“Multiculturale per natura, creativo per indole, in evoluzione per scelta, l’Alto Adige è così, molto più di mele e mucche”. Anna Quinz a Bolzano ci vive e dell’Alto Adige è diventata testimonial attiva da quando cura la rivista Franz, magazine online che racconta e diffonde la cultura contemporanea della provincia ma anche del Trentino e del Tirolo. “Design, moda, arte contemporanea, ma anche cibo, musica, teatro, tutto quello che va oltre i luoghi comuni è al centro del nostro progetto. Il nostro è diventato un osservatorio privilegiato del territorio”, prosegue Anna. La incontriamo nel giardino del Parkhotel Modschein, hotel storico della città recentemente ristrutturato con un gusto retrò chic particolarmente riuscito. In giardino, a pochi passi dalla piscina, c’è anche un’edicola realizzata in collaborazione con la rivista Monocle, un certificato internazionale di qualità e coolness.
L'ANIMA CONTEMPORANEA DI BOLZANO
In pieno centro storico, il Modschein è un ottimo punto di partenza per esplorare Bolzano e la sua anima contemporanea a partire dal Museion, museo che dell’arte contemporanea ha fatto la sua ragion d’essere con mostre particolarmente originali e un’attenzione non scontata proprio alla creatività del territorio. Fino al 1° settembre la mostra Renaissance è proprio un’esplorazione dell’arte contemporanea di giovani artisti che vivono e lavorano in Alto Adige e a Milano.
Dal Museion una passeggiata di mezz’ora lungo il torrente Talvera porta in un altro luogo culturale di altissimo livello, la Fondazione Antonio Dalle Nogare, spazio per l’arte contemporanea fondato da Antonio Dalle Nogare. L’edificio, un’architettura moderna, mimetizzata nella natura, che ospita la Fondazione è in una posizione geografica con vista sulla città e le mostre sono di grande originalità e intelligenza. Da una parte valorizzano la collezione di Dalle Nogare (fino al 28 dicembre Under the Spell of Duchamp), dall’altra puntano a far conoscere artisti internazionali sorprendenti (fino al 22 febbraio 2025, “I just don’t like eggs!” personale di Andrea Fraser davvero interessante).
A LANA, TRA YOGA E DESIGN
L’intreccio tra valorizzazione del territorio, arte, architettura e design prosegue anche fuori dalla città, in particolare a Lana, caratteristico borgo di 12mila abitanti circondato dalle montagne. Punto di ritrovo per aperitivi e cene lo storico ristorante 1477 Reichhalter. Qui la tradizione gastronomica incontra la contemporaneità e le camere della Gasthaus ai piani superiori diventano spazio espositivo per fotografie e oggetti di design.
Cura minimale e raffinata che si incontra anche poco distante, all’Hotel Schwarzschmied, ideale per retreat all’insegna di yoga e meditazione o nella vicinissima Villa Arnica, gioiello del barocco altoatesino trasformato in luogo di ospitalità di charme con giardino, piscina e serra trasformata in spazio per lezioni di yoga.
TAPPA A BRESSANONE: CONTEMPORANEITà E COMICITà
Ultima tappa di questo tour nell’Alt(r)o Adige è Bressanone. Lungo la strada le mucche e le me, intervallate dalle vigne, riportano a quello che l’immaginario conosciuto della provincia. Accogliente, ordinato, quasi da cartolina. Eppure l’Alto Adige si propone da un po’ come una meta per viaggiatori curiosi di scoprire qualcosa di diverso.
“Abbiamo coinvolto sette artiste e artisti per la mostra ‘Abitarsi’ allestita nella sala Molino, sopra l’osteria, qui all’abbazia di Novacella. Per ognuno di loro è stata una sfida importante. La lunga tradizione di mecenatismo del monastero riprende così vita con gli occhi della contemporaneità”, racconta così Elisa Barison il percorso espositivo allestito fino al 26 ottobre. Elisa, dopo studi in Italia e all’estero, ha scelto l’Alto Adige per continuare a esprimere la sua creatività e le sue competenze in un contesto naturalisticamente accogliente come l’Alto Adige.
Ed è nativo di Bressanone Gianluca Iocolano, attore e comico che racconta la sua città nei pezzi di stand up comedy che propone, per esempio, il prossimo 26 luglio in piazza del Duomo (www.tschumpus.com). “Ci sono gli italiani e ci sono i tedeschi. Io cerco di parlare un po’ a tutti. La vita a Bressanone è particolare e a suo modo divertente anche per questo”, conferma mentre inanella aneddoti perfetti per il suo show.
SOSTENIBILITà IN CUCINA
Per concludere la serata la proposta gastronomica più originale della città è quella del Fink. La data di fondazione è il 1896 ma la sala è frutto di una ristrutturazione all’insegna del design moderno. Le pareti a volta secolari dell’edificio risalente al 1450, avvolgono gli ospiti in un’atmosfera calda e il contrasto del design contemporaneo non stride, anzi fa viaggiare avanti e indietro nel tempo. Il menu segue la stessa linea: enorme attenzione per i prodotti utilizzati, grande intelligenza nella loro trasformazione e una cura del dettaglio molto altoatesina. Petra e Florian Fink hanno chiaramente una visione improntata all’eleganza ma coniugata alla sostenibilità, vogliono coccolare i loro ospiti (anche grazie a nove suite e una spa che si trovano sopra il ristorante), ma anche farli sentire bene proprio grazie al cibo. “Tutto inizia sempre con una tazzina di brodo di verdure. Per preparare lo stomaco e pulirlo”, spiega Florian. La bontà della semplicità. L’Alt(r)o Adige che stupisce, attento al suo passato ma orientato decisamente al futuro.