Appena approdati sulla Riva degli Schiavoni vedrete, in tutto il suo splendore, il Palazzo Ducale. Unito alla Basilica dalla monumentale Porta della Carta e sede del governo della Serenissima Repubblica di Venezia, fu eretto nel XV secolo con marmi d’Istria. Si sviluppa su tre ali attorno ai lati di un ampio cortile centrale porticato, ma voi rimarrete colpiti soprattutto dalle due splendide facciate del palazzo rivolte verso la piazza e il molo, contraddistinte da colonnati, marmi intarsiati, finestroni ogivali, cuspidi, edicolette, il monumentale balcone centrale e un tripudio di decorazioni. Una volta visitata la piazza, non mancate una visita al suo interno: sale, scalinate, appartamenti, pinacoteca formano uno dei percorsi d’arte più straordinari del mondo.
Davanti al Palazzo Ducale, dall’altra parte della piazza, situata tra la Zecca ed il Campanile di San Marco, troverete la Biblioteca nazionale Marciana, tra le principali biblioteche d’Italia. Il palazzo che la ospita è detto Libreria Sansoviniana: noterete una elegante e classicheggiante facciata, eretta dal Sansovino tra il 1537 ed il 1553, completata nel 1558 con l’aggiunta delle cinque arcate verso il molo, opera di Vincenzo Scamozzi. Straordinaria la raccolta di manoscritti orientali, latini e greci della biblioteca, e dei tanti testi relativi alla storia della città.
Sul fianco della biblioteca, davanti al Palazzo Ducale, ecco il Campanile di San Marco, detto Paron de casa, dalla forma a canna quadrata larga 12 metri e alta oltre 98. Pensate: eretto nel XVI secolo, in cotto con cella campanaria in pietra d’Istria, rovinò su se stesso nel 1902 e in dieci anni fu ricostruito dov’era e com’era. La Loggetta ai suoi piedi è invece una costruzione del XVI secolo, realizzata su progetto di Jacopo Sansovino come luogo d’incontro dei patrizi e più tardi corpo di guardia per gli arsenalotti. Tra gli elementi decorativi statue di dei, Apollo, Minerva, Mercurio, e riquadri con scene allegoriche e glorificazione di Venezia e delle sue conquiste. Il cancello in bronzo è opera di Antonio Gai.
Cuore religioso di Venezia, la basilica si affaccia sulla parte più ampia della piazza. La facciata pare un immenso polittico: fermatevi a guardarla con attenzione. Profondi archi d’entrata, colonne, sculture, archi, pinnacoli e la balconata con balaustra sono tutti elementi di una magnifico disegno. Gli episodi della vita di Cristo e di San Marco sono narrati a mosaico di vetro dorato; poi antiche sculture, riquadri in marmo, statue di santi e angeli e lastre di marmi preziosi. È il nartece la splendida preparazione allo sfarzo dell’interno della basilica a croce greca con cinque cupole. Grandiosa la decorazione musiva delle volte, per lo più del XII secolo, e delle cupole, ispirata all’arte bizantina, romanica e gotica. Meravigliosi anche i mosaici policromi che ricoprono il pavimento.
Guardando la basilica, sul lato della piazza a sinistra noterete la Torre dell’orologio, con la parte mediana costruita da Mauro Coducci e le ali laterali da Pietro Lombardo sul finire del XV secolo. Sulla facciata le sculture del Leone di San Marco, le statue dei Mori, che battono le ore, la campana, l’Orologio e le figure dei Magi. Nella parte inferiore l’arco sulle Mercerie, la calle ricca di botteghe che collega la piazza con Rialto, cuore commerciale della città.
6. LE PROCURATIE E IL CAFFÈ FLORIAN
Adesso volgete le spalle alla basilica. Davanti a voi, l’immenso spazio della piazza, delimitato a destra dalle Procuratie Vecchie, a sinistra dalle Procuratie Nuove e sul fondo dall’Ala napoleonica. Nella splendida cornice dei portici delle Procuratie Nuove, sorge lo storico Caffè Florian, il più antico caffè italiano, inaugurato da Floriano Francesconi nel 1720. Fermatevi un attimo a prendere qualcosa e pensate a chi lo frequentava: Goethe, Rousseau, Foscolo, Lord Byron, Parini, Pellico, Dickens, Goldoni, Casanova… sembra che tutti passarono di qui.
Situata sul lato opposto alla basilica, ecco l’Ala napoleonica, costruita nel 1810 in luogo della demolita chiesa di Sn Geminiano. Ospita all’interno il museo Correr che racconta, nelle ricche sezioni delle sue raccolte, la civiltà, la storia e l’arte di Venezia; tra i più grandi tesori del museo “Uomo col berretto rosso” e “Due dame veneziane” di Vittore Carpaccio, “Cristo morto sorretto da due angeli”, “Trasfigurazione” e “Crocifissione di San Salvador” di Giovanni Bellini. Collegato al Correr, in alcune sale delle Procuratie Nuove, è invece allestito il Museo archeologico nazionale, raccolta d’antichità frutto del collezionismo veneziano, tra cui avori, gemme, rilievi, iscrizioni, ceramiche, sculture e ritratti.
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