Dici Stoccarda e dici automobile. È nel capoluogo del Baden Württemberg che
Gottlieb Daimler nel 1883 ha realizzato il primo motore a scoppio, è lì che ha sede
Mercedes-Benz, colosso mondiale che produce qualsiasi cosa si muova su ruote, dalle auto a bus e camion. Il problema è che Luisa, la mia compagna di viaggio, non ha neppure la patente. Creativa per un marchio di sportswear, appassionata di architettura e arte moderna, ha per l’automobile la medesima attenzione che riserva all’aspirapolvere. Ma alla proposta di
un finesettimana “lungo” a Stoccarda esita un attimo, mormora «al Kunstmuseum ci sono sempre rassegne interessanti», e accetta. Compresa la scelta, per risparmiare sul volo (e non solo), di partire il sabato mattina e rientrare il lunedì in serata.
Luisa gioca di contropiede mentre l’aereo scende verso Stoccarda e sto raccontandole che anche Porsche ha sede lì, perché Zuffenhausen è un sobborgo della città paragonabile alla Milano Bicocca di Pirelli. «Tre giorni tra motori e carrozzerie? Ho scavato un po’ in rete e mi sono già fatta un percorso alternativo. Anzi, come si dice in tedesco “Autofrei”, senza auto. E non credere che aver scelto il V8 Hotel, albergo “a tema” costruito tutto sulla passione per i motori, mi possa ostacolare». Ecco quindi il risultato: tre giorni a Stoccarda per chi non vede che auto e motori; e tre giorni a Stoccarda per chi cerca qualcosa di diverso.
UN HOTEL A TEMA, PER INIZIARE
Tra il cancello d’uscita dell’aeroporto di Stoccarda e la stazione dei treni regionali (S-Bahn) la distanza è talmente ridotta che per poco non finisci nel vagone senza accorgertene. Un ticket da 3.70 euro (imbarazzante il paragone con le tariffe di Malpensa Express a Milano e Leonardo Express a Roma) e siamo al V8 Hotel, all’interno del Motorworld di Böblingen, un aeroporto dismesso la cui aerostazione e hangar sono stati trasformati in una “città dell’auto” tra concessionarie di supercar, rivenditori di auto d’epoca e start-up dedicate alla nuova mobilità, come ci sottolineano le due limousine Mercedes apparentemente senza guidatore che sfilano davanti a noi. Difficile non emozionarsi per la Rolls Royce d’epoca che arreda l’atrio dell’albergo come per le rare coupé e cabriolet Mercedes degli anni Sessanta e Settanta in vendita nell’atelier attiguo.
Stanza a tema del V8 Hotel al Motorworld di Stoccarda - foto Thomas Niedermueller
IL SABATO AUTOMOBILISTICO: PORSCHE, UN MUSEO SEMPRE DIVERSO
Primo appuntamento, d’obbligo, al Porsche Museum di Zuffenhausen. Di fronte all’ingresso degli impianti di produzione della casa costruttrice, è un museo sui generis: come sottolinea Lorenz Schoblocher nell’accoglierci «nonostante l’enorme valore collezionistico, gran parte delle auto è perfettamente funzionante e “tagliandato” nell’officina visibile dalla hall di ingresso. E molte vetture escono periodicamente per partecipare a raduni di vetture d’epoca».
La mostra in corso
Driven by dreams, 75 Jahren Porsche Sportwagen (fino al 10 settembre), che celebra i 75 anni dalla nascita della prima sportiva del marchio, è l’eccezione: per nessuna ragione al mondo Porsche farebbe correre i rischi della circolazione alla capostipite, la 356 Roadster del 1947, “N. 1” messa su strada per la prima volta dal mitico Ferry Porsche l’8 giugno 1948. Ma ci sono in esposizione
altre 80 vetture che hanno fatto la storia sportiva del marchio, pronte a tornare in pista. È il bello del Porsche Museum,
ogni volta che torni trovi un allestimento diverso. E non manca la possibilità di noleggiare, alla reception, proprio una supercar per realizzare – nel rispetto delle norme, ovviamente – un’autentica Porsche Driving Experience.
