Dal 16 al 19 dicembre l’arcipelago delle Marchesi celebra con un festival unico le sue arti tradizionali

Sulla piccola isola di Ua Pou, una delle sei isole abitate del remoto arcipelago delle Marchesi, a nord di Tahiti, dal 16 al 19 dicembre 2019 si svolge la 12ª edizione del Festival des Artes des Marquises.
Si tratta di un evento molto atteso che si svolge ogni quattro anni su un’isola differente dell’arcipelago – l’ultima edizione si è svolta a Hiva Oa nel 2015.  L’edizione 2019 rappresenta un grande ritorno, in quanto la prima edizione della manifestazione ebbe luogo proprio qui, su Ua Pou, nel 1986.
Nella nostra fotogallery vi proponiamo alcune immagini esclusive dell’ultima edizione del festival.

Il festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Il festival celebra le arti dell’arcipelago, come la danza, i canti, i giochi sportivi e l’artigianato, oltre alla lunga tradizione del tatuaggio e alle specialità culinarie. L’obiettivo è celebrare la tradizione delle isole Marchesi, salvaguardando un ricco patrimonio culturale e favorendo gli scambi di conoscenze tra l’arcipelago e gli altri territori: i partecipanti giungono dalle altre isole della Polinesia e addirittura da altri continenti per assistere a questo avvenimento.

Il festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Il festival intende inoltre rendere possibile la trasmissione delle arti alle generazioni più giovani, in modo che questi saperi (generalmente tramandati per via orale) non si perdano nel tempo.

Il festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Alle isole Marchesi un tatuaggio, tatau in lingua locale, non è solo un ornamento ma espressione della storia e del prestigio di un individuo.

Il festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Alle isole Marchesi un tatuaggio, tatau in lingua locale, non è solo un ornamento ma espressione della storia e del prestigio di un individuo.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Alle isole Marchesi un tatuaggio, tatau in lingua locale, non è solo un ornamento ma espressione della storia e del prestigio di un individuo.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Queste fotografie si riferiscono all’ultima edizione del Festival, nel 2015. In tre giorni hanno partecipato oltre 1.600 persone (la popolazione dell’intero arcipelago non raggiunge le 9000 persone)  e il tema è stato Haahua i te temu, “il ritorno alle origini” della cultura marchesiana.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Canestri di foglie di palma intrecciate, con erbe e i profumati fiori di tiaré, in occasione del festival.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Hiva Oa è la maggiore delle sei isole abitate dell’arcipelago e dista 1.500 km da Tahiti. Le isole Marchesi si trovano in pieno Oceano Pacifico, a sud dell’equatore. La costa più vicina alle isole Marchesi è quella della California, a 5.000 km.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Costituite da 11 isole di origine vulcanica e chiamate Te Henua Enana, “la terre degli uomini”, la isole Marchesi furono scoperte nel 1595 da Alvaro de Mendana che le battezzò "Las Marchesas" in onore della moglie del vicere del Perù.
Il capitano inglese James Cook vi approdò nel 1774 e dal 1842 appartengono alla Francia.

Il Festival delle Arti delle isole Marchesi (Polinesia francese)

Nel 1769 il capitano James Cook entrò nella baia di Matavai, a Tahiti, e aprì la rotta per le isole del sogno, favorendo la nascita di uno dei più potenti miti esotici. Oggi, 250 anni dopo, l’arcipelago tropicale rilancia la sua immagine e offre ai visitatori nuovi stimoli e allettanti proposte ecosostenibili

Isole Marchesi, un paradiso a sud dell'Equatore

Colonizzate da popolazioni di origine asiatica, a partire dal 1595 Tahiti e le isole intorno a essa vennero esplorate da navigatori spagnoli, portoghesi e francesi, primo fra tutti, nel 1768, Louis Antoine de Bouganville, cui si deve quel Voyage autour du monde che diede il via all’immagine di Tahiti come di un vero e proprio Eden, dove gli uomini vivevano in innocenza, lontani dalla corruzione della civiltà. Ma fu solo un anno dopo, con il comandante James Cook, inviato dall’Inghilterra per ricercare il continente australe e osservare il transito di Venere davanti al Sole, che la storia si accorse di loro.

Isole Marchesi, un paradiso a sud dell'Equatore

Le isole Marchesi sono legate soprattutto al tormentato pittore Paul Gauguin,  partito per la Polinesia da Marsiglia nel 1891 alla disperata ricerca dell’autenticità nell’arte. Poco è cambiato da quando, il 16 settembre 1901, proveniente da Tahiti, Gauguin sbarca sulla spiaggia di Hiva Oa, insieme a un armonium, suppellettili e rotoli di tela, pronto a dare la caccia alle ragazze della missione cattolica, a difendere i nativi, seminare figli e litigare con gli europei. Gauguin morirà a Hiva Oa, dove è sepolto nel 1903, a 55 anni.

Isole Marchesi, un paradiso a sud dell'Equatore

Per ulteriori informazioni sull'arcipelago delle Marchesi, Tahiti e la Polinesia francese, visitare il sito tahititourisme.it