Come sempre a Pasqua, possiamo ritrovare un po’ di leggerezza grazie a prodotti e ricette che ci accompagnano da sempre in questi giorni di festa dedicati alla rinascita. Sono piatti che si tramandano da generazioni sulle nostre tavole, dalla pasta fatta in casa alle uova sode, le torte salate, l’agnello e i dolci tradizionali (uova di cioccolato e colomba sono esclusi come si fa con i “fuori categoria”)!

Ecco dieci classici intramontabili sulla tavola di Pasqua italiana.

1. LA TORTA PASQUALINA

Come gli anni di Cristo, secondo la ricetta tradizionale sono 33 le sfoglie che occorrono per comporre questo piatto tipico della cucina ligure, poi diffusosi su tutte le tavole d’Italia. La torta pasqualina si può quindi farcire con spinaci o bietole, uova e ricotta. 


2. LA CRESCIA

La crescia è una torta salata al formaggio tipica dell’Italia centrale, o meglio tipica dei territori marchigiani. Alcuni la preferiscono persino a colazione, ma è perfetta su una tovaglia stesa su un prato, ovunque ci si trovi nella giornata di Pasquetta. La si può accompagnare a piacimento con salumi, formaggi e verdure di stagione.

3. L'UOVO 

È il simbolo della Pasqua. Non ci riferiamo alla sua evoluzione più chic e moderna al sapore di cioccolato. Pensiamo invece all’uovo, nella sua meravigliosa semplicità. Che sia sodo o farcito poco importa. In Italia (e non solo) era tradizione portare le uova in chiesa per farle benedire, prima di rompere la quaresima di magro accompagnandolo con i salumi. Prima della tradizione cristiana anche le antiche civiltà come egizi, fenici e persiani si scambiavano uova come simbolo di rinascita.

4. L'AGNELLO

Negli ultimi anni più che al centro delle nostre tavole è finito al centro di un dibattito molto acceso tra animalisti, vegetariani, grandi chef, e strenui difensori della tradizione. Rimane una delle pietanze più prelibate della cucina pasquale. L’agnello è con l’uovo il simbolo della Pasqua, cucinato in mille varianti che seguono le tradizioni locali. Secondo la Pasqua Ebraica prima dell’esodo dall’Egitto, il popolo d’Israele sacrificò un agnello e lo mangiò arrostito.

5. LA PASTA FATTA IN CASA

Che sia la sfoglia all’uovo, oppure semplicemente acqua e farina, la pasta fatta in casa è la regina dei primi del pranzo di Pasqua. Da nord a sud della Penisola non se ne contano le varianti locali: dagli agnolotti ripieni di carne conditi con burro e salvia del Piemonte, ai trionfi emiliani dilasagne al ragù e besciamella, dalle orecchiette pugliesi agli strascicati lucani, per finire in Sardegna con i “pillus” in brodo di manzo o pecora.

6. FAVE E SALUMI

La Pasqua è anche il trionfo delle tavole contadine che in Italia si traduce in una incredibile varietà di salumi, accompagnati da verdure di stagione e dal pane casereccio. Gli accompagnamenti pasquali riguardano perlopiù le fave, che da Roma in giù si mangiano con pecorino, salame e pancetta; e i cardoncelli, che in Puglia fanno il paio con soppressata, capocollo o salame. 

7. LA CIARAMICOLA

Le sue origini si trovano sulle tavole perugine e di tutta l’Umbria. È una ciambella dalla stravagante mise rosa, coloritura datale dall’alchermes messo nell’impasto. Viene tradizionalmente ricoperta da una glassa bianca e abbellita con una festosa spolverata di confettini colorati. Si pensa che gli avvallamenti della torta richiamino i saliscendi dei quartieri perugini.

8. L’IMPANATA RAGUSANA

La portarono in Sicilia gli spagnoli, ai tempi della loro dominazione. L’impanata è una focaccia composta da sfoglie che la tradizione pasquale vuole farcite con carne d’agnello o di capretto, cotta con vino rosso e pomodoro.

9. IL CASATIELLO NAPOLETANO

A Napoli le ricette del casatiello vengono custodite e tramandate con religiosa dedizione ai particolari. Perché se è vero che parliamo di una torta rustica ripiena pancetta, salame, uova sode e provolone, ci sono infinite sfumature che corrispondono alla creatività di ogni forno famigliare. È una ricetta povera che garantisce una scorta prelibata per molti giorni. Da tradizione lo si inaugura la sera del sabato santo, ma la sugna nell'impasto ne conserva la morbidezza per giorni. Sempre che ne avanzi una fetta...

10. LA PASTIERA NAPOLETANA

Finiamo in dolcezza, con la regina della pasticceria tradizionale partenopea. Profumata di acqua di fiori d’arancio, la pastiera è il dolce che non può mancare sulle tavole napoletane. La poesia recita: pasta frolla, grano cotto, ricotta e acqua di fiori d'arancio. Non fatevi tradire dalla semplicità degli ingredienti, per “uscire” dal forno una pastiera a regola d’arte non basta mai seguire la ricetta!