Siamo onesti: chi visita il Belgio non pone la costa atlantica nella Top Ten dei luoghi da vedere. Il litorale di sicuro passa in secondo piano rispetto alle meraviglie dell'arte di Bruges e Gent, ma anche alle attrattive contemporanee di Anversa e all'atmosfera cosmopolita di Bruxelles, ai rilievi delle Ardenne e ai birrifici trappisti. Eppure, i 67 chilometri sul Mare del Nord, dal confine francese a quello olandese, hanno più di un motivo per attrarre i turisti. In primis, il paesaggio, insolito e aperto per chi arriva da un Paese mediterraneo come l'Italia: spiagge ampie, maree potenti, lingue di sabbia che si perdono all'orizzonte. Poi l'aria frizzante, i profumi di salsedine e le strida dei gabbiani. E ancora, le tante attività possibili.

Muoversi qui è facilissimo: affittando una bicicletta o un buggy, visto che il litorale è tutto diritto e pianeggiante, ma anche prendendo il Kusttram, il tram pubblico che percorre tutta la costa, da De Panne a Knokke, con la linea tranviaria più lunga del mondo, 67 fermate su 67 km (un metodo economico e piacevole per non preoccuparsi né di traffico né di parcheggi). Recentemente è stata inaugurata anche la Coastal Route, una pista ciclabile che sfila accanto alla spiaggia. E per i camminatori c'è l'opzione Trekking del Litorale: due percorsi da una frontiera all'altra, uno lungo la costa e uno nell'interno, per un totale di 180 km di sentieri segnati. Infine le possibilità per fare sport o semplicemente rilassarsi con la famiglia sono tantissime, dalla vela alla pesca, dal beach volley alle camminate con i biologi per esplorare che cosa portano con sé le maree. Senza contare il cibo (non solo patatine fritte e waffles...) e lo shopping.

La costa delle Fiandre - foto Visit Flanders
La costa delle Fiandre - foto Visit Flanders

Insomma, anche senza volervi passare una settimana o un mese, come fanno le migliaia di belgi e di tedeschi che vi hanno la casa per le vacanze, la costa delle Fiandre merita comunque di essere visitata, magari come escursione in giornata da Bruges (che è vicinissima) o come estensione di un paio di giorni. Superato lo sconcerto per certe palazzate di condomini vacanzieri che, a vedere il positivo, fanno da barriera contro i venti oceanici (insomma, la cementificazione delle coste non è un monopolio mediterraneo...), sarà facile trovare motivi di attrazione: uno ulteriore quest'anno, che rende il litorale fiammingo assai diverso da quelli di Francia, Olanda e Germania, è l'arte contemporanea. 

Fin dal 2003, le spiagge e le cittadine costiere belghe sono teatro di un importante festival triennale, chiamato Beaufort. Il nome di una cittadina sede dell'evento? Errore: il festival omaggia l'ammiraglio, cartografo ed esploratore britannico sir Francis Beaufort (1774-1857), inventore della scala che indica la forza del vento e la conseguente altezza delle onde in metri e gli effetti sul mare. La scala di Beaufort, appunto. Scelta autoironica, dato che il vento, sulla costa belga, può soffiare mica male, come mostrano anche padiglioni e cabine colorate che scenograficamente proteggono i bagnanti sulle spiagge nei mesi estivi.

La costa delle Fiandre - foto Visit Flanders
La costa delle Fiandre - foto Visit Flanders

L'idea di chiamare bravi artisti a esibirsi tra le dune e i moli, tra le cabine e le case venne vent'anni fa a Willy Van den Bussche, allora direttore del museo d'arte moderna PMMK a Ostenda (la città principale del litorale): perché non portare nuova linfa alla costa installando opere monumentali di arte contemporanea, ispirate al mare e in dialogo con il paesaggio? L'idea piacque alle comunità costiere che hanno comprato diverse opere, trasformandole da temporanee a permanenti (piacque anche a Bruges, che dal 2015 propone un evento simile nel suo bellissimo centro storico, la Triennale Brugge). È nato così il Beaufort Permanent Scultpure Park, oggi composto da 42 opere delle edizioni precedenti. Che diventeranno 50 al termine dell'ottava triennale, Beaufort24, rendendo stabili ulteriori otto opere delle 18 disseminate dal 27 marzo al 3 novembre 2024 lungo la costa. Un fil rouge lega, neppure troppo metaforicamente, le sculture di questa edizione. È quello che ha ispirato nella scelta dei 18 artisti la curatrice Els Wuyts, consapevole delle potenzialità e dei limiti insiti nel mondo interconnesso in cui tutti viviamo: "Beaufort24 affonda le sue radici nell'idea delle connessioni naturali. Il tema Fabric of Life (come dire, Tessuto della vita, ndr) è la metafora che funge da punto di partenza, un filo conduttore, un intreccio di varie linee e fibre, direzioni e modelli. 