Il Porsche Museum di Stuttgart-Zuffenhausen - foto Renato Scialpi
La mostra 75 Jahren Porsche Sportwagen al Porsche Museum - foto Renato Scialpi
IL SABATO AUTOFREI: MERCATI E ARTE
Dopo la mezz’ora al Porsche Museum, Luisa molla gli ormeggi. La meta la proietta quasi un secolo a ritroso: è la centrale Markthalle di Dorotheenstrasse in centro a Stoccarda. Un mercato coperto dalle forme Jugendstil (oggi aperto fino alle 17), tra i pochi edifici sopravvissuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che si è trasformato in un paradiso dei gourmet con la sua offerta di specialità gastronomiche da tutto il mondo.
A pochi passi, lo scintillante Kubus, parallelepipedo vetrato che affaccia su Kleiner Schlossplatz e offre dalle sue vetrate a tutta altezza una spettacolare vista sulla piazza e sul Neues Schloss, un tempo residenza della famiglia di regnante del Württemberg e pressoché raso al suolo tra febbraio e marzo del 1944; pazientemente ricostruito nelle forme originali 1958-64, ospita uffici pubblici. Il Kubus, invece, è stato realizzato negli anni Duemila su progetto dello studio di architettura berlinese Hascher und Jehle: è sede del Kunstmuseum Stuttgart (ovvero il Museo d'arte) con un prezioso nucleo di opere di Otto Dix e della mostra The beginning od Something Else (fino a novembre), con le installazioni minimaliste dell’artista contemporaneo Wolfgang Leib. Il caffè-ristorante all’ultimo piano è il luogo ideale per ritrovarsi e cenare.
Ma non va dimenticata la visita nelle vicina Münzstrasse alle
Stauffenberg-Erinnerungsstätte (aperto fino alle 18),
l’esposizione che ricorda il sacrificio di Claus von Stauffenberg, cresciuto proprio a Stoccarda e protagonista dell’attentato a Hitler che nel 1944 cercò di fermare la follia nazista. Luisa si dice molto soddisfatta della sua giornata.
La Markthalle di Stoccarda - foto Sarah Schmid
Kleiner Schlossplatz vista dal Kubus, sede del Kunstmuseum Stuttgart - foto Renato Scialpi
LA DOMENICA AUTOMOBILISTICA: MERCEDES ÜBER ALLES
Chi pensa al Mercedes-Benz Museum come a una sequenza di vetture d’epoca è fuori strada. L’edificio a pianta ellittica, in realtà, proietta il visitatore in un vero e proprio viaggio attraverso oltre 130 anni di storia della mobilità: la Patent Motorwagen, capostipite delle auto di oggi fu brevettata nel 1886. Grazie a un allestimento progettato dallo studio HG Merz – lo stesso che ha ristrutturato la Alte Nationalgalerie di Berlino – il visitatore entra in una “capsula del tempo” che lo porta indietro di 150 anni per poi, passo dopo passo, seguire le vicende della motorizzazione. A partire dal primo viaggio automobilistico della storia, avvenuto nell'agosto 1888 quanto Bertha Benz sottrasse la neonata auto al marito e accompagnata dai due figli macinò oltre 180 chilometri per andare a far visita ai genitori.
Un percorso affascinante, quello del Mercedes-Benz Museum, che cattura anche la mia compagna di viaggio “Autofrei” per gran parte della giornata, grazie anche alla
mostra Moving in Stereo allestita tra le auto ad arricchire il percorso di visita. Si tratta di opere dalla
collezione Mercedes-Benz Art Collection (fino al 17 settembre): 150 capolavori di arte contemporanea che spaziano dalle
Riding Bikes luminose di Robert Rauschenberg del 1998 alla colossale “macchina artistica”
Mèta-Maxi realizzata da Jean Tinguely nel 1986.
