Consigli di viaggio
È ai margini del quartiere della Kalsa, vivace zona del centro storico di Palermo sorta durante la dominazione islamica, dalla particolare atmosfera orientale, che sorge uno degli angoli monumentali più significativi e pittoreschi della città. Piazza Pretoria è a due passi dai Quattro Canti, piazza ottagonale situata all’incrocio tra via Maqueda e il Cassaro, oggi via Vittorio Emanuele, due dei principali assi viari del capoluogo siciliano. Fontana Pretoria, situata nel suo cuore, è il gioiello della piazza, contornata da edifici di pregio come la chiesa di Santa Caterina, Palazzo Pretorio, i due palazzi baronali, Palazzo Bordonaro e Palazzo Bonocore e, sull’altro lato di via Maqueda, la chiesa barocca di San Giuseppe dei Teatini.
Percorrendo via Maqueda, storica arteria del centro cittadino, si giunge al cospetto di quella che dal 1861 i palermitani chiamano comunemente Piazza della Vergogna, non per la nudità delle statue della fontana, ma per l’ingente somma di denaro che il Senato palermitano dovette sborsare per il suo acquisto scatenando l’ira dei cittadini. Tra vicoli e piazzette, palazzi storici e chiese, l’assaggio di un cannolo, dello sfincione, di un arancino o del pane con la milza, Piazza Pretoria regala un bellissimo colpo d’occhio di quella che è la Palermo antica. Scopriamone uno dopo l'altro i gioielli da non perdere.
Percorrendo via Maqueda, storica arteria del centro cittadino, si giunge al cospetto di quella che dal 1861 i palermitani chiamano comunemente Piazza della Vergogna, non per la nudità delle statue della fontana, ma per l’ingente somma di denaro che il Senato palermitano dovette sborsare per il suo acquisto scatenando l’ira dei cittadini. Tra vicoli e piazzette, palazzi storici e chiese, l’assaggio di un cannolo, dello sfincione, di un arancino o del pane con la milza, Piazza Pretoria regala un bellissimo colpo d’occhio di quella che è la Palermo antica. Scopriamone uno dopo l'altro i gioielli da non perdere.
Palermo, via Maqueda / Getty Images
1. FONTANA PRETORIA
Realizzata nel 1554 dallo scultore fiorentino Francesco Camilliani, che s’ispiro probabilmente al Bernini che nel 1654 realizzò la Fontana dei quattro Fiumi in Piazza Navona, è tra le più belle fontane d’Italia. A pianta ellittica, presenta un primo ordine cinto da eleganti balaustre interrotte da quattro accessi ognuno con due statue alle estremità. Il secondo ordine presenta invece quattro scalinate e altrettante peschiere, ciascuna con sei nicchie ornate da teste di animali. Al margine di ogni peschiera c’è un'ampia vasca, sul cui bordo è situata una grande statua che rappresenta un fiume ed è fiancheggiata da statue di Tritoni, Nereidi e Sirene.
Una grande vasca si apre nel centro del secondo ordine, dalla quale emergono due mostri marini che sorreggono una prima tazza con quattro oche, mentre in cima c’è un putto. La stele sovrastante la fontana è sorretta da quattro tartarughe, mentre la base rappresenta l’arca di Noè. In gran parte realizzata in marmo di Carrara, Fontana Pretoria presenta anche elementi in marmo di Billiemi.
Palermo, fontana Pretoria / Getty Images
2. PALAZZO BORDONARO
Accedendo alla piazza da via Maqueda, subito sulla sinistra c’è Palazzo Bordonaro. Edificato nel XVI secolo, divide la piazza dai Quattro Canti dei quali è parte. L’attuale facciata fino al piano nobile è opera dell’architetto Giovanni Del Frago.
Palermo, palazzo Bordonaro / Getty Images
3. PALAZZO BONOCORE
Posto tra Palazzo Bordonaro e la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, Palazzo Bonocore risale al XVI secolo e presenta, al piano terra, elementi architettonici tardo manieristici. Diversi e numerosi furono i proprietari del palazzo, ma fu sotto la famiglia Gastone che il palazzo subì un ampliamento tale da renderlo una delle più austere dimore aristocratiche di Palermo.
Stucchi e affreschi impreziosiscono le sale del palazzo oggi sede del museo multimediale “Le Oasi delle Identità”, dedicato al patrimonio culturale immateriale siciliano, ma anche di di eventi e mostre.
4. LA CHIESA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA D’EGITTO
È un gioiello barocco. L’interno della chiesa, formato da un’unica, ampia navata centrale incanta per la ricchezza dei marmi e per le numerose decorazioni. La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, con l’annesso monastero, fu fondata nel 1300 e ospitava le donne meretrici; alla fine del XVI secolo divenne uno dei principali monasteri di clausura della città, e la chiesa venne ricostruita e abbellita.
Con l’ingresso principale in piazza Bellini e il laterale su Piazza Pretoria, presenta una facciata in stile tardo-rinascimentale e straordinari interni dove agli altorilievi laterali, che raccontano scene della Bibbia, si uniscono l’altare maggiore in preziosi e pregiati marmi, angeli lignei settecenteschi con vesti in lamina d’argento, l’affresco della volta di Filippo Randazzo, l’altare di destra con la statua di Santa Caterina di Antonio Gagini e la cupola con pitture di Vito d’Anna.