Cosa sta accadendo nei comuni lungo la costa del Mare del Nord? Cosa c’è nella mente delle persone? Quali leggende, storie e storie avvolgono siti particolari? I luoghi tra De Panne e Knokke-Heist offrono opportunità perfette per creare connessioni apparentemente invisibili e costruire ponti inaspettati. L'ottava Triennale di Beaufort è, quindi, un invito a svelare l'intricata rete di relazioni, fili, anelli, trecce, cavi, sciami e squame. Come in una conchiglia, una piuma o una foglia, ci sono tracce di linee e di vita da scoprire. Che si tratti di un incrocio, di una duna ondulata, di una zona tranquilla o di una semplice rotonda, accanto a un faro o sul lungomare, o tra le maree schiumose e le pozzanghere poco profonde lungo la spiaggia, nei solchi dei terreni agricoli, o vicino alle giunture di quelle caratteristiche dighe lungo la costa belga".

Un programma ambizioso, insomma. Spesso proponendo provocazioni "politicamente corrette" (il che può apparire un ossimoro, ma questi sono i tempi che corrono), Beaufort24 si avventura anche all'interno della fascia costiera, lontano da mare, spiagge, porti e dighe. Tutte le opere, in ogni caso, sono fruibili gratis, in ogni momento. Ecco dunque un itinerario per seguire la triennale lungo la costa delle Fiandre, da sud ovest a nord est, combinando le peculiarità di ogni comune con le opere d'arte da vedere.

Beaufort24 - The Herring" a Oostduinkerke - foto annsophiedeldycke

1. DE PANNE

Le attrattive. Al confine con la Francia, vicino a Dunkerque, ha la più estesa spiaggia della costa, ideale per lo sand-yachting (il carro a vela, un veicolo su ruote spinto solo dal vento e che può sfrecciare a più di cento km all'ora), e anche una grande area di dune costiere, protetta dalla WestHoek Flemish Nature Reserve, dove si cammina lungo 11 km di sentieri. Le famiglie con bambini si divertono al centro visite interattivo De Nachtegaal (cioè l'usignolo), dove si imparano nozioni sul mare e le dune, e con Citygame Rosalie, una caccia al tesoro digitale nel quartiere Art Deco di Dumont adatto ai bambini tra gli 8 e i 14 anni.

L'arte. La prima chiesa di De Panne, dedicata a san Pietro, fu eretta a fine XIX secolo fra le dune sabbiose di fronte al mare. I tempi cambiano: con il litorale ormai lontano un chilometro la chiesa è diventata periferica, tanto che nel 2021 stata sconsacrata e ora diventerà una biblioteca pubblica e sala meeting. Davanti a essa il belga Filip Vervaet ha piazzato Staging Sea, un padiglione di 12 pannelli di vetro colorato alti 4 metri che, con una fontana e piccole dune sabbiose, ricorda il passato dell'edificio, rinviando al tema del rapporto fra l'uomo e la natura. Vetro, metallo e specchi anche in Capsule, che la belga Maëlle Dufour ha posto sul confine con la Francia, in una zona agricola sotto il livello del mare, bonificata nel Seicento e ora minacciata dall’innalzamento del mare. Con la sua forma che evoca un silos o un bioreattore, l'opera dell'artista (che è figlia di agricoltori) è come una capsula del tempo che s' interroga su un futuro conteso tra agricoltura biologica e OGM. Tra le opere del Beaufort Permanent Sculpture Park, De Panne ha conservato la gigantesca Three Wise Noses of De Panne di Jos de Gruyter e Harald Thys, che domina il settore nord ovest della spiaggia con le tre alte colonne sormontate da tre enigmatiche teste identiche.

