo fenomeno culturale e sociale, sviluppatosi a partire dall'illuminismo fino al XX secolo. In Germania sono tre, sparse tra Baviera e i vicini länder Baden-Wüettemberg e Renania-Palatinato. Sono il luogo ideale per assaporare la passione dei tedeschi per le cure termali in luoghi storici e ricchi d'atmosfera: a Baden-Baden si ammira l'eleganza di edifici e giardini prima di immergersi nelle acque calde; a Bad Kissingen si visita il giardino-spa ("Kurgarten") con i portici di Friedrich von Gärtner e la sala passeggiate di Max Littmann; a Bad Ems, piccola e graziosa (ha solo 9mila abitanti), situata in una gola tra i boschi, si passeggia tra il teatro, il casinò, i giardini e la straordinaria Sala di marmo.

Baden-Baden Paradise © GNTB, Francesco Carovillano
Baden-Baden Paradise © GNTB, Francesco Carovillano

4. IL MEDIO CORSO DEL FIUME RENO

Vicino a Bad Ems, un altro Patrimonio legato all'acqua: le due cittadine di Bingen e Rüdesheim sono il punto di partenza per un viaggio via fiume, visto che da qui parte il primo tratto della valle del Reno, il più bello e frequentato, con paesi in legno e muratura e numerosi castelli. Sono 65 km di anse tra colline ricoperte di vigneti, fino ad arrivare a Köblenz (Coblenza), dove il Reno confluisce con la Mosella: un paesaggio iconico, ritratto in migliaia di quadri (e oggi in milioni di selfie). Tra i luoghi da non perdere, il borgo murato di Oberwesel, la fortezza di Sankt Goar e poi una delle massime attrazioni turistiche della Germania: la Loreley, la ricca a strapiombo che costringe il Reno a compiere una brusca deviazione. Qui i flussi turistici sono spesso fin troppo abbondanti, ma consigliamo comunque la visita per immergersi nelle leggende nate attorno a questa falesia, riprese dai grandi poeti romantici e divenute parte del patrimonio culturale di ogni tedesco (il centro visite aiuta a capirne di più).

Il castello di Sooneck, la foresta di Bingen Forest e il Reno © Rheintouristik Tal der Loreley, St. Goar, Mahlow Media, Winningen

5. IL COMPLESSO INDUSTRIALE DI ZOLLVEREIN

Poco più a nord, nel land Nord Reno-Westfalia, Essen è il cuore della Ruhr, la regione che per lungo tempo ha vissuto quasi solo di miniere, acciaierie e grandi fabbriche. Il luogo migliore per capirne la storia (e comprendere anche come le autorità abbiano gestito la trasformazione economica) è lo straordinario Zollverein, il più grande complesso estrattivo al mondo, che chiuse i battenti negli anni Ottanta del secolo scorso. Oggi, di fianco agli edifici dove viene illustrato come funzionava l'enorme miniera, sono un Museo del design ricavato tra gli altiforni da Norman Foster, spazi per attività e concerti e molte opere d'arte: alcune sono gigantesche, come le sculture in granito di Ulrich Rückriem; altre si scoprono per caso, come per esempio “Konstellation D4” di Alf Lechner, i lavori dello scultore Ansgar Nierhoff o il “Palazzo dei progetti” di Ilya ed Emilia Kabakov nell'ex magazzino del sale. Davvero sorprendente.

Essen, Zollverein © Stiftung Zollverein, Jochen Tack

6. EISENACH, IL WARTBURG

Ci spostiamo in Turingia, il cuore della Germania (il land è proprio posto al centro dello Stato), terra di boschi incontaminati popolati da streghe, monaci e cavalieri. A Eisenach, città dove vissero Lutero, Bach e Wagner, l'attrazione più importante è la Wartburg, la grande fortezza originaria del medioevo e poi più vuole rimaneggiata, che domina il centro abitato dalla cima di un colle. È un luogo ricco di storia: oltre a essere un centro ella poesia tedesca medievale e ad aver visto soggiornare Lutero, fu qui, nel 1817, che gli studenti universitari manifestarono per l'unità nazionale e l'introduzione di costituzioni liberali. Il Wartburg è stato il primo castello tedesco a essere nominato Patrimonio Unesco, nel 1999 (i famosi castelli della Strada Romantica lo sono stati solo nel 2025). Ancora oggi, le torri e le mura regalano più di una suggestione.

Eisenach, la Wartburg © GNTB, Christof Herdt

7. LA CITTÀ-MUSEO DI WEIMAR

Sempre in Turingia, Patrimoni Unesco si trovano nel capoluogo Erfurt e nella vicina Weimar, sede quest'ultima di ben due siti tutelati (quasi un record, viste le ridotte dimensioni della città: solo 65mila abitanti). L'Unesco ha infatti accettato di iscrivere nel catalogo sia la città "classica" sia gli edifici realizzati ai tempi della Bauhaus, la scuola di arte e design che operò dal 1919 al 1933 nel contesto storico-culturale della Repubblica di Weimar. Per chi ama storia, arte e cultura è dunque una tappa irrinunciabile: nel piccolo centro storico si passeggia con il naso all'insù, tra il Castello dei Granduchi, la Casa di Schiller, il museo del Bauhaus, il Museo di arte contemporanea e la casa dove visse e morì il più importante scrittore tedesco, Johann Wolfgang von Goethe. Proprio Goethe fu il bibliotecario della Biblioteca dedicata alla duchessa Anna Amalia, forse il gioiello più prezioso di Weimar, decorata da opere d'arte rococò e ricca di oltre un milione di volumi, rinata dopo lo spaventoso incendio del 2004.