Tra gli altorilievi laterali spicca quello raffigurante l’episodio dell’Antico Testamento relativo a “Giona e la balena”. Ogni centimetro quadrato è coperto di stucchi, marmi e affreschi; pareti, pavimenti, colonne, volta e cupola sono autentica meraviglia per chi se ne trovi al cospetto.
Posto tra Palazzo Bordonaro e la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, Palazzo Bonocore risale al XVI secolo e presenta, al piano terra, elementi architettonici tardo manieristici. Diversi e numerosi furono i proprietari del palazzo, ma fu sotto la famiglia Gastone che il palazzo subì un ampliamento tale da renderlo una delle più austere dimore aristocratiche di Palermo.
Stucchi e affreschi impreziosiscono le sale del palazzo oggi sede del museo multimediale “Le Oasi delle Identità”, dedicato al patrimonio culturale immateriale siciliano, ma anche di di eventi e mostre.
4. LA CHIESA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA D’EGITTO
È un gioiello barocco. L’interno della chiesa, formato da un’unica, ampia navata centrale incanta per la ricchezza dei marmi e per le numerose decorazioni. La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, con l’annesso monastero, fu fondata nel 1300 e ospitava le donne meretrici; alla fine del XVI secolo divenne uno dei principali monasteri di clausura della città, e la chiesa venne ricostruita e abbellita.
Con l’ingresso principale in piazza Bellini e il laterale su Piazza Pretoria, presenta una facciata in stile tardo-rinascimentale e straordinari interni dove agli altorilievi laterali, che raccontano scene della Bibbia, si uniscono l’altare maggiore in preziosi e pregiati marmi, angeli lignei settecenteschi con vesti in lamina d’argento, l’affresco della volta di Filippo Randazzo, l’altare di destra con la statua di Santa Caterina di Antonio Gagini e la cupola con pitture di Vito d’Anna.
Tra gli altorilievi laterali spicca quello raffigurante l’episodio dell’Antico Testamento relativo a “Giona e la balena”. Ogni centimetro quadrato è coperto di stucchi, marmi e affreschi; pareti, pavimenti, colonne, volta e cupola sono autentica meraviglia per chi se ne trovi al cospetto.
5. PALAZZO PRETORIO O DELLE AQUILE
È l’edificio più imponente ad affacciarsi sulla piazza. Sede principale del municipio di Palermo, risale al Quattrocento. Antica dimora del pretore che governava la città, presenta una facciata costituita da tre ordini di otto finestre e una sola fila di nove balconi. Sul portale d’ingresso domina l’aquila, simbolo di Palermo, mentre in una nicchia, in alto, c’è la statua di Santa Rosalia. Bellissimo il portale barocco tramite il quale si accede all’interno.
Dalla Sala del Bassorilievo a quella degli Stemmi, da quella delle Lapidi, oggi sede del Consiglio comunale, alla Sala Montalbo, dove si trova la barocca Cappella senatoria, dalla Sala Gialla alla Sala Garibaldi fino alla Rossa, la sala del Sindaco preziosamente decorata, Palazzo Pretorio è uno scrigno di tesori affacciato sulla piazza.
È l’edificio più imponente ad affacciarsi sulla piazza. Sede principale del municipio di Palermo, risale al Quattrocento. Antica dimora del pretore che governava la città, presenta una facciata costituita da tre ordini di otto finestre e una sola fila di nove balconi. Sul portale d’ingresso domina l’aquila, simbolo di Palermo, mentre in una nicchia, in alto, c’è la statua di Santa Rosalia. Bellissimo il portale barocco tramite il quale si accede all’interno.
Dalla Sala del Bassorilievo a quella degli Stemmi, da quella delle Lapidi, oggi sede del Consiglio comunale, alla Sala Montalbo, dove si trova la barocca Cappella senatoria, dalla Sala Gialla alla Sala Garibaldi fino alla Rossa, la sala del Sindaco preziosamente decorata, Palazzo Pretorio è uno scrigno di tesori affacciato sulla piazza.
Palermo, palazzo Pretorio / turismopalermo.it
6. CHIESA DI SAN GIUSEPPE DEI PADRI TEATINI
Attraversata via Maqueda ecco la chiesa di San Giuseppe dei Padri Teatini. Come Palazzo Bordonaro è parte dei Quattro Canti e si affaccia su Piazza Pretoria dominandola con la sua cupola. Edificata nel 1602 su progetto dell’architetto teatino napoletano Pietro Caracciolo, è una chiesa grandiosa e monumentale. L’interno è un autentico scrigno di tesori, tra statue, ricchi decori, preziosi affreschi, dipinti ed eleganti intarsi marmorei policromi.
Attraversata via Maqueda ecco la chiesa di San Giuseppe dei Padri Teatini. Come Palazzo Bordonaro è parte dei Quattro Canti e si affaccia su Piazza Pretoria dominandola con la sua cupola. Edificata nel 1602 su progetto dell’architetto teatino napoletano Pietro Caracciolo, è una chiesa grandiosa e monumentale. L’interno è un autentico scrigno di tesori, tra statue, ricchi decori, preziosi affreschi, dipinti ed eleganti intarsi marmorei policromi.
Dettaglio della fontana Pretoria / Getty Images
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