Il consiglio di viaggio autunnale è questa volta in Monferrato. Tra queste colline lambite dal Po si ammira il panorama sulle risaie allagate, sullo sfondo delle Alpi. Il paesaggio collinare compreso tra il Po e il Tànaro alterna la coltura della vite al prato e ai campi coltivati. I borghi svettano sulle alture, mentre boschi e pioppeti sono limitati agli umidi fondovalle.
Lungo la strada scorrono i classici “cantinoni” e le aziende agricole con vendita diretta dei loro prodotti, ma le specialità di questo territorio sono gli infernot, cantine sotterranee scavate nel calcare marnoso, al centro della componente casalese dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato tutelati dall’Unesco.
Il nostro è un incitamento a divagare in un territorio piemontese fuori dall’ordinario, dove le colline in queste settimane si tingono dei colori dell’autunno, un riferimento cromatico che rimanda all’arancione delle Bandiere del Tci di cui si pregiano tre borghi di questo entroterra meraviglioso. Non li annunciamo subito, vale la pena scoprirli strada facendo. Partiamo da Casale Monferrato, balcone di colline affacciato sul Po e sulla Pianura Padana, per poi attraversare il territorio casalese fino a Moncalvo, passando per il Sacro Monte di Crea, patrimonio Unesco.
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CASALE MONFERRATO
Casale Monferrato, sulla sponda destra del Po, a poca distanza dai primi colli monferrini, è una città di profonde memorie e ricche testimonianze artistiche. Il centro storico mostra un volto prevalentemente barocco ma conserva belle vestigia medievali, romaniche e gotiche.
Si può iniziare a visitarla da piazza Castello, dimora dei Gonzaga fino alla seconda metà del Cinquecento, e quindi fortezza. Sulla piazza principale di Casale si affaccia anche la chiesa di Santa Caterina, un autentico capolavoro barocco. Lì a due passi si trova invece il quattrocentesco palazzo della marchesa Anna D’Alencon, moglie del Marchese del Monferrato. Sulla parte opposta di piazza Castello sorge il teatro municipale, inaugurato nel 1791 e considerato all’epoca il miglior teatro del regno di Sardegna dopo quello di Torino.
Prima di lasciare Casale non si può non concedersi un passeggio tra le botteghe di via Saffi e la piazzetta Santo Stefano, dove primeggia la chiesa che custodisce tele di Guala, Caroto, Cairo e del Moncalvo. A dominare il paesaggio urbano e non solo c’è il torrione simbolo della città, eretto nell’XI secolo.
Ora continuiamo la nostra esplorazione nel territorio casalese seguendo la SS 457, con varie deviazioni, fino a Moncalvo. Sulla prima collina colpiscono gli stabilimenti delle ottocentesche fabbriche cementiere di Ozzano Monferrato, testimoni silenti del passato industriale della zona. Proprio Ozzano è il primo dei tre borghi che si pregia della Bandiera Arancione, la certificazione che il Touring conferisce ai paesi dell’entroterra che si distinguono per cura del territorio e qualità dell’accoglienza.
OZZANO MONFERRATO, BANDIERA ARANCIONE TCI
Il paese, con il centro storico raccolto con le case arroccate sul colle e “dominate” dalla chiesa e dal castello, si sviluppa tra la pianura e le colline del Monferrato coltivate a vigneti, che possono essere scoperte con piacevoli passeggiate, da fare a piedi o in bicicletta. In zona Lavello da scoprire un ricchissimo patrimonio di archeologia industriale toccato da una rete sentieristica locale e regionale a ricordo di un passato minerario ricordato dal Museo MiCeM – Minatori e Miniere del Cemento del Monferrato Casalese.
Da non perdere il castello, nel punto più alto del centro storico e circondato da un ampio parco. La chiesa parrocchiale di San Salvatore, con affreschi del ‘500, e la torre campanaria alta 20 metri, distaccata dal corpo della chiesa e addossata ad una parete tufacea, entrambe in una suggestiva posizione dalla quale si gode il panorama sulle colline del Monferrato.
- Scopri di più sul patrimonio vinicolo di Ozzano, leggi l’approfondimento sul sito di Bandiere Arancioni
DEVIANDO NEL PARCO DEL PO
La sponda del Po tra i comuni di Camino, Pontestura e Morano sul Po è compresa nella Riserva naturale speciale Ghiaia Grande, parte del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po, tratto Vercellese-Alessandrino. Distribuita su 462 ettari, è nata per tutelare la zona, davvero unica, del braccio morto del fiume. Gli ambienti umidi che si alternano ad aree incolte sono habitat, tra gli altri, di folaghe, garzette, gallinelle d’acqua e tartarughe palustri.
Il territorio compreso tra Morano sul Po, Trino e Crescentino offre una rete di percorsi, prevalentemente sterrati e adatti alla mountain bike, per conoscere gli ambienti rurali e le zone golenali del fiume. Punto di partenza è la Grangia di Pobietto, nucleo rurale di fine xii secolo facente parte del sistema delle grange dell’abbazia cistercense di Lucedio. Una parte dell’azienda agricola ospita la sede e un Centro Visite del Parco fluviale del Po. Il Centro di Interpretazione del Paesaggio del Po (visitabile la seconda e terza domenica di ogni mese), con sede a palazzo Mossi di Frassineto Po, permette di approfondire la conoscenza degli ambienti fluviali e di visitare una residenza padronale in stile impero
Due tappe separano dall’approdo al prossimo borgo che vanta la Bandiera Arancione del Tci. Il primo è Occimiano, paese agricolo che conserva nell’antica pianta quadrata la parrocchiale di S. Valerio. Il secondo è Lu Monferrato, in panoramica posizione su un colle, è centro vitivinicolo e agricolo. Eccoci alla prossima destinazione...