Sand yachting a De Panne - foto Visit Flanders
Sand yachting a De Panne - foto Visit Flanders
Beaufort Sculpture Park. Jos de Gruyter e Harald Thys - De Panne © westtoer apb
Beaufort Sculpture Park. Jos de Gruyter e Harald Thys - De Panne © westtoer apb

2. KOKSIJE-OOSTDUINKERKE

Le attrattive. Un museo dedicato a Paul Delvaux a Sint-Idesbald, dove la luce del sole non penetra mai in modo tale da creare un'atmosfera speciale per immergersi nelle opere del pittore surrealista; un secondo, chiamato Navigo, consacrato alla pesca locale; un terzo, Abdijmuseum Ten Duinen, che invece fa il punto sulla storia dei cistercensi nell'area. Ma la vera attrattiva della costa tra Koksijde e Oostduinkerke è il pescatore che durante la bassa marea entra in acqua in groppa a un cavallo per pescare gamberetti: una suggestiva pratica del passato mantenuta in vita da alcuni appassionati, che può terminare con una dimostrazione di cucina o la vendita dei gamberetti freschi.

L'arte. Sotto le dune costiere di Saint-André si erge The Herring, scultura giocata sull'ambivalenza delle parole madre e mare, in francese pronunciate allo stesso modo. Rappresentando una grande donna nuda che guarda il mare stringendo a sé un grosso pesce, l'artista belga Johan Creten si riallaccia a quando, durante la seconda guerra mondiale, qui ci si poté sfamare grazie alla miglior pesca di aringhe di sempre, nell'inverno 1942-1943. Le aringhe allora si potevano raccogliere a riva con le mani, ma oggi le risorse marine sono inesauribili? Con la sua donna pescatrice che guarda verso l'oceano, Creten lancia interrogativi sui temi del bisogno, dell'abbondanza, della fertilità, della speranza. Più concettuale l'opera dell'argentino Jorge Macchi, All the words in the world: una grande tastiera per computer in cemento e senza i tasti, messa in piedi sicché si può guardare attraverso di essa. Da un lato si può scrutare il mare, magari attendendo il tramonto; dall'altro si vede la costa cementificata e ci si pone delle domande. La tastiera vuota simboleggia la fine di ogni comunicazione, o la possibilità di infiniti saperi? Ogni spettatore, insomma, vi veda quanto ritiene.

I pescatori di gamberetti a Oostduinenkerke - foto Visit Flanders
I pescatori di gamberetti a Oostduinkerke - foto Visit Flanders
Jorge Macchi ©annsophiedeldycke
Jorge Macchi, All the words in the world a Oostduinkerke © annsophiedeldycke

3. NIEUWPOORT

Le attrattive. Nieuwpoort è un porto tra i maggiori d'Europa per gli yacht, ma fu anche un luogo chiave della Grande guerra. Come si impara visitando il centro Westfront, qui nel 1914 il complesso detto De Ganzepoot (piede d'oca) permise di allagare le pianure circostanti e di fermare l'avanzata dei tedeschi. Nei dintorni ci sono altre riserve naturali di dune, come De IJzermonding, dove il fiume IJzer confluisce nel mare, in un ambiente ricchissimo di vita.

L'arte. Nella riserva naturale Koolhopfut passava il fronte. Ora invece in tutta sicurezza ci si accomoda nella nicchia di una panchina multicolore, che due quinte proteggono dal vento. Si chiama At Rest, in riposo, e l'ispano-americana Selva Aparicio l'ha pensata coinvolgendo gli abitanti di Nieuwpoort: prima ha raccolto le impronte del palmo delle loro mani, poi le ha riprodotte a una a una fondendo 4400 piastrelle per realizzare una "trapunta" di bronzo, quasi un collage della memoria cittadina. I residenti cercano la propria impronta nella panchina, poi si siedono a contemplare lo stagno e gli uccelli, i jogger e i pescatori. Non molto lontano si trova una delle opere forse più poetiche di Beaufort24. La tedesca Alexandra Bircken ha spogliato di retorica l'imponente monumento a re Alberto I che i veterani della Grande guerra vollero erigere nel 1938, con venti colonne di mattoni che reggono un grande cerchio, e con la statua del re al centro. In bilico a testa in giù sul bordo dell'anello sommitale la Bircken ha posto la statua di una giovane ginnasta, mentre da terra un'altra ragazza tende le braccia verso l'amica. Il titolo Top Down / Bottom Up e il colore verde acido delle due statue aprono a significati allegorici. Positivi o negativi? Allo spettatore l'ardua sentenza.

