Un primo "spin off" di The Wild Line è il lavoro che Mellone, Colombo e D'Amicis - tre professionisti pluripremiati, ma anche esperti di conservazione - hanno dedicato a una specie simbolo del Mediterraneo: la foca monaca. "All'inizio l'idea era di riuscire a osservare, e magari ottenere alcune foto, di questo bellissimo animale" spiega Mellone. "Abbiamo preso contatto con ricercatori in Grecia e abbiamo iniziato a fotografarlo in vari modi, per esempio dall'aria (con un drone) e in acqua. A un certo punto, dopo tre spedizioni in due anni, ci siamo resi conto che avevamo accumulato abbastanza materiale utile per farne un libro. E così è nato Out of the Blue, un volume fotografico dedicato alla foca monaca, scritto in italiano e in inglese ed edito quest'autunno da Quercus Edizioni".
Ed è un libro bellissimo, per vari motivi. Innanzitutto per la qualità delle immagini fotografiche, che ritraggono la foca monaca come mai era stato fatto prima d'ora (o per lo meno non in modo così organico): veloce fantasma nelle trasparenze di fondali cristallini, sirena sinuosa mentre sfiora una distesa sabbiosa, furtiva presenza al riparo di grotte inaccessibili. Poi perché agli scatti sono affiancati testi che raccontano presente, passato e futuro di questa specie così importante per il nostro mare e nello stesso tempo così a rischio: sfogliando si impara dunque la sua storia turbolenta, si capiscono le sue esigenze di solitudine, si legge delle prospettive e delle minacce future, ci si sofferma - quasi con il fiato sospeso - a immaginare quei fugaci, emozionanti momenti in cui i tre fotografi l'hanno avvistata e osservata.
"Per me sono stati tanti, ma ne ricordo almeno due" racconta Mellone. "Il primo è quando ho visto saltare una foca come un delfino, a grande velocità: è un comportamento detto porpoising, una tecnica usata a volte per spostarsi rapidamente. Niente foto, purtroppo: soltanto ricordi - ma di quelli indimenticabili. La seconda è quando ho avvistato una foca che affiorava dalla spuma del mare in tempesta, mentre mi trovavo su rocce sferzate dal vento: la scena è stata incredibile, lei era come un leone, un predatore, più un lupo o un orso che un bue marino, scegliendo tra i tanti nomi con cui è chiamata lungo le coste mediterranee".
Una delle immagini di foca monaca contenute nel libro Out of the Blue - foto The Wild Line
Alla fine del volume una pagina è dedicata al comportamento da tenere se si incontra una foca monaca, ma il volume non vuole essere una guida a dove andarla a cercare: la specie è ancora troppo rara e sensibile al disturbo. "Il concetto che vogliamo passare ai lettori è che il Mediterraneo è ancora la loro casa e che dobbiamo impegnarci tutti perché lo sia ancora a lungo. In poche parole, è bello sapere che c'è, anche se non la vediamo" sorride Mellone. "Nei confronti di animali così a rischio l'etica è fondamentale: noi abbiamo stretto una collaborazione con la ong greca Archipelagos, che da anni studia la foca monaca ed è dotata di tutti i permessi necessari. Rispettare l'animale è il comandamento principale: anche noi abbiamo dovuto dimostrare alla ong e alla sua creatrice, Aliki Panou, di comportarci correttamente prima di poter lavorare con loro".
Come detto da Mellone, gli scatti sono stati realizzati in Grecia (nelle acque del mar Ionio), dove la specie è aumentata negli ultimi 20-30 anni. "In passato tra le principali cause del declino c'era l'uccisione da parte dei pescatori, che l'hanno sempre considerata una concorrente" spiega Mellone. "Oggi questo problema esiste ancora, ma è meno rilevante che in passato. A minacciare la foca è piuttosto il turismo di massa. Per quanto gli animali si adattano - alcune grotte, dove la foca va a riposarsi e partorire, sono comunque utilizzate nonostante il disturbo umano - l'impatto rimane sempre forte".
Una delle immagini di foca monaca contenute nel libro Out of the Blue - foto The Wild Line
Grecia e Turchia sono le roccaforti della foca monaca nel Mediterraneo. E l'Italia, dove era comune un po' ovunque, dal Salento alla Sardegna, ma non si riproduce più da tempo? "Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli avvistamenti di individui solitari, probabilmente giovani che dalle colonie ioniche si muovono su lunghe distanze per cercare nuovi areali di riproduzione" spiega Mellone. "Ma prima che la foca torni a riprodursi ci vorrà tempo... tra l'altro, la specie richiede non solo tranquillità e presenza di pesce, ma anche grotte protette dalla risacca".
- È possibile acquistare il libro fotografico "Out of the Blue" sul sito web di Quercuslibris edizioni e su quello di The Wild Line.