ROSIGNANO MONFERRATO, NUOVA BANDIERA ARANCIONE TCI
La strada che ora porta a Rosignano serpeggia in uno splendido paesaggio agreste, tutto da ammirare. Eccoci nel borgo, a cui da poco è stata conferita la Bandiera Arancione del Tci. Scopriamo perché. Rosignano Monferrato accoglie i visitatori in ogni stagione con panorami collinari mozzafiato, percorsi d’arte, vini d’eccellenza e prodotti gastronomici ed artigianali di alta qualità. Il territorio rientra ne “Il Monferrato degli Infernot”, componente del sito UNESCO.
Il borgo è arroccato su un costone di roccia arenaria, con numerosi punti panoramici dai quali si gode di splendide vedute dei paesaggi collinari e dei fondovalle. A rafforzare l’invito alla visita è l’attivismo dei Volontari dell'accoglienza turistica (giovani ragazze e ragazzi del territorio) che prestano servizio presso l'Info Point, accompagnando (sabato e domenica o su richiesta in altri giorni) i visitatori lungo un tratto del percorso panoramico del centro storico, con visita agli Infernot pubblici (piccole camere sotterranee scavate a mano nella Pietra da Cantoni, non visitabili in autonomia), alla Vetrina dell'artigianato e alla Vetrina dei vini rosignanesi.
E per gli appassionati d’arte si può seguire anche il percorso Morbelliano: lungo le strade della frazione Colma e del capoluogo sono collocati pannelli che riproducono alcune delle opere del celebre pittore divisionista Angelo Morbelli.
Vale sempre la pena approfondire le produzioni locali, impareggiabili. Il territorio è da sempre zona prettamente vitivinicola, come dimostrano i paesaggi collinari vitati e i numerosi produttori presenti, in cui poter degustare e acquistare i vini DOC e DOCG del Monferrato Casalese, tra cui Grignolino e Barbera. Da non perdere anche il tartufo bianco della Valle Ghenza, che può essere assaporato presso ristoranti ed agriturismi.
LA RISERVA SPECIALE DEL SACRO MONTE DI CREA
Poco distante da Rosignano si arriva a un luogo simbolo del territorio. Il Sacro Monte di Crea è un celebre santuario composto da una basilica, 23 cappelle e 5 romitori, disposti su un colle boscoso in posizione panoramica. Secondo la leggenda fu fondato sul luogo di un’antica cappella edificata da sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, rifugiatosi qui per sfuggire alle persecuzioni degli ariani. Nel monumentale complesso risalente al XII secolo e rimaneggiato in epoche successive spicca la basilica di S. Maria Assunta (m 396), di origine romanica, ampliata attorno al 1483 da Guglielmo VII Paleologo; nel 1608-12 i canonici fecero costruire la grandiosa facciata a portico. All’interno si seguono le vicende di santa Margherita di Antiochia.
Le 23 cappelle del Sacro Monte si raggiungono seguendo il percorso devozionale che parte dalla piazza di fronte alla chiesa. Mentre in cima alla salita la cappella del Paradiso è un tripudio di gruppi scultorei raffiguranti angeli e santi tra le nuvole, collocati sulla volta.
L’ambiente naturale che circonda il Sacro Monte è tutelato dal Parco naturale regionale e area attrezzata del Sacro Monte di Crea, che offre una rete di sentieri ed escursioni guidate su facili carrarecce a quote collinari, tra vigneti e boschi di latifoglieti tra le nuvole, collocati sulla volta.
MONCALVO, BANDIERA ARANCIONE TCI
Arriviamo alla nostra ultima tappa. Anche Moncalvo si pregia della certificazione Tci Bandiera Arancione. Su un colle che domina la valle, con un bellissimo panorama che nelle giornate limpide arriva fino alle Alpi, il paese conserva un bel centro storico raccolto intorno alla piazza Garibaldi. Del maniero medievale rimangono, nell’adiacente piazza Castello, resti di mura e torri (oggi l’area è un ampio parcheggio).
La piazza è un vivace polo di aggregazione con caffè, negozi e il teatro ottocentesco. Un bell’esempio di architettura civile quattrocentesca è la casa dei Monferrato, decorata in cotto, all’angolo con via Testafochi, su cui affaccia anche la chiesa della Madonna delle Grazie (1756-58), architettura del Magnocavallo a una navata, ornata internamente da stucchi. In piazza S. Francesco svetta la trecentesca chiesa di S. Francesco, riedificata in parte dopo un crollo alla metà del Seicento e rimaneggiata nei secoli successivi; all’interno custodisce opere di Guglielmo e Orsola Caccia, fra cui Adorazione dei Magi e S. Francesco risuscita un morto.
Da scoprire anche qui le produzioni agricole e vitivinicole, celebrate dalla Fiera del Tartufo, in ottobre, e dalla Festa delle Cucine Monferrine, a giugno.
INFO E APPROFONDIMENTI
Scopri di più su Ozzano Monferrato sul sito di Bandiere Arancioni
Scopri di più su Rosignano Monferrato sul sito di Bandiere Arancioni
Scopri di più su Moncalvo sul sito di Bandiere Arancioni
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