
È un nuovo riconoscimento, quello della Capitale italiana dell'Arte Contemporanea, istituito nel 2024 dal Ministero della Cultura. L'obiettivo è quello di "stimolare e potenziare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nell’ambito dell’arte contemporanea, attraverso la realizzazione o il recupero di spazi dedicati alla produzione artistica, la valorizzazione e il sostegno dei giovani talenti, la creazione di reti sinergiche tra istituzioni pubbliche e private e il rafforzamento della partecipazione attiva della comunità".
Per il 2026 il titolo è stato assegnato a Gibellina, in provincia di Trapani, l'unica città costruita ex novo in Italia nell'era contemporanea, dove un territorio intero è rinato proprio grazie a progetti di architetti e artisti (ne abbiamo raccontato la storia in quest'articolo).
Ora l'annuncio del titolo per l'anno successivo: Alba (Cn) sarà la Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027. A conquistare il titolo è stato il progetto “Le fabbriche del vento” con cui Alba ha saputo convincere la Giuria presieduta da Lorenza Baroncelli; la candidatura è stata prescelta su altre tre finaliste, che erano Foligno (Perugia) in aggregazione con Spoleto, con il dossier “Foligno-Spoleto in Contemporanea”; Pietrasanta (Lucca) con il dossier “Essere arte. O dell’umanità dell’arte”; Termoli (Campobasso) con il dossier “Traiettorie contemporanee”. Alba riceverà un contributo di un milione di euro, destinato alla realizzazione delle iniziative previste nel dossier di candidatura.


LA MOTIVAZIONE DELLA SCELTA
“Il progetto si distingue per l’eccellente capacità di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa, attraverso un programma culturale di altissimo profilo. Si radica in una tradizione d’avanguardia che negli anni ha trasformato il territorio in laboratorio creativo, proiettandosi verso il futuro con iniziative destinate a diventare appuntamenti fissi nel panorama artistico nazionale e internazionale. Il piano integrato coniuga mostre, installazioni e interventi nello spazio urbano e paesaggistico, valorizzando talenti emergenti e attivando reti interistituzionali. La dimensione diffusa trasforma l’intero territorio in una piattaforma espositiva che promuove non solo la conservazione ma anche la sperimentazione. Particolarmente rilevanti sono gli interventi di rigenerazione urbana, accompagnati da percorsi formativi innovativi rivolti a giovani e a scuole con un’attenzione costante all’accessibilità e all’inclusione sociale, a testimonianza di una forte sensibilità verso le comunità locali. Il modello di governance partecipativa, rafforzato da un partenariato pubblico-privato e dal coinvolgimento di realtà impegnate nel sociale, garantisce sostenibilità economica e continuità progettuale oltre l’anno di designazione. Il dossier aggrega esperienze già attive – residenze, festival, esposizioni – costruendo una rete policentrica sul territorio e favorendo sinergie tra amministrazioni, istituzioni culturali, associazioni e comunità. L’armonico equilibrio tra interventi di lungo periodo e iniziative specifiche per l’anno della Capitale sottolinea la visione strategica e la concretezza esecutiva dell’intero progetto”.

COSA SUCCEDERÀ AD ALBA NEL 2027
È davvero una grande rete di città e territori, aziende e enti, fondazioni e realtà economiche, quella messa in piedi dalla città delle Langhe. Un modello vincente, promosso dal Comune di Alba e dal Comitato Alba Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027 (composto dalla presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, dal Sindaco Alberto Gatto e da Nicolas Ballario), cui hanno per esempio collaborato Fondazione CRC, Fondazione Ferrero, Fondazione CRT, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Ente Fiera di Alba, Confindustria, Coldiretti, Confartigianato, Associazione Commercianti Albesi, Fondazione Radical Design, Cantine Ceretto.
Il progetto diventerà ora un programma culturale permanente, che attraverso le “Capitali sorelle” sarà diffuso su tutto il territorio delle Langhe, Roero e Monferrato, un territorio riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. "Sarà l'Anno I della Biennale delle Langhe" spiegano gli organizzatori, "manifestazione internazionale dedicata al dialogo tra arte, paesaggio e comunità, che diventerà il lascito permanente della candidatura. Il progetto coinvolgerà artisti, curatori e studiosi italiani e internazionali e darà vita a una rete di spazi espositivi, opere pubbliche e progetti educativi in dialogo con il territorio Unesco delle Langhe-Roero e del Monferrato".
Tra le iniziative principali previsti per il 2027: una grande mostra dedicata a Pinot Gallizio, una retrospettiva su Roberto Longhi, il progetto Radis della Fondazione Arte CRT, Vigne d’Arte, gli interventi artistici in collaborazione con la Fondazione Ospedale Alba-Bra e l’ampliamento della Biblioteca Civica G. Ferrero, con una nuova sezione intitolata a Luca Beatrice. Il titolo della candidatura, “Le fabbriche del vento”, è ispirato proprio a un’opera di Pinot Gallizio, a evocare un paesaggio in cui l’arte non è sedentaria, ma si propaga come una brezza leggera.
Sul territorio, come si è capito, esistono già varie iniziative legate all'area contemporanea. A Guarene, borgo a pochi chilometri da Alba certificato con la Bandiera Arancione, ha sede la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con una sede espositiva e un parco d'arte contemporanea all'aperto; in vari paesi sono collocate installazioni (a Roddino e Neviglie, per esempio); a Dogliani è in corso la rassegna Radis, che quest’anno presenta l’installazione scultorea Abetare (un giorno a scuola) dell’artista kosovaro Petrit Halilaj.

INFORMAZIONI
Per ulteriori approfondimenti
https://capitaleartecontemporanea.cultura.gov.it