Le Fiandre in fiore, da Bruxelles a Gent: una piccola, grande fuga primaverile che ritempra con l’energia del colore e con il potere della natura. Abbiamo sperimentato per voi un weekend lungo che combina l’amore per il bello con il desiderio di verde di cui tutti abbiamo gran voglia dopo i due anni di pandemia. Parliamo di "garden tourism", l’andar per giardini e mostre di fiori: una tendenza in crescita perché ci fa stare bene, appagando la biofilia insita nel nostro essere e stimolando la curiosità. In questi giorni, infatti, la regione fiamminga che nel Rinascimento ha dato i natali all’omonimo movimento pittorico si tinge di vivaci corolle, per la gioia di adulti e bambini.

BRUXELLES IN ROSA E IN BLU​: LA FESTA DELL'IRIS E LE SERRE DI LAEKEN

A Bruxelles - la capitale più verde d’Europa, dove ogni residente ha a disposizione ben 27 mq di verde - è ora protagonista il rosa. I primi a sbocciare sono i ciliegi giapponesi ‘Kanzan’. Come nuvole vaporose, questi alberi punteggiano i parchi e circondano le casette unifamiliari delle città giardino di Logis-Floréal; il 7 e l’8 maggio, questo quartiere operaio in stile neorurale, progettato per lo Stato dall’architetto Jean-Jules Eggericx, celebrerà il suo centenario con la Festa dell’iris e con alcuni eventi musicali.

Più altisonante, l’impronta reale delle serre di Laeken, intorno all’omonimo castello a Nord della capitale. Qui come da tradizione, una volta l’anno Filippo Re dei Belgi e la regina Mathilde aprono al pubblico il loro giardino privato per mostrare agli ospiti (cittadini, ma anche ambasciatori e capi di stato) le fioriture più belle (fino al 8/05/2022). Dal 2022, però, oltre al complesso di serre monumentali, è possibile visitare anche il parco in stile inglese - di 2,5 ettari - con una passeggiata di due ore e mezza che riserva i migliori scorci panoramici sulla città di Bruxelles. In queste settimane sono protagoniste le bulbose, i lillà, i glicini e le peonie, ma anche i ciliegi del giardino orientaleggiante con tanto di torre giapponese. Nelle fioriere davanti all’orangerie, invece, sboccia una collezione di 305 camelie, insieme a molti agrumi della raccolta originale di Leopoldo II; questi ultimi - che sono un vero vanto del giardino e in questi giorni riempiono l’aria di profumo - crescono in grandi vasi cubici come fossero enormi bonsai ed alcuni di loro superano i 150 anni di età.


Serre Reali di Laeken - foto Gaetano Zoccali

Il complesso di serre monumentali in stile Art Nouveau, con cupole e gallerie in vetro e ferro, fu fatto costruire dal re Leopoldo II a partire dal 1874 per ospitare le piante che riportava in patria dai suoi viaggi esotici, soprattutto dal Congo. Per soddisfare l’irrefrenabile passione botanica del suo committente, nell’arco di trent’anni l’architetto Alphonse Balat concepì una “città di vetro” di ben 2,5 ettari, con aree tropicali, subtropicali e fredde (cioè non riscaldate). Al loro interno, insieme con palme, felci arboree, ficus e altre specie lussureggianti, sono protagoniste le azalee in vaso in tutte le sfumature pastello. Impressionanti anche le gallerie dei gerani: qui pelargoni alti fino a due metri in innumerevoli varietà avvolgono interamente il passaggio, mentre dal soffitto ricadono grappoli di fucsie rampicanti. Il cuore della “glass city” è il Winter Garden, la prima serra circolare del complesso, di 57 metri di diametro e 25 di altezza, con cerchi concentrici di acciaio e vetro supportati da un colonnato dorico, in pendant con i tronchi delle palme più alte... 

Serre Reali di Laeken © Olivier Polet


Serre Reali di Laeken © JP Remy/Visit Brussels

Dopo questo trionfo di esotismo, non bisogna perdersi lo spettacolo rasserenante di una passeggiata nella foresta incantata di Hallerbos (fino a metà maggio), a Sud della città, con distese blu di giacinti selvatici (Hyacinthoides non-scripta) a perdita d’occhio (a questo link il nostro articolo dedicato).

