Tremlett realizza la sua prima opera nelle Langhe nel 1999. Siamo nel territorio di La Morra, un piccolo borgo del Cuneese certificato dal Touring con la Bandiera arancione. La Cappella della SS. Madonna delle Grazie, meglio conosciuta oggi come Cappella del Barolo, era stata costruita nel 1914 come riparo per i lavoratori dei vigneti in caso di temporali o grandinate, ma nel corso degli anni era diventata diroccata e ridotta a rudere. Alla fine degli anni ’90 la decisione di ristrutturarla: e per l’occasione Bruno Ceretto, patriarca della famiglia che produce barolo tra i più rinomati, chiama due artisti di fama internazionale, David Tremlett e l’amico Sol LeWitt. "In cambio dell’allestimento della vecchia casa a forma di cappella, mai consacrata, avrebbero ricevuto vita natural durante una bottiglia del prezioso vino a testa, ogni settimana" racconta Ceretto a Touring Magazine (vedi link all'articolo in fondo alla pagina).
I due maestri si dividono i compiti: Sol LeWitt si occupa di restaurare l’esterno, scegliendo un gioco di colori giocoso e vivace, mentre David Tremlett si dedica delle decorazioni interne utilizzando una tavolozza di colori calde e serene. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un piccolo capolavoro di arte contemporanea, inserito nello splendido paesaggio delle Langhe.
LA CHIESA DI COAZZOLO (AT)
Soltanto due anni dopo, Tremlett ritorna ancora nelle Langhe. Viene infatti chiamato da Relais San Maurizio, una raffinata dimora di lusso situata a Santo Stefano Belbo (Cn), aperta nel 2002. Il Relais à nato grazie alla ristrutturazione di un antico monastero, fondato nel 1619 da un gruppo di monaci cistercensi: un luogo sospeso nel tempo, dove si respira ancora la storia del passato e si vive un'esperienza di profondo benessere. Il monastero comprende anche, all'interno del parco del Relais, una cappella utilizzata oggi per eventi, il cui restauro ha mantenuto le vecchie volte e gli antichi pavimenti in pietra dove sono incise le date della fondazione. Ed è qui che nel giugno 2019, in occasione dei 400 anni dalla fondazione del monastero, Tremlett è tornato a lavorare.
L'artista ha dipinto le pareti interne con sfumature di colore e forme geometriche che si fondono con quelle della Cappella e che esprimono la relazione tra segno e architettura tipiche della sua opera. Lo stesso Tremlett ha dichiarato che l’evoluzione del colore utilizzato nell’opera per Relais San Maurizio deriva dall’amore che ha per l’Italia e per il territorio della Langhe: “In Italia, sono stato circondato dagli affreschi di Giotto, Piero della Francesca, Mantegna […]. Ero immerso nel colore e sentivo di dover cambiare il mio modo di disegnare". E ha spiegato: "La prima volta che ho visitato la Cappella di Relais San Maurizio, ho riscontrato che la volta del WHITE SPACE (nome originario dello spazio espositivo) non aveva alcun collegamento con le sue pareti. Qualcosa non aveva senso. Ora, invece, la parte superiore dell’opera ha una connessione con la struttura della volta, il colore e la forma. La parte inferiore dell’opera costituisce ora la base, la fondazione o il luogo su cui tutto si sostiene ed è circondata tutt’attorno dal colore, dalla luce e dall'aria. In mezzo c'è il nostro orizzonte, questo è il nostro OPEN SPACE".
- La Morra: scheda del borgo sul sito Bandiere arancioni; articolo pubblicato su Touring di febbraio 2020.
- Santo Stefano Belbo, Relais San Maurizio: www.relaissanmaurizio.it.
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