Il Mercedes-Benz Museum di Stoccarda - foto Renato Scialpi
Le Riding Bike di Rauschenberg al Mercedes-Benz Museum - foto MB Museum
LA DOMENICA AUTOFREI: I VIGNETI. A SORPRESA
Coroniamo la giornata, automobile sì o no, con il Weintour (tour del vino) in bus elettrico aperto che parte proprio davanti al museo. Un giro con nove tappe tra vigne e cantine che offre una visuale del tutto inattesa su Stoccarda, fin troppo spesso “fraintesa” come una banale città industriale. In realtà è circondata da colline a vigneto allineate lungo il corso del fiume Neckar che lambisce il centro.
D’obbligo, in un clima che ricorda quello degli Heurigen nei dintorni di Vienna,
una cena nel Rotenberger Weingärtle, locanda che affianca al vino locale le specialità regionali del Baden Württemberg. E il rientro in bus e treno è un’ottima occasione per non rischiare di mettersi al volante in preda ad eccessi alcolici.
Vigneti in città a Stoccarda – foto Stuttgart Marketing
IL LUNEDÌ AUTOMOBILISTICO: LE EMOZIONI DEL MOTORWORLD
C’è solo un vetro a separare la lobby del V8 Hotel dall'atelier di Arthur Bechtel Classic Motors, due piani dove si allineano una trentina di straordinarie Mercedes degli anni Cinquanta-Settanta (ma ce n’è anche degli anni Trenta) puntigliosamente restaurate, pronte a trasferirsi nel garage dei collezionisti di tutto il mondo, oltre che a regalare emozioni ai visitatori (ingresso libero).
È l’antipasto delle leccornie che offre il
Motorworld, dove nel giro di pochi metri non si incontrano solo i saloni di marchi di prestigio quali tra gli altri Lamborghini, Pagani, Porsche, Bentley e McLaren, ma si aprono pure gli atelier meccanici dove, con discrezione e chiedendo permesso ai tecnici, anche il comune visitatore può incantarsi nel gettare un’occhiata sulle raffinatezze tecnologiche nascoste sotto le carrozzerie. Senza dimenticare il settore degli
ex hangar aeronautici che è stato popolato da box vetrati a due piani dove collezionisti e semplici appassionati possono custodire i propri gioielli in totale sicurezza, rientrandone in possesso 24 ore su 24 grazie a sistemi automatizzati.
Uno scorcio del Motorworld - Renato Scialpi
Mercedes d'epoca in vendita al Motorworld - foto Renato Scialpi
Il Motorworld è trionfo di auto esclusive, ultimo modello e meno recenti, da cardiopalma. Dove è meglio distogliere la mente dalla domanda “quanto costa?”: che prezzo può avere una delle sole quattro Maserati Quattroporte Shooting Brake (ovvero station wagon) costruite da Touring Superleggera nel 2008? Oppure, con un listino che parte da 250mila euro, quanto possono valere le 10 versioni di 10 colori differenti della Bentley Continental Gtc Cabriolet allineate davanti allo showroom del Motorworld? Appare quasi superfluo il cartello che ricorda come tutti gli spazi, anche esterni,sono sotto controllo video.
Il pellegrinaggio motoristico nella Stoccarda città dell’auto, però, non si può concludere senza
l’omaggio all’officina di Gottlieb Daimler (Daimler Gedächtnisstätte) nel quartiere di Bad Cannstatt: quella che era la serra della sua villa suburbana ancora oggi ospita il bancone e gli strumenti utilizzati dal padre della motoristica; qui lavorò in gran segreto a partire dal 1882 realizzando
i primi motori a scoppio della storia; con lui Wilhelm Maybach, altro nome fondamentale della storia dell’attuale colosso Mercedes Benz.
La conclusione perfetta per un weekend ad alto tasso di passione automobilistica.