Westfront, Nieuwpoort - foto Roberto Copello
Westfront, Nieuwpoort - foto Roberto Copello
Selva Aparicio - at Rest ©annsophiedeldycke
Selva Aparicio - at Rest ©annsophiedeldycke

4. MIDDELKERKE-WESTENDE

Le attrattive. Nei primi decenni del XX secolo Middelkerke e Westende erano luoghi di villeggiatura con belle case art nouveau e art deco. Che però furono quasi tutte distrutte durante le due guerre mondiali. Dal 1965 le due cittadine sono unite in una grande città balneare, dominata dal Casino e dalla Warandetoren, la torre di 20 metri da cui si ammira una riserva di dune e la spiaggia. Si può partire per gite in bicicletta e passeggiate nella campagna dei polder. E ogni estate si arriva anche dall'estero per il raduno degli emblematici furgoni Volkswagen degli anni 60 e 70 e per il festival delle sculture di sabbia, davvero spettacolari.

L'arte. Si chiama Gazing Ball: Reflective Dialogues l'opera che la coppia Lucy + Jorge Orta, lei inglese e lui argentino, ha installato nel mezzo di un parco cittadino. Una grande sfera dalla superficie a specchio, in cui si vede riflessi sia se stessi sia il paesaggio e la comunità circostante (bambini che giocano, anziani che leggono il giornale, famigliole che passano in bici), nel mentre che si è anche invitati a "riflettere" sulle connessioni tra le persone. E' invece collocato sulle dune della spiaggia l'opera Senza Nome del belga Jef Meyer, artista cui piace esplorare le potenzialità creative del cemento. La sua ruvida opera ricorda i 60 bunker tedeschi dell'Atlantikwall Raversyde, sulle dune poco più a nord di Middelkerke, già in territorio di Ostenda (vedi oltre). 

Jef Meyer ©annsophiedeldycke
Jef Meyer ©annsophiedeldycke

5. OSTENDA (OOSTENDE)

Le attrattive. Tanta cultura e tanta arte nell'unica città vera e propria della costa. Da non perdere la James Ensorhuis, la casa-museo del visionario James Ensor, un incredibile contenitore di oggetti bizzarri, un po' folli, e delle sue opere colorate e spiazzanti: un'esperienza interattiva inaugurata nel 2020 con nuovi spazi. Fra l'altro nel 2024 le Fiandre commemorano i 75 anni dalla scomparsa di James Ensor, non solo nella sua città natale Ostenda, ma soprattutto ad Anversa, dove si trova la più ampia collezione dell’artista e dove, da settembre 2024, una serie di mostre consente di immergersi nelle opere visionarie del maestro ed esplorare la sua influenza sull’arte contemporanea. A Ostenda c'è anche il museo Mu.zee, che ospita i maggiori rappresentanti dell’arte belga dal 1830 ad oggi, con un’ala dedicata a Ensor e Spilliaert. Chi ama la storia può visitare il Fort Napoleon, voluto nel 1811 da Napoleone per prevenire un'invasione inglese. E a Raversyde può trovare il tratto meglio conservato del Vallo Atlantico (Atlantikwall), il sistema difensivo costruito dai tedeschi tra il 1942 e il 1944, con posti di osservazione e passaggi sotterranei. Vicino, sono state ricostruite quattro case medievali di pescatori del villaggio di Walraversijde.

L'arte. Si chiama Moeder ed è la statua in marmo di una donna nuda, incinta, distesa in una vasca d'acqua. L'olandese Femmy Otten ha lavorato per nove mesi, durante tutta la sua gravidanza, alla versione in legno di questa scultura, e altri nove per quella in marmo, ora collocata lungo l'asse del Kursaal. Assai più scabra At the Mercy of Nature (Sisyphus Part X) del rumeno Marius Ritiu, in mezzo a un prato davanti al bacino salmastro dello Spuikom: un grande macigno lungo 12 metri e alto 5, una specie di meteorite in rame sbalzato con migliaia di colpi di martello. Quasi un contraltare, insomma, delle non lontane Rock Strangers, le grandi sculture di metallo color arancio realizzate da Arne Quinze nel 2012, ormai entrate nel parco permanente di Beaufort.

