Colline come onde del mare, il Tanaro che scorre placido e le Alpi che abbracciano l’orizzonte a ovest a temperare il clima. Siamo tra Langhe e Roero, terre di vini, nocciole e tartufi e soprattutto siamo nel momento migliore per visitarle, quando si apre la vendemmia e si chiude un anno di lavoro sulla terra, celebrandolo con una miriade di feste e sagre.

Guidare in camper su queste colline (come anche pedalare o passeggiare) regala una sensazione di tranquillità mista a bellezza: perché il territorio compreso tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo è davvero un microcosmo di ambienti diversi dove uomo e natura da secoli vanno a braccetto. Un po’ di geografia minima ci spiegherebbe come il territorio sia storicamente diviso tra Bassa e Alta Langa. La prima è quella dei grandi vini, del Barolo e del Barbaresco, ma anche del Moscato e del Dogliani. Qui i vigneti disegnano geometrie davvero suggestive. L’Alta Langa si mostra invece con colline più alte rispetto alla Bassa e ha tra le sue produzioni principali i formaggi e la nocciola Piemonte Igp.

Ma è il paesaggio nella sua interezza a offrire panorami vasti e memorabili, punteggiati qua e là da castelli che ereditano la belligeranza delle famiglie medievali che si contendevano le terre piemontesi. Quanta fortuna allora per chi può perdersi in queste atmosfere tanto amate da Pavese e Fenoglio, fermandosi a piacere di borgo in borgo, di cantina in cantina.

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ALBA E GRINZANE CAVOUR

Il punto di partenza per conoscere una terra da vino unica al mondo non può che essere Alba. Alba è una città piccola, dinamica quanto accogliente in ogni stagione, anche se il momento migliore per visitarla è ovviamente l’autunno. Il centro storico di Alba, nelle Langhe, è di impianto medievale e di forma circolare: è bello passeggiare tra le pittoresche torri e case-forti e poi imbattersi nelle grandi chiese, il Duomo e soprattutto San Domenico, uno dei più bei monumenti romanico-gotici del Nord Italia. Dopo di che non si può non provare il tartufo bianco, per cui Alba è celebre. Le occasioni sono molte, dal colorato mercato del sabato fino alla Fiera internazionale del Tartufo bianco d’Alba, che si tiene tradizionalmente da ottobre a novembre (da non perdere il Palio degli Asini il primo weekend di ottobre).

Da Alba si guida per circa un quarto d’ora sulla Provinciale 3Bis per raggiungere Grinzane Cavour. Ad annunciare il borgo - Bandiera arancione del Touring Club Italiano - è la mole imponente del castello di Grinzane, occasione di una sosta tra storia e cultura del cibo. Il castello, che risale al XIII secolo, non solo era una delle residenze predilette da Camillo Benso, ma è anche sede dell’Enoteca regionale nonché del Museo Etnografico delle Langhe.

Alba, piazza Risorgimento / Getty Images
Alba, piazza Risorgimento / Getty Images

MONFORTE D’ALBA E BOSSOLASCO

Si imbocca ora la Provinciale 9 e dopo Borgogno si arriva in venti minuti di guida a Monforte d’Alba, dove il consiglio è di iniziare a prendere confidenza con il Barolo, e degustarlo magari sul punto più alto del paese, una suggestiva piazza ad anfiteatro su cui si affaccia Palazzo Scarampi, e dove spesso si ha l’occasione di assistere ad eventi culturali e musicali.

Monforte - un altro borgo certificato dal touring con la Bandiera arancione - è una delle mete preferite del turismo internazionale: locande, osterie, enoteche, cantine dai nomi importanti rendono le strade del paese tra le più animate e vivaci delle Langhe. In via Marconi 16, la Fondazione Bottari-Lattes organizza un calendario di prestigiosi concerti da camera nel suo auditorium e ospita negli spazi espositivi convegni, mostre e incontri culturali.

Da Monforte si risale verso nord, percorrendo la provinciale 57. Ecco delinearsi il profilo di un crinale stretto, coperto da un tappeto di vigneti che si susseguono con ordine quasi armonico su cui spicca la forma slanciata del castello di Serralunga, con la sua snella torre cilindrica, un mastio e una torretta, che i locali chiamano affettuosamente “i tre cioche” e che accoglie il Centro studi Beppe Fenoglio.

Si sicuro merita una visita Bossolasco, uno tra i più panoramici paesi delle Langhe. L’arrivo non è difficoltoso, basta seguire la provinciale 32 per 22 chilometri. Davvero emozionante passeggiare sul corso Umberto I, dove quasi ogni portone ospita piante di rosa che affondano le radici nelle pietre del selciato. Mentre proprio in cima alla via si incontra palazzo Balestrino. Ma Bossolasco non è solo pittoresca e panoramica, eredita anche un passato in cui era il luogo prediletto di un gruppo di artisti torinesi usciti dalla scuola pittorica di Felice Casorati. Nel 1960 alcuni di questi artisti realizzarono 28 insegne dipinte per botteghe, artigiani e uffici pubblici del paese. Oggi le copie delle insegne sono affisse a un muro nella piazza della chiesa, mentre gli originali sono in un piccolo spazio espositivo nei pressi del comune, che lo apre su richiesta.

Monforte d'Alba e sullo sfondo il Monviso / foto Getty Images
Monforte d'Alba e sullo sfondo il Monviso / foto Getty Images

MURAZZANO E DOGLIANI

Poco più a sud (10 chilometri sulla Sp 32) c’è Murazzano. Anche in questo caso si arriva in paese godendosi il panorama. Ma non è solo questo a spingerci qui, ma anche l’occasione di un assaggio della toma di casa, il Murazzano Dop, a base di latte ovino. Alla degustazione può seguire una bella passeggiata che vi porta dal santuario della Beata Vergine di Hall, fino alla porta di Buzignano e uscendo dal borgo fino a un mulino a vento in posizione panoramica.