Weimar, il Teatro nazionale tedesco con il monumento a Goethe e Schiller © GNTB, Felix Meyer

8. LE MONTAGNE DELL'ERZGEBIRGE

Più a est, al confine con la Repubblica Ceca, paesaggi aperti e verdeggianti, foreste attraversate da numerosi sentieri, invasi artificiali caratterizzano l'Erzgebirge, un sistema di colline e montagne che spesso somiglia a un altopiano. Dalle sue viscere provenivano l'argento, lo stagno, il cobalto, il ferro e il nichel (e in tempi più recenti l'uranio) che hanno fatto la fortuna della Sassonia. I 17 luoghi tutelati dall'Unesco, tra paesaggi minerari e vecchi edifici, si trovano lungo tutta la catena montuosa, dove si sviluppa la strada sassone-boema dell'argento (Silberstrasse), un tempo via di comunicazione per trasportare i metalli, oggi itinerario tra boschi e cittadine come Schwarzebnerg e Schneeberg. Quest'ultima è famosa per la tradizione dell'intaglio del legno: è prodotta qui gran parte degli addobbi natalizi utilizzati in Germania. Non a caso i tedeschi definiscono l'Erzgebirge "il paese del Natale" e molto affascinanti sono i mercatini natalizi che si tengono in quasi tutti i paesini della regione. L'atmosfera è garantita...

9. LE MINIERE DI RAMMELSBERG E LA CITTÀ DI GOSLAR

Altre miniere si trovano più a nord, nella Bassa Sassonia. A Rammelsberg, l'energia idraulica per secoli è stata la fonte d'energia più importante nella miniera di argento e altri metalli: ne è una testimonianza impressionante il sistema Roeder, progettato dal capo minatore Johann Christoph Roeder, costituito da corsi d'acqua sotterranei, pozzi e ruote idrauliche. Rammelsberg, chiusa nel 1988 e oggi visitabile anche con un trenino, aveva così raggiunto un elevato livello di efficienza nel XIX secolo, ma già nel medioevo era fiorente - tanto che la vicina cittadina di Goslar fu capitale dell'Impero tra il 1024 e il 1125. Il sito Unesco tutela anche questo straordinario centro antico, alle pendici del massiccio dell'Harz, fortunosamente scampato alle distruzioni della guerra: le case a graticcio vecchie seicento anni ospitano ancora uffici e abitazioni, mentre si passeggia su strade pavimentate in blocchetti di pietra lisciati dal tempo.

La miniera di Rammelsberg © TMN, Andreas Burmann

10. IL CASTELLO DI SCHWERIN

Ci spostiamo più a nord, fino a raggiungere il Meclemburgo-Pomerania Anteriore, il land tedesco che si affaccia sul Baltico. Ad accoglierci è uno dei più affascinanti castelli tedeschi, quello di Schwerin: la posizione su un'isoletta in mezzo a un piccolo lago, le numerose torricelle, i frontoni a volute, nonché il parco che si stende tutto intorno, danno veramente l'idea di un castello da fiaba. Fu il duca di Sassonia Enrico XII il Leone a stabilirsi qui, seguito poi da vescovi e duchi: la struttura venne modificata più volte e poi completamente ristrutturata a metà Ottocento. Le magnifiche sale di rappresentanza e di cerimonia, tra cui la sala del trono e la galleria degli antenati, colpiscono per le loro ricche decorazioni scultoree e pittoriche, completate da pavimenti intarsiati decorati.

Il castello di Schwerin © TMV, Erik Gross

11. LE CITTÀ DI STRALSUND E WISMAR

Tutti hanno sentito parlare di Lubecca, ma sul Mare del Nord si affacciano anche altre cittadine ricche di storia e di arte. Due di queste sono Stralsund e Wismar, unite dall'Unesco nello stesso Patrimonio dell'Umanità: entrambe furono importanti centri commerciali della Lega Anseatica nel XIV e XV secolo, entrambe nel XVII e XVIII secolo divennero centri amministrativi e difensivi svedesi per i territori tedeschi. Ed entrambe furono il centro di uno stile gotico tutto particolare, per cui gli edifici venivano costruiti tutti in mattoni: in mattoni sono le grandi Cattedrali, il municipio di Stralsund, anche varie case a uso commerciale, artigianale e residenziale. Sulle facciate principali i mattoni potevano essere modellati in diverse forme decorative, consentendo così un'architettura molto elaborata. Una forma d'arte tipica del Mare del Nord, diffusa da queste città anche lungo tutta la costa.

Il Johnanniskloster a Stralsund © Adria Media, Helena Kermelj

12. CINQUE FAGGETE PRIMIGENIE

E per finire, un sito Unesco completamente naturale. Un tempo, le foreste di faggi coprivano gran parte dell'Europa centrale: se l'uomo non fosse intervenuto modellando il paesaggio, ancora oggi sarebbero l'ambiente dominante in molte zone del continente. Qua e là, scampoli di foreste primigenie, dove gli alberi hanno spesso centinaia di anni, sono comunque resistiti al tempo: a censirli è stato l'Unesco, che con il sito seriale "Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa" ha voluto tutelare questi patrimoni straordinari. In Germania sono cinque le zone protette, sparse in cinque länder del centro-nord: il Parco nazionale di Hainich, in Turingia; il Parco nazionale di Jasmund, sull'isola di Rügen, che comprende la più grande foresta di faggi contigua sulla costa del Mar Baltico; il Parco nazionale di Kellerwald-Edersee, in Assia; il Parco nazionale di Müritz (Serrahn), nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, che ospita foreste di faggi che sono rimaste in gran parte intatte per secoli; la Foresta di Grumsin, nel Brandeburgo. Sono tutti luoghi ideali per una passeggiata in boschi suggestivi in ogni stagione, tra il fruscio delle foglie cadute e i richiami degli uccelli.

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