Respirare profondamente, prendersi una pausa, ritrovare l'equilibrio nell'epoca delle notifiche infinite e della connessione perpetua. Sono sempre di più i viaggiatori che partono in cerca di spazi e tempo per sé. Che il turismo del benessere sia una tendenza consolidata lo confermano i numeri del Global Wellness Institute, secondo cui il settore ha raggiunto nel 2024 un valore di circa 900 miliardi di dollari a livello mondiale, con una crescita prevista del 16% ogni anno, da qui al 2027.

Il lusso dei nostri anni '20 è avere tempo e spazio per rigenerarsi in location immerse nella natura. Cappelli a falda larga, costumi a righe e location liberty sono però immagini sbiadite di quello che era il turismo salubre del 900. Si moltiplicano invece proposte di pratiche olistiche, ritiri spirituali in monasteri remoti, immersioni sensoriali in boschi e foreste, retreat e seminari di tutti i tipi, basta lasciare che il telefono per una buona volta taccia, insieme al rumore di fondo delle nostre povere menti.

Tour in Sup al tramonto
Tour in Sup al tramonto / foto Shutterstock

YOGA, MEDITAZIONE E DISCIPLINE OLISTICHE

"Vacanze attiva" è di sicuro ancora sinonimo di escursioni e sport estremi, ma anche e se sempre più di pratiche che guardano a culture millenarie che non scindono corpo e mente. Anzi.

Lo yoga, in particolare, è diventato una delle principali motivazioni di viaggio: da Skyscanner emerge che le ricerche di "yoga retreat" sono cresciute del 35% nell'ultimo anno, con destinazioni come Bali, Rishikesh in India e la Toscana tra le più cercate. Ma non c'è solo lo yoga. Il tai chi, il qi gong, la meditazione mindfulness, i percorsi di forest bathing (shinrin-yoku) e persino i bagni sonori con campane tibetane stanno conquistando viaggiatori di tutte le età. Ad alimentare il trend sono perlopiù i millennial, di cui il 58%, pianifica almeno un viaggio all'anno dedicato al benessere psicofisico.

Donna ascolta musica in riva a un lago
Meditazioni d'autunno / Foto Shutterstock

L'ITALIA DEL BENESSERE E DELLA LENTEZZA

Anche l'offerta turistica italiana sta provando a rispondere alla domanda crescente di benessere durante i viaggi. Abbiamo una tradizione termale millenaria, eredità dei Romani che consideravano i bagni pubblici luoghi di socialità e salute. Mentre oggi non si contano le declinazioni della proposta di soggiorni olistici: dai centri benessere dell'Alto Adige, dove la tradizione dei bagni di fieno si sposa con la sauna e lo yoga di montagna, alle terme toscane immerse tra colline e cipressi, fino agli agriturismi yoga-friendly della Puglia.  

Abano Terme e Montegrotto in Veneto, Saturnia e Bagno Vignoni in Toscana, le Terme di Ischia in Campania rappresentano mete consolidate, ma stanno emergendo anche proposte più innovative: eco-resort che offrono programmi di digital detox tra i boschi dell'Appennino, masserie salentine trasformate in ritiri di yoga e meditazione, antichi borghi montani che propongono settimane dedicate all'immersione nei boschi e alla camminata consapevole.

Cascate del Mulino
Saturnia, Cascate del Mulino / foto Shutterstock

DISCONNETTERSI PER RICONNETTERSI

L'Organizzazione Mondiale della Sanità annovera il "digital burnout" nell’International Classification of Diseases, la lista delle malattie che affliggono più o meno tutti noi. Il digital detox non è più quindi una stranezza da hipster, ma una necessità riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale.

La conseguenza è il moltiplicarsi dei "retreat" che prevedono la consegna volontaria degli smartphone all'arrivo, strutture che registrano il tutto esaurito con mesi di anticipo. Anche in Italia stanno nascendo strutture dedicate alla cultura della disconnessione: monasteri e conventi che aprono le porte a chi cerca silenzio e raccoglimento, rifugi di montagna dove la internet è volutamente assente, agriturismi che organizzano "weekend offline" con laboratori manuali, letture serali e camminate notturne sotto le stelle.

un cestino dove riporre i device durante un retreat
Digital detox, i device non sono ammessi / Foto Shutterstock

SPORT E CAMMINI, IL MOVIMENTO CHE RIGENERA

Anche lo sport sta cambiando pelle, privilegiando discipline "dolci" che rispettano i ritmi del corpo: camminate rigenerative lungo antichi percorsi, nuoto in acque naturali, paddleboard all'alba, e-bike tra vigneti e uliveti. Il turismo sportivo si fa meno competitivo e più contemplativo, un movimento che diventa forma di connessione con l'ambiente circostante.

Camminare per giorni con uno zaino in spalla, dormire in piccole strutture familiari, condividere cene con altri pellegrini: è un'esperienza che nutre tanto il corpo quanto lo spirito. Il Touring lo sa bene e condividendo lo spirito e le proposte dei viaggi lenti e consapevoli ampliando il programma territoriale di valorizzazione e certificazione dei cammini e dei percorsi in Italia, ideato per promuovere esperienze di viaggio autentiche e di qualità e per favorire lo sviluppo di un turismo lento e consapevole, promuovendo una fruizione turistica del territorio lenta e sostenibile; avvicinando ai cammini un target di viaggiatori non esclusivamente appassionati ed esperti facendo sì che i cammini diventino opportunità di valorizzazione del territorio che si attraversa passo passo.

persone durante una tappa di un cammino
Camminando sugli Appennini / Foto Shutterstock