La Linea Gotica – la linea difensiva organizzata dai tedeschi lungo l’Appennino, dalla costa del Tirreno fino all’Adriatico, per frenare l’avanzata degli alleati al termine della Seconda guerra mondiale – passava anche per San Marino. Ecco un insolito itinerario a piedi attorno al Borgo maggiore e al monte Titano, nei luoghi dove, e pochi lo sanno, anche i gurkha nepalesi furono coinvolti nel conflitto.
I gurkha, nepalesi arruolati nell’esercito britannico fin dal 1815 (al termine della guerra anglo-nepalese) nei villaggi ai piedi dell’Annapurna e degli altri Ottomila del Nepal, hanno partecipato alle due guerre mondiali e a centinaia di altri scontri, inclusa la guerra delle Falkland nel 1983. La loro aggressività e la loro resistenza fisica li hanno resi famosi. Sulla Linea Gotica, tra il 1943 e il 1944, i gurkha vengono impiegati sul settore orientale del fronte, in vista dell’Adriatico. Il 18 settembre 1944 i soldati arrivati dal Nepal partecipano insieme a reparti inglesi, scozzesi e indiani agli scontri per il controllo del monte Pulito e delle Serre di Sopra, sul confine orientale della Repubblica di San Marino. Uno di loro, Sher Bahadur Thapa, fuciliere del 9° Reggimento dei Gurkha Rifles, partecipa alla conquista di una postazione di mitraglieri tedeschi e poi la difende da solo per due ore contro l’incalzare degli attacchi nemici, prima di cadere valorosamente. Per quell’episodio Thapa diventa il primo gurkha insignito della Victoria Cross, la più alta onorificenza militare britannica. Dal 2008 lo ricorda un monumento accanto alla strada che da Faetano sale al capoluogo.
La Repubblica di San Marino, indipendente fin dal medioevo, rimane neutrale durante la seconda guerra mondiale, e dal 1943 accoglie decine di migliaia di profughi. Nel giugno del 1944 è colpita per errore da un bombardamento alleato. All’inizio di settembre le truppe del maresciallo Kesselring attraversano il confine, e sul monte Titano vengono piazzati degli osservatori di artiglieria. Il 18 settembre, l’attacco delle truppe britanniche riesce ad aver ragione delle difese della Wehrmacht sulle alture al confine orientale della Repubblica. Due giorni dopo i tedeschi abbandonano definitivamente la zona.
Una rete di sentieri segnati, riportata su una carta disponibile al locale Ufficio del Turismo, percorre i colli di San Marino. La recente espansione edilizia, però, rende poco piacevole muoversi a piedi tra Faetano, il monte Pulito e i centri vicini. Molto meglio percorrere il bellissimo sentiero che si snoda ai piedi delle pareti del monte Titano, per tornare poi verso nord sul crinale toccando le tre celebri torri e attraversare quindi in discesa il centro storico.
Il percorso inizia dalla piazza Grande di Borgo Maggiore (522 m), nei pressi della stazione inferiore della funivia (in zona ampi posteggi). Si raggiunge la piazza di Sopra, si continua per Contrada Sant’Antonio e si imbocca quindi il sentiero 1 (560 m; cartelli), che si alza direttamente verso le rupi del monte Titano. Dopo un tratto ripido la salita finisce e il tracciato inizia a traversare a mezza costa, quindi sale di nuovo per aggirare un altro crinale e raggiunge un primo belvedere (575 m). Il sentiero riparte in salita, si avvicina alla base delle rocce della rupe, poi le costeggia a lungo tenendosi quasi in piano. Alla fine della traversata il sentiero risale un ripido canalone boscoso, tocca un secondo belvedere e raggiunge il piazzale Mahatma Gandhi, dove si trova il centro congressi Kursaal, realizzato negli anni Cinquanta del Novecento.
