
“A maggio il Centre Pompidou-Metz celebra i suoi 15 anni. Un’età fantastica che fa venire voglia di andare avanti con forza, gioia e curiosità. Un’età che stimola la voglia di condividere con i nostri visitatori una programmazione di mostre ambiziose e festose che mescolano arte moderna e contemporanea”. Chiara Parisi, romana, dirige il museo dal 2019 e moltissime idee in testa. Quella più attesa vede il coinvolgimento di Maurizio Cattelan, artista contemporaneo noto nel mondo per le sue provocazioni, che ha ideato Dimanche sans fin, mostra che, dall’8 maggio al 2 febbraio 2026, propone un percorso di visita che mette in relazione le opere della collezione del Centre Pompidou con le sue. Una selezione di pitture, sculture, installazioni e video divisi in 27 sezioni, come un alfabeto che si srotola un po’ per volta. “Non bisognerebbe mai guardarsi indietro, tranne quando è indietro che si vuole andare” ha dichiarato Cattelan e, in effetti, sarebbe stato difficile resistere alla tentazione di immergersi nei tesori dell’archivio Pompidou, soprattutto adesso che la sede parigina sta per chiudere per cinque anni.
Inaugurato nel 1977 il Centre Pompidou di Parigi fu realizzato per volere del presidente della Repubblica francese George Pompidou (in carica dal 1969 al 1974) che voleva lasciare il segno nel cuore della città, nel quartiere di Beaubourg. Incaricati dell’opera un giovane e promettente architetto italiano, Renzo Piano, e Richard Rogers. Lo spazio è da allora punto di riferimento della cultura moderna e contemporanea. Non solo museo ma anche luogo di studio, divertimento, gioco e ricerca. E fu proprio in occasione di un primo restauro della struttura (bella ma fragile) avvenuto tra il 1997 e il 2000 che si pensò di aprire una seconda sede del Pompidou e la scelta cadde su Metz, città di confine, da valorizzare. In questo caso a vincere il concorso per il progetto furono l’architetto giapponese Shigeru Ban e il francese Jean de Gastines. Inaugurato nel 2010 accoglie da allora una parte degli immensi archivi del Pompidou ma è anche al centro di un fitto calendario di eventi e mostre particolarmente originali come quello che vede protagonista Cattelan.
Ogni volta che il Pompidou parigino chiude per restauri, un nuovo progetto si affaccia per contenere e sviluppare ulteriormente la collezione. Per il 2026 è prevista l’inaugurazione del Centre Pompidou Francilien a Massy, mezz’ora di treno dalla capitale. In questo caso, lo spazio oltre a ospitare parte del patrimonio, aprirà le porte ad artisti e creativi con aree dedicate alla produzione di opere d’arte. I Cattelan del futuro passeranno da qui. Per poi magari esporre a Metz o nel Beaubourg che riaprirà le porte nel 2030.