
Commissionata dai visconti Charles e Marie-Laure de Noailles all'architetto Robert Mallet-Stevens, la villa in stile moderno e razionalista fu costruita a partire dagli anni Venti del Novecento per ospitare i numerosi amici della coppia. Da Giacometti a Cocteau, da Picasso a Man Ray, le storie intorno a questo edificio sulle colline sono innumerevoli e affascinanti. Alla morte della viscontessa la casa fu abbandonata a se stessa, ma ora è tornata a essere un punto di riferimento della cultura grazie a numerose esposizioni di design, fotografia e moda.

Un anno fa ha infatti inaugurato a Porquerolles la sede della Fondation Carmignac, un'importante collezione di opere di artisti del calibro di Gerhard Richter, Andreas Gursky, Keith Haring, Roy Lichtenstein e molti altri. La struttura, parzialmente sottoterra e da visitare a piedi nudi, è mimetizzata tra le vigne e un bellissimo parco dove le sculture sono da scoprire perdendosi tra ulivi, campi da tennis e prati.

Chiunque abbia letto almeno un libro di Jean-Claude Izzo ha un'immagine della città attraverso gli occhi del protagonista di molti suoi romanzi, quel Fabio Montale che poi in tv è diventato Alain Delon. Eppure nel corso degli ultimi dieci anni un po' turistica è diventata, si è ripulita senza perderne in fascino maledetto. Anche grazie all'intervento di numerosi architetti che ne hanno rifatto il look. Tappe da non perdere nell'Euromediterranée, il lungomare rinnovato a partire dalla metà degli anni Novanta, il Mucem, museo delle culture e civiltà del Mediterraneo, collegato al vecchio forte tramite bellissime e panoramiche passerelle aeree, l'area dei Docks, dove tra showroom e bistrot il tempo vola con vista mare, e le nuove torri opera di Zaha Hadid e Jean Nouvel proprio alla fine della passeggiata. Un must imprescindibile, anche se più datata, l'Unité d'Habitation di Le Corbusier.
Info: mucem.org; marseille-tourisme.com/it.

In città tre gli edifici moderni firmati da “archistar”: Le Pavilion Noir di Rudy Ricciotti (autore anche del Mucem di Marsiglia), ovvero la casa della danza, il conservatorio opera del giapponese Kengo Kuma e il Grand Theatre, progetto dell'italiano Vittorio Gregotti. Ma è uscendo dal centro cittadino che non mancano le sorprese nel mezzo della campagna. A cominciare dalla Fondation Vasarely, originale edificio composto da sale esagonali dove sono esposte le grandi opere di Victor Vasarely, artista, pittore e grafico di origine ungherese che tra gli anni Sessanta e Settanta ha dato vita a quella che lui stesso definì optical art. Sono invece di artisti diversi le sculture e architetture che caratterizzano Chateau La Coste. Se la struttura principale è infatti del giapponese Tadao Ando, le installazioni che si confondono nella natura e tra i vigneti sono di Luoise Bourgeois, Tracey Emin, Frank Gehry, Alexander Calder, Kengo Kuma, Jean Nouvel e molti altri ancora.

Da non perdere quella dedicata a una selezione dalla collezione Martin Parr che occuperà alcuni spazi del Luma, l'Atelerie des Artistes, enorme spazio dedicato all'arte che, nel 2020, vedrà anche l'inaugurazione del primo edificio firmato da un archistar di Arles opera di Frank Gehry.

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