Chi ha paura di Starbucks?

L’apertura milanese di Starbucks ha fatto molto discutere: da un lato chi è felice dell’arrivo di una grande catena internazionale in Italia (che tra l’altro ha riaperto uno storico palazzo del centro), dall’altro chi ritiene che l’arte della caffetteria italiana sia inimitabile. Di certo, i caffè italiani sono ricchi di storia e sono stati in passato luoghi di ritrovo di intellettuali, artisti, rivoluzionari.
Con Virail, la piattaforma online che compara tutti i mezzi di trasporto, abbiamo selezionato alcuni dei caffè storici italiani, dove non solo si può degustare un ottimo espresso, ma si può riscoprire tradizione e passione. Vediamoli insieme.

Caffè Florio, Torino

I caffè del capoluogo piemontese sono luoghi di interesse tanto quanto i suoi palazzi. Il Caffè Fiorio, aperto nel 1780, era soprannominato anche “Caffè dei codini” o dei Machiavelli, in quanto ritrovo di aristocratici e conservatori: di qui passavano D’Azeglio, Cavour, Cesare Balbo e molti altri, tanto che il re Carlo Alberto era solito chiedere “Che si dice al Fiorio?”.

Caffè Tommaseo, Trieste

Da sempre città di confine e di terra dove si mescolano culture diverse, Trieste vanta un patrimonio ricchissimo legato al caffè. Il Caffè Tommaseo (nella foto) è il più antico della città: aperto dal 1830, ha conservato un'ambientazione sofisticata ed elegante ed è famoso per aver introdotto a inizio Novecento una novità assoluta come il gelato. Non dimenticate poi di ordinare “un nero” (l’espresso secondo i triestini) alla Caffè Pasticceria Pirona, o di sedervi a uno dei tavolini del Caffè San Marco come fecero il poeta Umberto Saba e lo scrittore Italo Svevo.

Caffè Gilli, Firenze

Nel centro storico fiorentino c’è il Caffè Gilli (nella foto), aperto da 270 anni e ultimo caffè Époque rimasto a Firenze. La prima sede, nel 1733, era in via Calzaiuoli: dopo vari traslochi, si è trasferito definitivamente in Piazza della Repubblica, diventando uno dei caffè letterari dove si incontravano gli artisti dell’epoca, tra cui Marinetti, Boccioni, Carrà, Palazzeschi. Gli ambienti e gli arredi, perfettamente conservati, risalgono proprio a quegli anni.

Caffé Sant'Eustachio, Roma

Il benvenuto nella Capitale, appena scesi dal treno, lo dà il Caffè Trombetta, nello storico locale di via Marsala che risale al 1890, quando Vittorio Trombetta aprì la sua attività, una torrefazione con vendita di caffè sfuso. Passeggiando per le vie del centro, all’ombra del Pantheon è da provare una granita di caffè con panna nella storica torrefazione La Tazza d’Oro; per l’espresso invece è un must il caffé Sant’Eustachio (nella foto), un'antica torrefazione a legna nata nel 1938, da un locale esistente già nel 1800 con il nome di “Caffè e Latte”. Ideale per un buon caffè è infine Castroni, a Roma dal 1932.

Caffé Gambrinus, Napoli

A Napoli l’espresso non è soltanto un caffè: è un rito, da gustare in ogni bar della città.
Per regalarsi una tazzina di caffè dal vero sapore partenopeo bisogna entrare nell’elegante Caffè Gambrinus, dal 1860 salotto di intellettuali e figure di spicco, o al Gran Caffè La Caffettiera che, per la lavorazione dei chicchi a seconda del tasso giornaliero d’umidità, ha conquistato il titolo di prima “Ambasciata del Caffè Napoletano”. Punto di riferimento per i napoletani sono inoltre il Bar del Professore, dove assaporare anche  il caffè alla nocciola, e il Bar Mexico, dove sorseggiare l’autentica miscela Passalacqua.

Gran caffè Renzelli, Cosenza

Cosenza Sul colle Pancrazio, nel cuore del centro storico, sorge il Gran Caffè Renzelli (nella foto), un locale storico con oltre200 anni di storia. Fondato nel 1801 fu ritrovo di intellettuali e letterati, ma soprattutto era e rimane luogo ideale per gustare un caffè e per assaggiare l’intramontabile torroncino Renzelli con mandorle e nocciole, ricoperto di zucchero, prodotto qui da oltre un secolo.