UNA GIORNATA NEL GIARDINO BOTANICO​ DI MEISE

Chi ha diversi giorni di vacanza può chiedere all’ufficio turistico di Bruxelles la mappa dell’itinerario “Be Green”, che suggerisce una ventina di grandi e piccole oasi urbane tra le più suggestive. Se il tempo a disposizione è poco, però, andate dritti alla meta e considerate come tappa obbligata del vostro green tour il Giardino Botanico di Meise, non lontano dall’Atomium, la struttura espositiva in acciaio a forma di molecola che, dall’alto dei suoi 165 metri, è il simbolo della Bruxelles moderna.

L’Orto è uno tra i più grandi centri scientifici del mondo deputati a diffondere la conoscenza delle piante e la conservazione della biodiversità. Con i suoi 92 ettari di estensione e le quasi ventimila specie ospitate - alcune in via di estinzione in natura - è secondo solo ai Kew Gardens di Londra (di 104 ettari). Come un’enorme Arca di Noé della botanica, custodisce anche una banca dei semi unica al mondo e un erbario di quattro milioni di pezzi.

Lungo le sue passeggiate tematiche (ritirate la mappa gratuita all’ingresso, oppure prenotate una visita guidata in italiano), la scienza diventa spettacolo. L’itinerario che riunisce le più belle fioriture in questo momento è la Spring Walk; quello a più alta densità di curiosità è intitolato People and Plants; per chi ha bambini, c’è l’Adventure Walk. Il grande parco, all’inglese, racchiude tra gli altri un giardino medievale, il castello che ospitò Charlotte, sorella di Leopoldo II - costruito nell’Ottocento sul nucleo di una torre del XI secolo - una collezione di tremila conifere e ben 350 diversi rododendri che fioriscono sotto alberi maestosi. Da non perdere, anche il nuovo roseto dal design a forma di doppia spirale, che racconta l’evoluzione delle rose dalle specie selvatiche alle cultivar moderne, di cui l’Orto ospita una collezione di 450 varietà, in maggioranza belghe.


Giardino Botanico di Meise​, rododendri - foto Gaetano Zoccali​

Anche in questo caso, le serre sono una delle principali attrazioni. Quella più antica del giardino botanico - nonché la prima del Paese - e la Balat Greenhouse, con tanto di corona reale in cima alla cupola. Primo esempio di Art Nouveau in Belgio, fu progettata da Alphonse Balat nel 1858 per ospitare la Victoria regia e la sua architettura è stata ispirata proprio da questo fiore (le foglie di questa ninfea gigante sono in grado di galleggiare reggendo pesi notevoli, fino a 48 kg). Il complesso moderno, costruito per l’esposizione universale del 1958, e tra i più grandi fabbricati di cristallo visitabili in Europa. Noto come Plant Palace, ospita tredici ambienti con climi diversi, con un totale di diecimila piante esotiche. La specie più rara, nella serra tropicale, è Clavija cauliflora, un albero considerato estinto in natura, di cui sopravvive soltanto un’altra pianta all’Orto botanico di Bogotà. Nella serra della savana, sorprende la ricca collezione di sansevierie, tra le quali c’è la prima Sansevieria trifasciata giunta in Europa, progenitrice di tutte le “lingue di suocera” oggi nei nostri appartamenti. E tra le piante utili ma rare alle nostre latitudini, si scopre il cacao, specie sudamericana la cui lavorazione è stata trasformata in orgoglio nazionale dai maestri cioccolatieri belgi.


Giardino Botanico di Meise​, Balat Greenhouse


Giardino Botanico di Meise​, Balat Greenhouse

Spuntino vista lago al ristorante dell’antica Oranjerie, per ordinare ricette a base di indivia, cavolini di Bruxelles e patate belghe con l’ottima senape di Gand… La passeggiata può proseguire verso l’arboreto tra imponenti presenze: dalle slanciate metasequoie ai due castagni di 450 anni, all’acero da zucchero noto per essere il primo albero al mondo ad aver viaggiato in aereo, dal Canada al Belgio, nel 1958. Il tardo pomeriggio concede momenti romantici nell’area del Wild Meise, dove le chiome protese verso il cielo del tramonto rievocano la connotazione onirica degli alberi-foglia di René Magritte (in città, non perdete il Magritte Museum, dedicato al maestro surrealista).