James Ensorhuis, Ostenda - foto Visit Flanders
Femmy Otten - Moeder © annsophiedeldycke
Femmy Otten - Moeder © annsophiedeldycke

6. BREDENE

Le attrattive. Landmark cittadino è la torre dell'acqua eretta nel 1955, ma il punto di ritrovo preferito è il Twins Club, sulla spiaggia, dove si danno appuntamento surfisti, appassionati di kite, windsurf, stand-up paddle. Bredene fra l'altro dal 2001 ha l'unica spiaggia belga per naturisti, lunga 350 metri. La bella chiesa di Sint-Rikiers è del 1907 ma in realtà fu distrutta e ricostruita infinite volte: la prima cappella fu eretta nel 1087 da monaci benedettini.

L'arte. Nessuna nuova opera per Beaufort24, ma Bredene conserva due opere permanenti: Unstable Territories del peruviano Nicolás Lamas (la scultura di una mappa dell'Europa destrutturata, dove il pieno è il mare, e il vuoto la terra) e Albedo dell'olandese Niek Kemps, un labirinto d'acciaio in forma di gigantesca bobina per cavi stradali.

Bredene - foto Visit Flanders

7. DE HAAN-WENDUINE

Le attrattive. Una lunga spiaggia, molte case vacanze per famiglie, e il ricordo della Belle Epoque: evidente nell'area detta Concession, con tipiche ville in stile costruite a partire dal 1889, o nell'iconica stazione del tram, una struttura a graticcio inglese-normanna sottoposta a tutela. Una collinetta di dune e un quartiere si chiamano Manitoba, in onore della 12esima divisione dei Manitoba Dragons che liberò Wenduine il 9 settembre 1944. 

L'arte. Monobloc Moments della finnica Sara Bjarland, nel quartiere Manitoba, è una delle opere più controverse di Beaufort24, tanto che ha sollevato infinite discussioni fra gli abitanti di De Haan. Posta al centro di una rotatoria stradale, raffigura una pila di sedie verdi da giardino accatastate alla rinfusa. Sedie non di banale plastica, ma di nobile e durevole bronzo. Guardano invece il mare le due enigmatiche creature orientali dell'opera Al Met Der Tyd ("Un momento nel tempo", frase scritta sulla facciata di una villa del 1890): la taiwanese Pei-Hsuan Wang le ha poste ai lati di una panchina vista mare, come due guardiani incaricati di proteggere dai pericoli dell'oceano.

Pei-Hsuan Wang - Al Met Der Tyd ©annsophiedeldycke
Pei-Hsuan Wang - Al Met Der Tyd ©annsophiedeldycke
Sara Bjarland - Monobloc Moments ©annsophiedeldycke
Sara Bjarland - Monobloc Moments ©annsophiedeldycke

8. BLAKENBERGE

Le attrattive. Il casinò, le ville, gli hotel: anche a Blankenberge sono numerose le testimonianze della Belle Epoque. Fra cui un molo unico, lungo 350 metri, che porta a una costruzione circolare dove bere un caffé o visitare l'exhibition centre. E poi ci sono riserve naturali e acquari per le famiglie (il Sea Life Blankenberge).

L'arte. Proprio a metà del grande molo si erge una strana panchina circolare dove ci si siede fianco a fianco, divisi però da braccioli. Il francese Romain Weintzem l'ha voluta come omaggio alla Belle Epoque, con volute che ricordano le stazioni Art Nouveau del metrò parigino. Un luogo dove rilassarsi, ma con precauzione: il titolo dell'opera, Attentifs ensemble, è il monito che sui mezzi pubblici francesi invita i passeggeri a badare insieme ai borseggiatori. L'altra opera a Blankenberge è del kosovaro Driton Selmani: si chiama Lost For Words, che sono le tre parole da lui poste in cima a tre altissimi pali rotanti, sul sentiero verso la riserva naturale De Fonteintjes.

