
"Cosa indosso a letto? Solo due gocce di Chanel N°5 e nient'altro"
Ciminiere come pinnacoli spuntano dai corpi di fabbrica. Su e già tra i viottoli si seguono pareti di mattoni al vivo. Se non ci fosse qualcuno a dare rassicurazioni sulle coordinate geografiche, sarebbe facile pensarsi in un sobborgo industriale inglese. Invece si passeggia in una cittadina dell’entroterra della Costa Azzurra, a una manciata di chilometri da Cannes, quella del festival del Cinema, dei bagni di sole e delle vetrine del lusso.

Adagiata a 350 metri tra le colline dell'arrière pays, Grasse - come la terra fertile da cui generano i fiori – ha lasciato il glamour alla Croisette e ha pensato al sodo, affermandosi come capitale internazionale dell’industria della profumeria. Nel diciassettesimo secolo già Grasse era conosciuta per le fragranze floreali, un bouquet di lavanda e rosa centifolia, melissa, verbena, gelsomino, tuberosa e rosmarino.

Non sempre le strade di grasse profumavano però. Anzi. Qui ci si dedicava da sempre alla conciatura del pellame. Ma la lavorazione del cuoio era così maleodorante che durante la produzione si iniziarono a utilizzare guanti impregnati di estratti floreali.Negli stabilimenti venne poi inventata l'estrazione a freddo, poi la distillazione, fino ad arrivare al secolo delle industrie e al momento di gloria datato 1930, quando Coco Chanel decide di inventare un profumo in omaggio al suo amore perduto, Chanel N.5.

Nella storia della profumeria la chimica si intreccia alla biologia, la scienza alla cultura, le intuizioni dei sensi alla storia del costume e della società. I profumi raccontano, evocano, identificano persino. Ma per quanto affascini leggerne, per capirne di profumo bisogna metterci il naso. A Grasse ci si può approcciare alla produzione di essenze visitando i musei-show room dei produttori Galimard, Fragonard o Molinard, vederne i laboratori, capire cosa fa un “naso” - alchimisti sempre più ricercati - mentre come un organista seleziona gli accordi per la nuova essenza di stagione.

Fuori dagli show room, si curiosa tra i giardini privati, sperando in una apertura straordinaria o informandosi per una visita guidata. La più nota è forse Villa Fort France, costruita negli anni '30 per Lady Winifred Fortescue, inglese innamorata di Grasse e autrice di Perfume from Provence. Nel suo giardino vivono un migliaio di specie diverse di fiori, cresciuti accanto a meli, pruni e alberi di agrumi.

Rinunciando alle oasi fiorite, ci si può accontentare di una passeggiata nella città vecchia, tra botteghe infarcite di saponi, ninnoli odorosi, spugne, confezioni più o meno kitsch, magari mordicchiando una tipica fougassette, la brioche aromatizzata ai fiori d'arancio. Fino al cuore di Grasse, dove tutto iniziò. In Place aux Aires si lavoravano le pelli, mentre oggi si tiene tutti i giorni il mercato di spezie e profumi di Provenza, a cui un atelier locale ha dedicato, anche un profumo. Ca va sains dire,
