Vulcani d'Italia

Nascono da remote collisioni nella pancia della terra, mentre milioni di metri cubi di materia terrestre si spostano incessantemente in un gioco infinito di incastri, oppure crescono sull’accumulo di poderosi fiumi di magma. Molti sono ormai spenti e inoffensivi, altri sonnecchiano sornioni da molto tempo, alcuni invece manifestano la loro irruenza in un gorgoglio continuo, intervallato da eruzioni terrificanti e spettacolari.
 
I vulcani sono uno dei fenomeni più appassionanti del mondo e più di molte espressioni della natura riescono a farci sentire quanto siamo inerti davanti a tanta potenza che ci rimanda alle nostre più remote origini.
 
In Italia abbiamo la fortuna - sì, anche questa - di poterne avvicinare qualcuno ancora in piena attività, e anche se sembra una frase scontata, è davvero un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. 
Ecco la nostra gallery sui vulcani italiani, tutta da sfogliare.

Etna, "a Muntagna"

L'ETNA
Un gigante alto 3340 metri, esteso su una superficie di quasi 1600 chilometri. L'Etna è il vulcano attivo non solo più grande della Sicilia, ma anche del resto d'Italia nonché d'Europa. Per tutti i catanesi che lo guardano da sotto i piedi tutti i santi giorni è solo "'a Muntagna". 
Il paesaggio etneo non è mai identico a se stesso: lunare sulle sommità, nero con frammenti cangianti erede di colate di roccia che ancora stentano a essere colonizzate dalla vegetazione.  E sotto c'è una civiltà intera di paesi che se ne stanno in attesa, fiduciosi che alla prossima colata qualche santo farà il suo mestiere.
 
 

Etna, paesaggi lunari

L'ETNA
Sali e guardi in basso, sulla destra ecco il mare Ionio che riluce: più vicina ecco Taormina; lontana, sfocata la punta della Calabria con l’Aspromonte a far da corona. Ed è sempre da questo versante, quando rimanendo in quota inizi ad aggirare il grande cono e punti Randazzo seguendo la strada chiamata quota mille, dove si possono ammirare alcuni dei paesaggi più spettacolari. Lunari è l’aggettivo che si usa di solito, perché si immagina la luna come l’avamposto del nulla. E invece questa è una “luna” piena di vita, pure troppo, volendo vedere. 

Stromboli, "Iddu"

LO STROMBOLI
Non si è mai davvero soli su quest’isola spettacolare. A vegliare gli stromboliani (pochissimi) e sui visitatori (tantissimi in estate) è “Iddu”, che giorno e notte si fa sentire con brontolii ed esplosioni. Il mondo scientifico l’ha chiamata attività stromboliana e vulcanologi e appassionati di tutto il mondo attraccano sull’isola per assistere a uno spettacolo di suono e fuoco che lascia senza parole. Avvicinare Iddu è un po’ come esplorare timidamente il corpaccione di un animale enorme e burbero.

Stromboli, il faro per i marinai

LO STROMBOLI
L’isola si è formata grazie all’attività del vulcano che tuttora erutta continuamente: generalmente ogni 20-30 minuti spruzza lapilli, che possono arrivare fino a 100 metri d’altezza. Spesso le eruzioni si vedono da lontano, perciò storicamente il vulcano serviva come faro per i marinai. Ma quando il vulcano si è addormentato per qualche tempo, si è dovuto costruire un faro vero su uno scoglio lì accanto.
A differenza di altri vulcani, è solitamente possibile salire sullo Stromboli anche durante un’eruzione. I sentieri di diverso livello di difficoltà si arrampicano sui versanti.

Stromboli, mito e cinema

LO STROMBOLI
Lo Stromboli è noto anche con il nome di Eolia: Omero nell’Odissea chiamò così il posto dove dimorava il dio del vento Eolo. È proprio attraverso la bocca dello Stromboli che fanno ritorno alla superficie terrestre i protagonisti del romanzo Viaggio al centro della terra di Jules Verne. Roberto Rossellini ha girato qui il suo film Stromboli terra di Dio con Ingrid Bergman.

Vulcano, luogo dantesco

VULCANO
L’odore di zolfo anticipa l’ingresso in un luogo quasi dantesco. Un girone che però non porta penitenze ma le emozioni di trovarsi in un posto raro. La natura selvaggia, le sorgenti d’acqua e i fanghi caldi in cui sbuffano le fumarole vulcaniche. Terme a cielo aperto, tra il blu del mare e il nero della sabbia lavica. Il vulcano non è molto alto e la salita fino alla sommità non è difficile. È possibile fare un’escursione guidata per conoscere i particolari dell’attività vulcanica. Dalla cima si gode una bella vista sulla vicina isola di Lipari.

Vulcano, il dio del fuoco

VULCANO
Vulcano è un’altra isola eoliana, che ha dato il nome a tutte le montagne geologicamente attive. Nella mitologia antica romana con lo stesso nome era indicato il dio del fuoco. A differenza del turbolento Stromboli, la sua attività consiste unicamente nell’emissione di vapori e gas.

Vesuvio, la tradizione partenopea

IL VESUVIO
“È 'o gigante da' muntagna, Ma comme se lagna! Ma comme se lagna! Ma comme se lagna! Teneva 'o ffuoco Dint' ê vvene E mò viv'appena! E mò viv'appena! E mò viv'appena!”. Così usciva il ritratto d’a Muntagna in una canzone che nel ’67 Modugno gli aveva dedicato… Al Vesuvio si lega moltissima tradizione partenopea, che forse vuole esorcizzare un’altra terribile esplosione dopo quella che nel 79 d.C. che ha distrutto Pompei, Ercolano e Stabia e quella datata 1944. 
 
Ma se lo Stromboli borbotta senza riposo, dando però l’idea di essere una pentola a pressione perfettamente funzionante, il Vesuvio si può grossolanamente immaginare come un pentolone insidioso che non si sa se prima o poi scoppi, con il rischio di creare danni enormi a una popolazione di 700mila persone che vivono ai suoi piedi. 
 
Anche se attivo e potenzialmente pericoloso, il Vesuvio rende il golfo di Napoli uno dei paesaggi più sognanti e famosi in tutto il mondo.