Per un viottolo pedonale si riprende a salire fino a raggiungere il Montale (730 m), la più meridionale delle tre torri del monte Titano, da cui si godono ampie vedute. Proseguendo sul crinale si raggiunge il punto più alto della montagna, dove si innalza La Cesta, la torre medievale – rifatta nel 1924-25 – che ospita il Museo delle Armi antiche. Ci si abbassa lungo la Salita alla Cesta, si piega a destra a un bivio e si prosegue per lo spettacolare viottolo del passo delle Streghe, aperto su altri fantastici panorami. Superata una porta nelle mura, si sale all’ingresso della Prima Torre (o Rocca o Guaita), un altro eccellente belvedere. Ripartiti in discesa per la Salita alla Rocca, si entra nella zona più frequentata. Piegando a destra per Contrada dei Magazzeni e Contrada della Pieve si raggiunge l’imponente basilica di S. Marino, da cui si scende a piazza della Libertà, cuore della piccola repubblica e balcone sulle colline del Montefeltro. Si scende ancora fino a raggiungere piazza del Titano, si procede per Contrada Omerelli e si arriva infine alla porta della Rupe (602 m). Qui si ritrovano i cartelli del sentiero 1, che percorrono il sentiero della Costa dell’Arnella e riportano a Borgo Maggiore.
Difficoltà: semplice (E)
Dislivello: 200 m
Tempo: 2.15 h
Lunghezza: 5,6 km (anello)
Periodo consigliato: tutto l’anno Per informazioni: Ufficio del Turismo di San Marino, tel. 0549.882914;
UNA LUNGA CICATRICE NASCOSTA
L’itinerario che avete letto (il numero 19 nel quadro d’unione) è tratto da “I Sentieri della Linea Gotica”, in libreria da pochi giorni per la collana Tci “Guide e taccuini di viaggio”. Col termine Linea Gotica si indica la linea difensiva istituita dai tedeschi nel 1944 per rallentare la marcia di liberazione dell’esercito alleato. La linea si estendeva dalla costa tirrenica a quella Adriatica, seguendo un fronte di oltre 300 km che partiva dalle Alpi Apuane e le colline della Garfagnana, attraversava i monti dell'Appennino modenese, l'Appennino bolognese, l'alta valle dell'Arno, quella del Tevere per finire sul versante adriatico negli approntamenti difensivi tra Rimini e Pesaro. Tra l’autunno del 1944 e la primavera del 1945 questo fronte fu testimone di frequenti scontri, quasi tutti sanguinosi e poco noti. Mentre sulle Alpi, in particolare nel Carso, le postazioni di guerra e le tracce del conflitto sono visibili ancora oggi e hanno segnato in modo permanente il paesaggio, sulla Linea Gotica la natura ha in gran parte riassorbito le cicatrici della guerra. Oggi solo pochi bunker, trincee, muretti e qualche raro tunnel testimoniano quei tragici mesi, assieme a centinaia di frazioni e case isolate distrutte, chiese centri storici bombardati e a cimiteri dove riposano ufficiali e soldati. Luoghi dove la natura è tornata protagonista.
Oggi con “I sentieri della Linea Gotica” il Tci vuole assolvere a un duplice intento, ricordare luoghi e scenari importanti della Seconda Guerra, ingiustificatamente dimenticati da molti, ma soprattutto suggerire itinerari di trekking sull’Appennino, attraverso montagne bellissime ma ancora poco frequentate.
Gli itinerari proposti sono 20, dalla foce del fiume Magra, in Liguria, fino alla costa adriatica, dal Delta del Po a Nord fino a Pesaro. a Sud; 20 tappe di diversa lunghezza e difficoltà, corredate di altimetria, percorribili volendo anche in auto (
leggi qui l'itinerario numero 4, il Sentiero della Pace di Sant'Anna di Stazzema). Alle descrizioni dei percorsi si affiancano fotografie e tracciati altimetrici, mentre nella seconda parte della guida il taccuino, 90 pagine bianche, è uno spazio libero per annotazioni, riflessioni, appunti ed esperienze di viaggio. La sezione introduttiva, inoltre, fornisce un breve compendio dei musei storici lungo la Linea Gotica.