Officina di Gottlieb Daimler a Bad Cannstatt - foto Renato Scialpi
IL LUNEDÌ AUTOFREI: NUOVI PROGETTI, BIBLIOTECHE E CREMAGLIERE
Una passeggiata lungo il lago che ha sostituito la pista dell’ex aeroporto di Böblingen dove sorge il Motorworld, e Luisa è già sul treno verso il centro di Stoccarda. Meta l’Europaviertel, a pochi passi dal colossale cantiere di rinnovo della stazione centrale. È nato a partire dagli anni Novanta sull’area dell’ex scalo merci e oggi vi si alternano sedi istituzionali del governo regionale e abitazioni firmate da architetti tedeschi di grido, intercalati da vie e piazze che portano i nomi delle principali città d’Europa. Nel cuore del quartiere, la spettacolare Stadbibliotheck, biblioteca civica che l’archistar coreano Eun Young Yi ha voluto realizzare nel 2011 come un cubo vetrato monolitico 40 metri per 40. Al suo interno un rarefatto “cuore” vuoto da 100 metri cubi che fa da basamento a una vertiginosa piramide rovesciata di spazi di lettura l’uno affacciato sull’altro.
L’Europaviertel può essere visto come la prima fase di
un progetto che sta cambiando faccia a questo settore della città. Dell'iconica stazione centrale (alzi la mano chi non ha visto il modello nei trenini Märklin) resta solo lo scheletro del fabbricato principale e, come spiega in dettaglio l’
InfoTurm in corrispondenza del binario 16, è destinata entro un paio d’anni a rinascere come nodo dell’asse ad alta velocità Budapest-Parigi con avveniristiche banchine sotterranee a ridotto impatto ambientale. L’area degli attuali binari andrà invece a ingrandire l’attuale parco dello Schlossgarten.
L'avveniristica Stadtbibliothek di Stoccarda - foto Renato Scialpi
Prima di lasciare Stoccarda, Luisa ha in agenda ancora due chicche. Prima di tutto il tour con la Zacke, la cremagliera che dal 1884 da Marienplatz si arrampica verso Dagerloch con ampi panorami tra i “quartieri alti” della città. È tra le più antiche della Germania e, recentemente, si è rifatta il look aggiungendo alla vettura passeggeri un frequentatissimo “carrello bici” che permette ai ciclisti urbani di aggirare le pendenze fin quasi al 18 per cento del percorso. Da non perdere il colpo d’occhio dal belvedere di Santiago-de-Chile-Platz (fermata Haist).
Poi, tornati in Marienplatz, un momento di
relax nei giardini del vicino Feuersee, romantico specchio d’acqua dominato al centro dalla massa neogotica della Johanneskirche, luogo molto frequentato dagli studenti della vicina università quando i pomeriggi estivi scolorano nella sera. E dalla stazione di Feuersee, l’aeroporto non è certo difficile da raggiungere con la S-Bahn.
Carico delle bici sulla cremagliera Zacke - foto Renato Scialpi
Il Feuersee con la Johanneskirche - foto Shutterstock
INFORMAZIONI UTILI
- Informazioni turistiche:
Tourist Information i-Punkt Stuttgart, all’aeroporto e in Königstraße 1 A; sito web
stuttgart-tourist.de (in tedesco e inglese).
- Per muoversi in città:
VVS 3-Tage Ticket, carta di libera di circolazione su treni, metro e bus della regione di Stoccarda (20,90 euro), info su
vvs.de.
- Weintour tra le vigne:
stuttgart-citytour.de.
Musei da visitare
Per dormire
- V8 Hotel, Charles-Lindbergh-Platz, Böblingen, a pochi passi dalla stazione nel cuore del Motorworld;
v8hotel.de.
Per mangiare
- Wirtshaus Lautenschlager, Lautenschlagerstraße 24, in pieno centro, cucina di qualità a prezzi ragionevoli; wirtshaus-lautenschlager.de.
- Goldener Adler, Böheimstraße 38, piatti della tradizione e terrazza estiva in un angolo tranquillo, goldener-adler-stuttgart.de.
- Rotenberger Weingärtle, Württembergstraße 317, il fascino di una terrazza tra le vigne alle porte della città,
rotenberger-weingaertle.de.
- Carl’s Brauhaus beim Schlossplatz, Stauffenbergstraße 1, forse la più caratteristica birreria della città,
carls-brauhaus.de.