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Buon Giro 2020!
PINZOLO - LAGHI DI CANCANO - 209 km
1. Pinzolo
A Pinzolo, poco distante da Madonna di Campiglio, si trova un capolavoro davanti al quale si rimane a bocca aperta: gli affreschi della chiesa di S. Vigilio, di origine altomedievale e ricostruita nel Quattrocento. Fu Simone Baschenis a realizzarli nel 1539: una celebre Danza macabra sulla parete esterna, suggellata dal detto «Io sont la morte che porto corona», e una scena raffigurante i Sette peccati capitali e i Santi. Nei pressi, la magnifica val Genova, plasmata dal ghiacciaio e da allora rimasta intatta, tanto che non vi sono insediamenti umani stabili: il silenzio è interrotto solo dal fragore delle cascate, come quelle, alte ben 100 m, di Nardis o di Lares (meta per gli escursionisti d'estate e per gli scalatori di ghiaccio in inverno).
Capoluogo della Val di Sole, Malè è situata in posizione soleggiata su un pianoro alla confluenza dei torrenti Noce e Rabbies. Il melo che intreccia i suoi rami nel suo stemma civico la dice lunga sulla coltura più diffusa nella zona, così come la segheria Veneziana e la fucina Marinelli del Pondasio (raro esempio di fucina idraulica ancora funzionante nell’arco alpino) raccontano di attività di un recente passato. Poco lontano, a Caldes, spicca invece Castel Caldes, casa-torre duecentesca trasformata dalla casata dei Thun in residenza da metà Quattrocento. Acquisito dalla Provincia autonoma di Trento, è stato restaurato e oggi ospita mostre temporanee ed eventi culturali, occasione anche per ammirare i soffitti a volte, le sale affrescate e i rivestimenti lignei.
Perché Merano è così celebre, così esclusiva? Per capirlo, è necessario considerare una serie di fattori: innanzitutto la posizione geografica, in un’ampia conca al riparo delle montagne del gruppo del Tessa; poi l’aperta esposizione a sud, che la rende soleggiata molto più di tante altre località alpine; e ancora la bassa piovosità. Ma il punto forte, per i turisti di ieri come per quelli di oggi, è la presenza di sorgenti termali, da sempre ben sfruttate e arricchite da un lussureggiante parco e da strutture all'avanguardia. Non dimentichiamo i portici dello shopping, le passeggiate tra le palme o lungo il Passirio, gli alberghi confortevoli e vagamente rétro, i caffè in cui si gustano prelibatezze di pasticceria viennese, le meraviglie botaniche di castel Trauttmansdorff: tutto contribuisce a rendere la città un'oasi di benessere e di delizia.
Prima il paese di Stelvio e quello di Trafoi. Poi i 48 ripidissimi tornanti, tra scorci mozzafiato di creste e ghiacciai. Fino a giungere – dopo un dislivello di 1870 metri - al passo dello Stelvio, che è a quota 2758 e che da sempre mette in comunicazione la val Venosta con la Valtellina lombarda. La strada del Passo dello Stelvio, costruita dagli austriaci per scopi militari nel 1820-25, è una delle più suggestive delle Alpi; e ancor di più lo è per i ciclisti, da quando Fausto Coppi per primo raggiunse il passo nel 1953 dopo un'epica salita. L'impresa del Campionissimo viene ricordata ogni anno anche dalla manifestazione cicloturistica non competitiva Stelviobike, con migliaia di appassionati che si cimentano sui due versanti partendo da Prato allo Stelvio o da Bormio.
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