Imperdibile per un green-tour della capitale è anche la mostra Floralia Brussels, esposizione universale dei bulbi con un milione di esemplari nel parco del castello di Groot-Bijgaarden (fino al 3/05/22). È lo spot fotografico più gettonato, perché grandi numeri e colori esorbitanti creano palette arcobaleno. I protagonisti principali sono i tulipani, in oltre 400 varietà: tra le più in voga, quelle a fiore di peonia, ricchissime di petali. 


Floralia Brussels - foto Gaetano Zoccali​


Tulipani a fiore di peonia, Floralia Brussels - foto Gaetano Zoccali

FLORALIEN, ALLA SCOPERTA DELLE AZALEE TIPICHE DI GENT​

Per continuare sul filo dei colori sgargianti, ci si sposta a Gent, Gand in francese, 65 chilometri a nordovest di Bruxelles, alla convergenza dei due fiumi Lys e Schelda. Della capitale delle Fiandre sono ben noti gli scorci da cartolina del centro medievale, i battelli che percorrono i canali navigabili, il festival delle luci e le tre torri che dominano la città (la più alta, la torre civica di Beffroi, costruita nell’arco di 70 anni a partire dal 1313, svetta per ben 91 metri). In pochi, però, sanno che Gent è anche la patria delle azalee più ricercate, vero orgoglio nazionale, tanto che parliamo di piante con il marchio d’Indicazione Geografica Protetta (Gentse Azalea IGP). Il 90 per cento dei vasi di azalee venduti in Europa sono prodotti qui (25 milioni di pezzi l’anno) grazie ai terreni naturalmente acidi.


Floralien, Gent - foto Gaetano Zoccali

Queste e altre specie della lunga tradizione vivaistica nazionale sono ora in mostra alla trentacinquesima edizione di Floralien, esibizione quadriennale che riunisce fioristi, orticoltori e architetti per fare il punto sui progressi dell’innovazione in materia, fino al 8/05/2022 presso il Citadel Park del capoluogo. Le origini di questa festa, sopravvissuta fino a oggi tra alterne vicende, risalgono addirittura a metà Seicento. A causa della pandemia, però, l’ultima edizione si era tenuta nel 2016, così quest’anno c’è particolare fermento. Lo show è intitolato My Paradise, My Wordly Garden! e racconta come tra le piante ogni persona possa ritrovare un suo personale paradiso o una via per stare bene. Parliamo di un ettaro e mezzo di giardini espositivi interni con un display di cinquecentomila piante che abbiamo visitato il giorno prima dell’inaugurazione, nella frenesia delle ultime finiture, in vista della visita del re e della regina. 


Azalee a fiore di camelia rosa, Floralien, Gent - foto Gaetano Zoccali​


I reali in visita a Floralien, Gent  

Il tema ispiratore delle installazioni dei fioristi internazionali in gara per il 2022 è il celeberrimo Polittico dell’Agnello Mistico, custodito nell’abbazia di San Bavone, composto da 12 pannelli di quercia dipinti a olio (da prenotare la visita a questo capolavoro con l’esperienza tridimensionale guidata con ologramma, anche in italiano: si veda il nostro articolo dedicato). Il motivo dell’abbinata fiori-dipinto è presto spiegato: il pannello centrale dell’opera contrappone alla sobrietà della vita terrena la visione di un giardino paradisiaco con dettagli di una precisione da togliere il fiato. In questa raffigurazione - dipinta tra il 1426 e il 1432 dai due fratelli Hubertus e poi Jan van Eyck - i botanici hanno riconosciuto 75 specie di fiori, tra cui rose, lilium, aquilegie e mughetti (simboli mariani), ma anche il “pomo di Adamo” che Eva tiene in mano, che non è una mela come si crede, ma un antico agrume, ibrido tra arancio e limone, la cui asprezza simboleggia la cacciata dal Paradiso, e c’è persino una esotica palma da dattero che Van Eyck aveva visto in Portogallo. Colori e profumi di questo giardino (e molti di più) si ritrovano dal “vivo” negli allestimenti della Floralies Hall. 