Romain Weintzem - Attentifs ensemble ©annsophiedeldycke
Romain Weintzem - Attentifs ensemble ©annsophiedeldycke

9. ZEEBRUGGE

Le attrattive. E' di fatto il porto di Bruges, cui è legata con il canale Baldovino. Scalo di traghetti e navi da crociera, il porto è anche il maggior terminale europeo per il gas liquefatto. Tour guidati portano a scoprire i luoghi del famoso raid di Zeebrugge, con cui il 23 aprile 1918 la Royal Navy britannica cercò di bloccare il canale portuale da cui uscivano i sommergibili tedeschi. Ma Zeebrugge è anche la capitale belga del pesce, sede di un grande mercato ittico. Inutile dire che qui pesci e frutti di mare sono freschissimi, da provare nei numerosi ristoranti. C'è anche un museo, Seafront, che racconta le storie della vita in mare. 

L'arte. Bunker o castello di sabbia? Una delle esperienze più coinvolgenti di Beaufort24 è l'opera site-specific Star of the Sea del britannico Ivan Morison: un voluminoso esagono di tubi in cemento, posto ben lontano dalla riva e accessibile a fasi alterne, a seconda delle maree che lo invadono di sabbia, essa stessa fattasi materia dell'opera. Raggiungere l'installazione attraversando un km di spiaggia è già un'esperienza. Infilarsi nei suoi grandi cilindri o arrampicarvisi sopra, poi, è un esercizio ludico. Il titolo dell'opera rimanda anche alla cappella Stella Maris (Onze Lieve Vrouw) che proteggeva i marinai ed è ora assegnata alla comunità ortodossa rumena. L'altra opera a Zeebrugge è Façade della polacca Monika Sosnowska, nel parco di Sint-Donaas: un intricato groviglio di acciaio dipinto.

Zeebrugge - foto Visit Flanders​

10. KNOKKE-HEIST

Le attrattive. Al confine con i Paesi Bassi, è una città famosa per lo shopping e le boutique di lusso (per esempio nella Lippenslaan e verso il resort Zoute), ma che attira anche i birdwatcher: si trova qui, infatti, il parco naturale Zwin, una delle più importanti aree umide di tutta la costa sul Mare del Nord, non solo nelle Fiandre. Migliaia di uccelli trovano nutrimento e rifugio nei banchi fangosi e nelle paludi formate dalle maree (non a caso, il parco è soprannominato "un aeroporto internazionale per gli uccelli"): per ammirarli, c'è un grande centro di osservazione con torrette e cannocchiali.

L'arte. Le forme arrotondate dell'opera del britannico Richard Deacon, in un nuovo parco urbano, ricordano una pianta, con quattro rami d'acciaio allineati come una bussola verso quattro direzioni: quelle cui rimanda il titolo dell'opera N/E/W/S, acronimo di North-East-West-South ma anche la parola "news", con un rimando alle notizie che ci raggiungono da ogni punto cardinale. L'altra opera a Knokke-Heist è Trouble Sea della franco-belga Lucie Lanzini: una finestra di vetro e acciaio che spunta in mezzo agli alberi, lasciando pendere a terra una gomena in bronzo, evidente rinvio al mare e ai pescatori della vicina spiaggia. Ancora l'idea delle connessioni, insomma, come in tutte le opere di Beaufort24.

Zwin  © Visit Flanders

INFORMAZIONI

In ogni ufficio turistico del litorale belga è disponibile a 2 euro una guida alle opere di Beaufort24 e del parco permanente delle sculture. Le informazioni si trovano anche sul sito www.triennalebeaufort.be (in olandese, inglese, francese o tedesco)

Ente del turismo delle Fiandre: www.visitflanders.com (in italiano)

Sito turistico della costa belga: www.dekust.be (in olandese, inglese, francese o tedesco)

IN BICICLETTA

Scopri come esplorare la costa fiamminga in bicicletta! A questo link e a questo link trovi due semplici itinerari di 31 e 58 km, completi di traccia gpx, che ti portano a scoprire il Mare del Nord e gli antichi porti scomparsi. I percorsi fanno parte dei “Flanders’ Finest”, itinerari ciclabili nelle Fiandre adatti a tutte le gambe e a tutte le età. Un modo ideale e sostenibile per visitare la regione tra arte, natura e cultura.