Seguendo la voglia di conoscere il territorio attraverso i suoi prodotti risaliamo sulla Sp 661 per una decina di chilometri per ritrovarci a Dogliani, borgo noto proprio per la produzione autoctona del Dogliani Doc, vino ottenuto da uve del vitigno dolcetto. Ecco che addirittura negli scantinati cinquecenteschi del palazzo comunale, ha sede la Bottega del Vino di Dogliani, che raggruppa una trentina di produttori attivi nel territorio della Docg.

Da qui si può salire al castello, il ricetto medievale che occupa interamente l’altura, un balcone panoramico dove immortalare la vistasulla conca di Dogliani e sul paese. Nella parte moderna del paese si trova invece la biblioteca civica Luigi Einaudi, donata alla città da Giulio Einaudi per omaggiare il padre e realizzata da Bruno Zevi nel 1963. Prima di ripartire non mancate un assaggio di Ciarà, minestra di trippe e ceci realizzata secondo un’antica ricetta. La celebra ogni autunno la ricorrenza della Ciarà e la Fiera dei Santi. Mancano due tappe alla conclusione della scorribanda nelle Langhe, luoghi assolutamente da non perdere.

Vendemmia in Langa - Getty Images
Vendemmia in Langa - Getty Images

LA MORRA E BAROLO

Il primo è la Morra, cui si arriva guidando verso nord per una ventina di minuti sulle provinciali 661 e 3. L’abitato, borgo Bandiera arancione in bella posizione panoramica, con vista sulle Langhe e sulle Alpi, ha un impianto medievale che ricorda un ventaglio. Dopo aver ammirato la tela dell’Aliberti dedicata a San Martino ci si può rilassare sulla piazzetta del Municipio dove si trova l’Enoteca comunale dove poter degustare possibile degustare ed acquistare barolo, nebbiolo, dolcetto e barbera di oltre 70 soci produttori del Comune di La Morra.

Dal paese si può concludere l’esperienza della degustazione con una suggestiva passeggiata tra le vigne fino alla cappella della Madonna delle Grazie. La camminata è lunga circa un chilometro e scende verso Norzole. Poco oltre l’abitato si devia a sinistra in direzione di Fontanazza e sulla sinistra ecco come una folgorazione a colori. Nel 1999 infatti Sol LeWitt e David Tremlett, artisti di fama internazionale, la restaurarono rendendola una meta iconica del territorio.

La cappella della Madonna delle Grazie, a La Morra / Getty Images
La cappella della Madonna delle Grazie, a La Morra / Getty Images

Qualche minuto per vivere il gran finale a Barolo, il paese che ha dato il nome a uno dei più nobili vini italiani, prodotto dal vitigno autoctono nebbiolo, e compreso nel territorio individuato come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, che ha come vertici i paesi di Grinzane Cavour, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Novello e la Morra. Un paesaggio dove il vigneto occupa tutti i versanti ben esposti di queste colline dal profilo dolce. Fu nei possedimenti della famiglia dei Falletti, in paese dal 1250, che venne prodotto il primo vino barolo. 

Il borgo - anche in questo caso certificato con la Bandiera arancione per le sue qualità turistiche e ambientali - sorge intorno al Castello Falletti (o Castello Comunale) posto su uno sperone collinare a quota inferiore rispetto alle alture circostanti. Il castello è sede dell’Enoteca Regionale del Barolo e del WiMu – Museo del Vino. Vale la pena visitarlo per farsi coinvolgere da un allestimento multimediale (firmato dall’autore del museo del Cinema di Torino) in un viaggio nella storia della vite e del vino. Più eccentrico ma altrettanto interessante il Museo del Cavatappi che ha sede in piazza Castello. Due visite imprescindibili per entrare ancora più a fondo nella cultura della regione e delle sue produzioni conosciute in tutto il mondo. 

Il centro di Barolo con il Castello Falletti - foto Getty Images
Il centro di Barolo con il Castello Falletti - foto Getty Images

LE CANTINE DA NON PERDERE

Lasciandovi il piacere della scoperta secondo i vostri gusti, ecco cinque cantine dove degustazione e acquisto sono una vera esperienza. Ad Alba si va dai fratelli Adriano per la loro produzione di Barbaresco (www.adrianovini.it). Per degustare dell’ottimo Dogliani andate da Anna Maria Abbona, a Farigliano (www.annamariabbona.it). Dai Ceretto di Alba si va ovviamente per degustare grandi vini, ma anche per farlo nello spazio d’artista dell’Acino e per approfittare del meraviglioso punto panoramico (www.ceretto.it). Infine, a Barolo si va dai Mascarello, nelle cui cantine sono state scritte pagine di storia del Barolo (www.mascarello.com)

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SERVIZI PER I CAMPER

  • Ad Alba, in via Giovanni Ferrero, si trova il parcheggio della Ferrera, gratuito. Dista 10 minuti a piedi dal centro.
  • Ad Alba, camping Alba Village, www.albavillagehotel.it/camping.
  • A Barolo, in via Lomondo, c’è un parcheggio sterrato riservato ai camper, appena sotto al paese. Sempre aperto, gratuito, privo di servizi.
  • A Monforte d'Alba, parcheggio in piazza Mons. Dall'Orto o piazza Fratelli Viola; o in località S. Eligio.
  • A La Morra, agricampeggio Cascina Ballarin, www.cascinaballarin.com.

MONDO TOURING

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