Particolari del polittico dell'Agnello Mistico, Cattedrale di San Bavone​, Gent - foto Gaetano Zoccali​

IL “FUORISALONE” FLOREALE CHE COINVOLGE GENT​
Il prospiciente Ghent University Museum (GUM) - concepito in maniera inedita per attivare i meccanismi mentali che illustrano al pubblico il processo della ricerca scientifica - sarà insignito proprio questa settimana del titolo di European Museum of The Year 2022. La galleria ospita interessanti collezioni di reperti botanici, naturalistici e antropologici e la mostra temporanea Phallus (fino al 8/01/2023), ma è anche sede del Giardino botanico universitario (ingresso gratuito) dove spaziare dalle azalee multicolori ai glicini del parco, fino a gigantismi e rarità delle tre serre, come Victoria amazonica, Amorphophallus titanum e Wollemia nobilis.


Giardino botanico universitario, GUM, Gent - foto Gaetano Zoccali​

In occasione di Floralien, inoltre, sono esposte anche qui alcune novità prodotte dai vivaisti di Gent, tra cui i rododendri di colore verde acido e quelli compatti, le azalee con fiori a forma di camelia e quelle “spider”, con i petali appuntiti. Il grande evento, infatti, coinvolge l’intera città con svariate iniziative. Gli amanti delle dimore storiche possono visitare eccezionalmente la casa Stadspaleis d’Hane Steenhuyse, con composizioni florali allestite tra le tappezzerie ottocentesche. Per gli amanti dell’illustrazione botanica c’è la mostra Paradise Orchids presso Liberas Kramersplein. I palati gourmand si possono deliziare tra i menu botanici degli undici ristoranti aderenti (e vale la pena di ricordare che la città di Gent, tra le più impegnate nella lotta al cambiamento climatico, è anche stata la prima a istituire già dal 2007 il Veggie Day settimanale, di giovedì). L’esperienza può continuare tra le creazioni dei maestri cioccolatai: uno per tutti, il ventunenne Stijn Vandenbouhede della cioccolateria Vandenbouhede, autore di ricercate praline ai gusti di rosa, lavanda e altri fiori. Sentori interpretati in maniera custom-made anche dai maestri profumieri di Miglot Fragrance Lab...


Alllestimento casa storica Stadspalais d'Hane Steenhuyse, Gent - foto Gaetano Zoccali​


Spiedino di fragole e fiori e gelato di cetriolo, ristorante Boon, Gent - foto Gaetano Zoccali​

Cioccolati floreali Vandenbouhede, Gent - foto Gaetano Zoccali

L’ultimo suggerimento è per gli amanti della vacanza attiva: saltate in sella imboccando uno dei cinque percorsi ciclabili che esplorano i paesaggi agricoli delle Fiandre (dalla ciclabile delle azalee - 40 km - a quella delle begonie, 32 km) per scoprire i loro orizzonti più colorati.

INFORMAZIONI
- VisitFlanders - Ente del turismo delle Fiandre (in italiano): www.visitflanders.com. Itinerari tematici e accoglienza.

- Royal Greenhouses of Laekenwww.koninklijke-serres-royales.be (in francese, olandese e tedesco). Il sito contiene molte informazioni sulle Serre e le date d’apertura, che variano a seconda delle fioriture; si può di prenotare la visita. Il biglietto costa 4,50 euro.

- Meise Botanic Gardenwww.plantentuinmeise.be (in inglese, francese, tedesco e olandese). Il sito riporta il programma aggiornato degli appuntamenti e permette di acquistare in anticipo i biglietti. Ingresso intero, 10 euro.

- Floralia Brusselswww.floralia-brussels.be (in parte anche in italiano). Il sito permette di scaricare il programma aggiornato della mostra, al Castello Van Groot-Bugaarden fino al 3/05/2022. Biglietto intero, 15 euro.

- Floralienfloralien.be (in inglese, francese e olandese). Il sito riporta il programma aggiornato della mostra e degli eventi collaterali, fino al 8 maggio presso il Citadelpark di Gent. Il biglietto intero, acquistabile anche online, costa 27 euro.

- Guide Italiane in Belgio. Il sito guideitalianeinbelgio.com racconta con video e articoli le molte esperienze che si possono vivere nelle città segnalate e permette di prenotare visite in italiano.

IL NOSTRO SUGGERIMENTO. Un weekend botanico altrettanto imperdibile si può ripetere in agosto, quando dal 11 al 15 del mese nella Grand Place di Bruxelles (tra le più belle del mondo) tornerà a sbocciare il biennale Flower Carpet realizzato con oltre cinquecentomila corolle – in maggioranza begonie e dalie -  degli orticoltori di Gent. Un arazzo botanico di 1.700 metri quadrati. Info: www.flowercarpet.brussels.