
È un lembo di Toscana che vede le ampie zone di natura selvaggia punteggiate da incantevoli città e borghi storici e che costituisce il suggestivo confine tra una delle terre italiane più ricche e apprezzate ed un mare che sa sempre stupire e regalare nuovi scenari. Castiglione della Pescaia e Talamone sono due dei suoi borghi gioiello affacciati sul mare, Grosseto una delle città storiche dell’entroterra.

È la zona bassa di Castiglione della Pescaia, quella adagiata alle pendici del poggio sul quale è arroccato il suo centro mediovale, ad accoglierci quando il sole non è ancora tramontato.
Posto all’estremità nord occidentale della vasta Pineta del Tombolo, Castiglione della Pescaia è uno dei pochi borghi del litorale, tra le più esclusive mete turistiche del Tirreno. Godere del tramonto sul suo lungomare regala un panorama unico dominato dai profili delle isole dell’arcipelago toscano e dell’Argentario. Una frittura mista di gamberi e calamari o un appetitoso baccalà alla maremmana, entrambi da accompagnare con un buon Arsonica Costa dell’Argentario, vino bianco autoctono, sono il miglior inizio di weekend nella cittadina della costa grossetana.

Per le grandi opere di bonifica del territorio e per l’importanza del suo porto tra il tardo Settecento e la metà dell’Ottocento, Castiglione della Pescaia fu definita la piccola Livorno. L’accostamento alla importante città toscana trova ancora riscontro nella vivacità del suo porto e dei quartieri moderni affacciati sul mare ai quali si contrappone la tranquillità del suo centro storico, ancora cinto dalla cerchia di mura.

Passo dopo passo il nucleo medioevale di Castiglione della Pescaia svela angoli pittoreschi e improvvisi scorci di Tirreno, antichi portali lavorati, vecchie stalle recuperate e l’originale lastricato grigio, testimonianza del passato. Nella parte alta del nucleo è da vedere la cinquecentesca pieve di San Giovanni Battista, che conserva le reliquie del patrono Guglielmo di Malavalle, noto anche come Guglielmo di Aquitania. Prima del pranzo meritano una visita le botteghe gastronomiche e le enoteche della cittadina.
Circondato dalla vegetazione tipica della macchia mediterranea e da ampie spiagge sabbiose, Talamone è una balconata sull’Argentario e sull’isola del Giglio. Fiorente città in epoca etrusca legò il suo nome a Giuseppe Garibaldi e ai Mille che qui fecero scalo nel 1860. Cuore della Costa d’Argento, Talamone merita una visita anche per le splendide viste sul mare e per la sua scogliera, panorami mozzafiato che si susseguono durante la salita alla volta della Rocca aldobrandesca, l’imponente fortezza costruita verso la metà del XIII secolo, che domina l’abitato. In onore dell’eroe dei due mondi, nell’omonima piazza, vi è il monumento a Giuseppe Garibaldi.
Cena con la tradizionale acquacotta, la tipica zuppa di verdure dei butteri, i pastori a cavallo delle terre di Maremma, proseguendo con un filetto di manzo ai funghi porcini, per chiudere in dolcezza con la zuppa del duca.

Domenica da trascorrere a una manciata di chilometri dal mare per approdare nel cuore storico della provincia grossetana, nel suo capoluogo. Adagiata in una vasta pianura, Grosseto è una delle poche città della penisola ad aver conservato la struttura originaria della sua parte antica. La passeggiata nel centro storico deve includere corso Carducci, la via delle botteghe e dei negozi, cuore della città sulla quale si affacciano svariati palazzi in stile rinascimentale e liberty tra cui Palazzo Marcucci, Palazzo Ariosti, Palazzo Cappelli e Palazzo Tognetti. Anche strada del Giuoco del Cacio, l’anello viario che costeggia le mura, strada Ricasoli, sulla quale si affaccia Palazzo Carmignani e strada Ginori, che collega piazza San Francesco con piazza della Palma, meritano una visita per apprezzare al meglio l’essenza del capoluogo maremmano. Da non perdere la bella Cattedrale di San Lorenzo con, all’interno, un’acquasantiera del 1506, il Cassero Senese, imponente fortificazione medioevale risalente al XIV secolo, e Palazzo Aldobrandeschi, situato in piazza Dante.
Spazio poi ad un pranzo ricco e succulento con i pici all’amatriciana, i tipici spaghettoni locali, e un buon cinghiale alla cacciatora, il tutto annaffiato da un grande rosso maremmano, il Morellino di Scansano.
Un assaggio di pecorino di Pienza, qualche fetta di finocchiona, il salame aromatizzato con semi di finocchio e bagnato con vino rosso, un assaggio di ricotta e di bruschetta al lardo di Cinta Senese sono i saporiti ingredienti della cena che non può che chiudersi con i cantuccini e il Vin Santo, il miglior epilogo di questo weekend in terra maremmana.

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Altre info
Turismo in Maremma, www.turismoinmaremma.it.