In un'estate segnata dai dubbi e dalle preoccupazioni legati alla pandemia, mettersi in cammino potrebbe essere la soluzione ideale per sgranchirsi le gambe dopo mesi di quarantena, scoprire paesaggi non affollati e imparare molto della storia del territorio italiano. In Emilia, per esempio, seguendo uno dei tanti cammini che la attraversano. Dal Po all'Appennino non mancano opportunità diverse per stare all'aria aperta, spesso immersi nella natura. A cominciare dalla celebre Via Francigena che, nel suo lungo percorso che va dal Passo del Gran San Bernardo a Roma, passa anche per le province di Piacenza e Parma. Si entra in territorio piacentino al Guado di Sigerico e se ne esce sul Passo della Cisa (viefrancigene.org). La chiamano la Francigena di montana la Via deli Abati che tocca l'Abbazia di Bobbio, nel cuore degli Appennini, dove i fedeli diretti a Roma si fermavano per venerare le spoglie di San Colombano, abate di origine irlandese (viadegliabati.com). Alternativa alla Francigena la Via dei Linari, percorso commerciale e di pellegrini che conduceva alla Toscana attraverso il Passo del Lagastrello. Oggi è un sentiero di 110 chilometri sul crinale della montagna che garantisce vedute mozzafiato immersi nel parco dell'Appennino Tosco Emiliano (https://camminiemiliaromagna.it/it/via_di_linari).
È un'immersione nella storia quella del tratto emiliano della Via Matildica del Volto Santo che congiungeva, già in epoca medievale, Mantova e Lucca passando per Reggio Emilia e la rupe di Canossa (viamatildica.it). Non resta che mettersi in marcia. Altre info sul sito: visitemilia.com.