
Il patrimonio enogastronomico italiano si arricchisce di due nuove gemme certificate. La Commissione europea ha ufficialmente approvato l'inserimento nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) delle "olive taggiasche liguri" e della "carne salada del Trentino", elevando queste produzioni tradizionali al rango di eccellenze tutelate a livello comunitario.
Le due new entry vanno ad aggiungersi alle oltre 3.680 denominazioni già custodite nella banca dati eAmbrosia, l'archivio europeo che raccoglie le eccellenze alimentari, agricole e vinicole prodotte in aree geografiche specifiche sia nei paesi Ue che extra Ue.

Siamo Campioni d'Europa della Dop Economy
Sotto l'ombrello delle Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione Geografica Protetta) e Stg (Specialità Tradizionale Garantita),- si nasconde molto più di un semplice elenco: si tratta di un comparto economico dal valore straordinario, la cosiddetta "Dop economy", che rappresenta l'eccellenza dell'agroalimentare con un giro d'affari superiore ai 20 miliardi di euro.
In questo scenario, l'Italia si conferma leader indiscusso dell'Unione Europea. Oltre un marchio su quattro tra quelli riconosciuti a livello comunitario porta la firma del Made in Italy. Con 895 indicazioni geografiche complessive tra Dop, Igp e Specialità Tradizionali Garantite, il Belpaese stacca nettamente la Francia, ferma a 774 prodotti certificati.
I numeri raccontano l'impatto sociale ed economico di questo settore: secondo l'ultimo Rapporto Ismea-Qualivita, la Dop economy italiana impiega circa 850.000 lavoratori, di cui il 60% nella fase agricola, confermandosi come motore occupazionale fondamentale per le aree rurali e le economie locali.
I formaggi sono il vero fiore all'occhiello nazionale, che hanno registrato una crescita del 5,3% superando per la prima volta la soglia dei 5,5 miliardi di euro di valore alla produzione. Il settore di latte e formaggi rappresenta da solo il 60% del fatturato del cibo nostrano a denominazione protetta. Seguono i salumi e i prodotti a base di carne, che coprono il 25% del mercato, e l'ortofrutticoltura.

Qualità certificata, valore aggiunto all’economia dei territori
Le denominazioni protette non sono solo un marchio di prestigio, ma rappresentano una garanzia concreta per i consumatori e uno strumento di sviluppo economico per i territori. La certificazione assicura la tracciabilità del prodotto, il rispetto di disciplinari di produzione rigorosi e il legame indissolubile con il territorio di origine.
Per i produttori, ottenere un'IGP significa accedere a mercati più remunerativi, difendersi dalle imitazioni e dalle contraffazioni, e valorizzare il proprio lavoro attraverso il riconoscimento della qualità. Per le comunità locali, significa preservare biodiversità, paesaggi tradizionali e saperi che rischiano di scomparire sotto la pressione della globalizzazione.

Olive taggiasche, un traguardo atteso dal 2022
Le olive taggiasche sono un'eccellenza ligure che porta il nome del piccolo borgo di Taggia, nell'entroterra di Sanremo, dove questa varietà è coltivata da secoli sui terrazzamenti che si arrampicano sulle colline della Riviera di Ponente. Piccole, dal colore bruno-violaceo e dal sapore delicato e leggermente fruttato, queste olive rappresentano il cuore pulsante dell'olivicoltura ligure: vengono raccolte a mano tra gennaio e marzo, quando hanno raggiunto la piena maturazione, e trasformate sia in un pregiatissimo olio extravergine dalla nota dolce e mandorlata, sia conservate in salamoia per diventare protagoniste della gastronomia mediterranea.
Per le olive taggiasche liguri il riconoscimento Igp rappresenta il coronamento di un percorso iniziato nel 2021. Quell'anno è stata costituita l'Associazione tra i produttori di olive taggiasche liguri, seguita nel 2022 dalla presentazione della domanda di registrazione al Ministero dell'Agricoltura e alla Regione Liguria.

Carne salada, dall’Antica Roma alla tradizione trentina
L'altra protagonista di questa doppietta tricolore è la carne salada del Trentino, un salume magro ottenuto da bovini da carne che si distingue per il sapore intenso di carne matura e il caratteristico aroma leggermente speziato. La produzione e il confezionamento avvengono su quasi tutto il territorio della Provincia Autonoma di Trento, con alcune specifiche esclusioni comunali previste dal Disciplinare.
La storia di questo prodotto affonda le radici nell'antichità: in Trentino la pratica di lavorazione e conservazione della carne salada si è tramandata ininterrottamente fin dai tempi dell'antica Roma, mentre in altre aree italiane questa tradizione è andata quasi completamente perduta. Il riconoscimento IGP salvaguarda dunque un patrimonio di saperi artigianali millenari.
